Gulp, fumetti in Tv
L’ora di cena è passata da un po’, le famiglie si sono riunite in salotto, comodamente sedute sul divano, pronte per guardare la televisione, che qualcuno ha già acceso. Dopo l’annuncio e il saluto suadente della Signorina Buonasera, sullo schermo appaiono le tipiche nuvolette bianche e ovali provviste di becco che, nel mondo dei fumetti, contengono le parole del personaggio parlante.
La storia di oggi inizia così: siamo all’inizio degli anni Settanta e sul palcoscenico catodico dei canali RAI sta per debuttare un programma destinato a diventare un grande cult, non soltanto per i più giovani ma per un’intera generazione tanto da essere, ancora oggi, fonte di citazioni e battute.
I dati dell’epoca, peraltro, riporteranno numeri eccellenti e segneranno uno share stellare che raggiungerà in breve il picco dell’83 %.
Allora, Signori e Signore, avete indovinato di che cosa stiamo parlando? Non ancora?
Eccovi un altro indizio: il programma a cui ci stiamo riferendo ebbe inizio nel settembre del 1972 nella prima serata del secondo canale della rete RAI.
Amici carissimi, quella sera andò in onda, niente meno che … Gulp! (Fumetti in TV).
Adesso, non ditemi che non lo ricordate perché questo programma riuscì a doppiare pure il grande Mike Buongiorno con il suo epico Rischiatutto! In poche parole, ad un mese dall’avvento del colore, Gulp contribuì a cambiare la Rai!
Il mondo dei fumetti, per coloro che non lo conoscessero, è davvero un mondo fantastico; ogni personaggio ha la sua nuvoletta che muta, per colori e forma, con il variare delle proprie intenzioni vocali. Una sorta di cloud parlante, nota agli addetti al mestiere con il nome di balloon; il balloon è la voce degli eroi di carta e, nel mondo dei comics, è praticamente impossibile farne a meno. Ma fate attenzione; le nuvolette hanno un loro linguaggio simbolico piuttosto rigoroso che vale davvero la pena di conoscere. Ovviamente, tutta questa articolata introduzione ci serve per presentare il primo quadro della mitica sigla di SuperGulp! Il quadro in cui, cioè, si accavallavano e si sovrapponevano tutti, ma proprio tutti gli elementi audio-grafici del buffo mondo delle parole onomatopeiche del fumetto.
Ecco, infatti che lo schermo che si riempiva di piccole macchie bianche con le scritte di tanti colori:«crash, slam! -mentre la musica ritmata faceva da sottofondo- bam, slurp, puff, bim, bam, brr…» e il momento magico esplodeva!
Così ebbe inizio l’evento che si ripetè per ben dodici sere e che tenne con il fiato sospeso tutti i bambini italiani.
Non c’è bambino o ragazzo degli Anni Settanta che a sentire l’espressione «… E l’ultimo chiuda la porta! » non torni con la mente alle avventure di Nick Carter e dei suoi aiutanti Patsy e Ten, quei buffi personaggi animati che erano anche i conduttori di un programma che non è azzardato definire mitico.
Proprio così, in prima serata arrivarono i cartoni animati a colorare i tv color: Nick Carter (creato da Bonvi e De Maria) con le sue avventure e il temibile Stanislao Moulinsky con i suoi travestimenti. E poi, Tintin, Giumbolo e la sua canzoncina tormentone, gli eroi della Marvelcome L’uomo ragno e I Fantastici Quattro. Ma soprattutto c’erano quelli che oggi sono i veri e propri prodotti di culto: quei fumetti animati a passo uno con la voce fuori campo di meravigliosi doppiatori che leggevano le nuvolette. Come dimenticare Corto Maltese e Alan Ford e il Gruppo Tnt? E ancora Sturmtruppen, Lupo Alberto, Il Signor Rossi, Tex, Cocco Bill, ma anche Asterix e Charlie Brown.
Insomma, se si era in giardino a giocare, si rientrava subito in casa. Se si era ospiti dal compagno di scuola, si chiedeva di restare fuori. Se i compiti erano troppi, si chiudevano i quaderni prima di finire. E se c’erano altre incombenze, le si rimandavano a uno stupido e insignificante venerdì!
Noi siamo assolutamente certi che quello che stiamo scrivendo sia veramente accaduto in tutte le famiglie italiane! Specialmente se parliamo di quei momenti magici, di quei giovedì che sono scorsi dal 14 settembre al 7 dicembre del mitico anno 1972!
«Ragazzi? C’è Gulp!», strillavano le mamme dalla finestra.
«C’è Gulp» … e diventavano complici perfino i fratelli più grandi.
«C’è Gulp» … e sul divano di casa trovavano spazio anche i nonni.
Una volta che tutti si erano sistemati a sedere, qualcuna faceva la voce forte per richiedere il silenzio assoluto: «SCHHHHHT, spegnete la luce» !
«Bum, Cica Bum, Cica Bum Bum! – Quindi la voce ripeteva – SUPERGULP! – e un coro annunciava –I fumetti -ti, I fumetti -ti, I fumetti-ti … in TV!»
Ma, come sempre accade anche nelle fiabe più belle, quegli anni formidabili furono funestati dall’avvento dei cartoni animati giapponesi, gli allora contestatissimi robot, con Goldrake in testa. E così, nel 1981, andò in onda l’ultima puntata.
Un’epoca era finita per sempre.
Nessun pentimento, però: Se Gulp! è ricordato ancora oggi con tanto affetto è perché probabilmente fu interrotto nel momento giusto (anche se io piansi un monte!).
Insomma, volendo citare il piccolo Ten: «Dice il saggio: tutto è bene quel che finisce bene»!
E allora …Grazie Gulp e SuperGulp! per averci regalato ricordi e momenti magici.
Baloon conclusivo, mentre cala il sipario: «E l’ultimo…. Chiuda la portaaaa!»
Cliccate qui di seguito se gradite riascoltare la sigla iniziale del programma ideato da Guido de Maria e Giancarlo Governi: musiche di Franco Godi.