Coronavirus,Terza Pagina

Ma è peggiore la malattia oppure la burocrazia?

Più ci penso e più tutto sembra paradossale. Durante la prima ondata, quando il virus era letale, la stragrande maggioranza di chi si ammalava di Covid non riusciva neanche a farselo diagnosticare. Molti sono morti senza essere neppure stati classificati come vittime del Covid. Il tracciamento dei positivi era quasi impossibile. Molti erano i malati – e di una malattia grave – pochissimi i positivi ufficiali. 

Oggi i malati sono meno…almeno così dicono (tra questi risulta esservi anche la sottoscritta): la malattia è spesso lieve ma moltissimi risultano essere i positivi ufficiali. Ancor più numerose sono le persone non positive ma bloccate perché hanno avuto «contatti stretti» con positivi. 

Il risultato?  L’Italia sembra si sia paralizzata ….. per eccesso di diagnosi!

Eppure, se sei rimasto contagiato, nessuno si cura davvero di te! Oggi, chi scopre di essere positivo, probabilmente non si dovrà più preoccupare di finire intubato o peggio, sottoterra: a rischio ci sono solo i No vax e le persone molto anziane o molto debilitate da altre patologie. 

Ma oggi, chi come me, scopre di essere positivo …oltre che essere isolato dal mondo, essere malato, febbricitante, dolorante, infreddolito, raffreddato e affaticato, relegato e isolato come un appestato in una stanza della propria abitazione, dovrà pure preoccuparsi di come curarsi, e trovare il modo di farlo, tutto da solo.

Eh si, perché buona parte dei medici della mutua, soprattutto in questi giorni di festa, sono troppo impegnati anche soltanto per rispondere ad una telefonata. In compenso, per fortuna, esistono le farmacie e i mille prodotti da banco disponibili all’occorrenza: tra Tachipirina, Brufen, Aspirina e simili…se hai qualcuno che potrà recarsi ad acquistarli al posto tuo, avrai l’imbarazzo della scelta (a meno che tu non soffra di qualche patologia…nel qual caso la cosa si renderà decisamente più complessa).

E mentre tu sei malato, con il termometro spiaccicato tra l’ascella e il braccio sinistro per tenere sotto osservazione la tua temperatura corporea e con infilato nell’indice della mano destra il misuratore di ossigeno, invece dovrai trovare la forza e l’energia di dare avvio al tuo “iter burocratico”. E credetemi, il “mostro” della burocrazia può divorarti, tanto quanto può farlo il COVID-19.

Ad ogni modo, se ciò non dovesse accadere, potrà comunque riuscire a segregarvi in casa chissà fino a quando!

La mia esperienza personale è stata pressoché drammatica: ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere (come diceva la mia povera nonna): prenotare un tampone è stata la prima impresa. 

Per esempio: i tamponi nei centri privati sono accettati? Per qualche Asl sì, per qualche altra no: ma anche all’interno di ogni singola Asl chi ha la fortuna di farsi rispondere al telefono si imbatte in varie scuole di pensiero. E i tamponi antigenici valgono? Se sì, di quale generazione? E le farmacie? 

Personalmente, ho tribolato due giorni, telefonando in almeno quindici farmacie e centri diagnostici per riuscire a trovare un posto libero che non fosse tra 15 giorni. Questo semplicemente per avere la conferma di essere positiva.

Non oso pensare quali e quanti ostacoli dovrò di nuovo affrontare al momento in cui, trascorsi i miei dieci giorni di quarantena, dovrò fare il prossimo, quello per scoprire se si è tornati negativi. 

Poi, come se non bastasse, sono stata costretta a leggere, a informarmi, per cercare di fare chiarezza  su come dovermi contenere con amici e parenti con cui ero stato a contatto e soprattutto, da quando ero stata in contatto!? 

Dilemma nel dilemma: non si capisce più niente. Chi segnala le positività, e chi le guarigioni?  A chi rivolgersi per la traccaibilità dei casi? Ho mandato mail in ogni dove, ma ormai  sono passati cinque giorni e io non sono stata contatta da nessuno. 

Questa si che è un’altra nota dolente! Il mio medico curante ha dichiarato di non poter segnalare la mia positività agli organi competenti. Ma neppure lo ha potuto fare la farmacia presso la quale mi ero recata per fare il tampone….. Risultato?  Aiutati che Dio ti Aiuta (sempre come diceva la mia povera nonna!).

Vogliamo poi parlare dei Green Pass revocati? Chi li ripristina e quando?  Il mio al momento risulta ancora valido … assurdo ma vero !

Non sta a me giudicare ma credo proprio che sia il caso di affermare che gli uffici della sanità pubblica siano andati in tilt. Io non me la sento di gettare loro la croce addosso. Fanno quello che possono, a fronte di un sovraccarico di lavoro la cui necessità andrebbe rivalutata da chi di dovere. 

Ma che cosa deve fare un povero disgraziato affetto da Virus sarsCovid-19?

Sarà anche vero: forse oggi gli effetti del Covid sono più o meno simili a quelli di un’influenza stagionale (e ribadisco…più o meno, perché io sono stata e sto davvero poco bene). Ma la burocrazia da sbrigare per una persona comune, per giunta malata, conduce alla follia mentale! 

Non soltanto: dopo essere sopravvissuti al male, alla solitudine di lunghe quarantene, senza anima viva ad assisterti, dopo esserti inventato “tuttologo di te stesso” per risolvere le lungaggini burocratiche e per capire con quali farmaci curarti …ecco che tra quattro settimane, con o senza Green Pass riattivato (ci si affida alla Divina Provvidenza!), dovrai sottoporti ad un altra dose di vaccino….

E dopo 12o giorni, chissà che cosa altro potrà succedere!

Molto probabilmente, sarà gia sopraggiunta una nuova variante che metterà nuovamente in ginocchio mezza Italia…. Magari più contagiosa ma sempre meno mortale di quelle precedenti ….e allora via, “nuovo giro, altra corsa”!

L’Italia si è paralizzata. E questo perché sono ancora in vigore cautele e restrizioni decise quando non c’erano ancora i vaccini e quando il virus era più aggressivo. Oggi quelle norme, cosi come sono costituite, non hanno più senso, anche e soprattutto perché nessuno è in grado di reggerne il peso: né la macchina burocratica, che s’è inceppata, né tantomeno i cittadini.

Non sarebbe  piuttosto il caso di rendere obbligatorio il vaccino, che impedisce il diffondersi della malattia, e quindi poter tornare tutti a vivere?

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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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Nadja

hai perfettamente ragione anche io sto vivendo ka tua stessa esperienza pensa io fatta la terza dose e lo stesso giorno avuto un contatto stretto con un positivo che ha scoperto di esserlo solo il giorno dopo che ci siamo incontrati…..e ti puoi immaginare la mia preoccupazione di fronte a tale situazione….fortunatamente ho un valido medico di famiglia che mi ha rassicurata….però i sintomi sono stati non leggeri…..ora dovrò rifare il tampone per vedere se sono diventata negativa…
Però problema burocrazia c è e speriamo che chi di competenza sia più chiaro ed efficiente…..un saluto 👋nadja700@yahoo.it

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