Storie di ordinaria diversità!
Hai fatto la terza dose e già con la seconda ti era venuto 40 di febbre.
Nutri deboli speranze sul fatto che questa volta andrà meglio, così concentri tutto in giornata: spesa, pulizie, preparazione della cena… tutto fatto! Poi alle 21 crolli.
I brividi ti scuotono che nemmeno Don Lurio starebbe al passo. Chiami tuo marito e lui dice la frase fatidica, quella che forse non ti aspettavi nemmeno: «vengo subito a casa, ti aiuto io».
Così quando lui arriva ti accompagna gentilmente in camera sotto al piumone. Lì però Sky Q mini si interrompe ogni 10 minuti per mancanza di segnale e il romanticissimo film con JLo che sai a memoria, ma che stavi guardando per distrarti, stasera non potrai rivederlo.
Lui nel frattempo si ciba della deliziosa cena che era nel forno e spippola sullo sport.
Ti fa male un po’ ovunque e dal pezzo di ghiaccio che eri, cominci ad emanare più calore del camino di un hotel di lusso a Cortina. Pensi: mi sa che mi è salita la febbre. Apri il cassetto del comodino ma il termometro non c’è… lo aveva preso lui qualche giorno fa quando ha avuto l’intossicazione alimentare. Chissà dove lo avrà messo. Ricordi che ce n’è un altro nella camera vicina di Franci. Provi a chiamare ma non sente. Ok… tanto ti scappa anche la pipì.
Ti alzi e dopo aver assolto alla faccenda liquidi recuperi il termometro. Non lo tieni neanche un minuto che già segna 39.2. Ok, non c’è problema!
Ora lo chiamo e mi faccio portare una Tachipirina per sfangare la nottata. Lo chiami a voce, sente tutto il Condominio, ma lui no.
Allora lo chiami su un telefonino. Ma è silenziato. Allora su un altro. Silenziato pure quello.
La premessa era stata: «tieni la porta aperta che se hai bisogno almeno ti sento!»
Chiami il numero di casa. Risponde ma non ascolta e si precipita a infilarsi il cappotto e a mettere il guinzaglio a Dusty. A quel punto, rassegnata, percorri il corridoio… anche perché se gli dicessi di cercare la Tachipirina tutto si risolverebbe con un «non la trovo» … E dovresti alzarti comunque.
La troversti all’istante e lui direbbe: «ah vedi? Non l’avevo vista»!
Un po’ per la febbre, un po’ per l’incazzatura hai gli occhi iniettati di sangue.
«Scusa, amore, ma sono 10 minuti che ti chiamo e non mi senti! Ho la febbre alta! Volevo una Tachipirina!»
Risponde lui :«Aaahhh! pensavo tu mi volessi dire di portare giù il cane…»!
Non replichi perché non ne hai le forze e lui rincara: «Comunque non mi sembra tu stia male, dai! Sei tutta bianca e rosa…» . A metà tra Heidi e Biancaneve, evidentemente, ti incammini verso la camera ingoiando la Tachipirina come nemmeno Dottor House nei suoi momenti migliori.
Anche i capelli stanno andando a fuoco… ti muovi come la regina dei mari di Ariel strascinandoti sul pavimento fino al letto.
Emani un calore che, giuro, potrebbero veramente cuocerti un uovo addosso.
Domani starai bene. Lo sai! Ma questa serata non la dimenticherai!
Anzi te la vuoi tatuare a futura memoria per non dimenticartela MAI!
Sul braccio a caratteri cubitali: CHE PAZIENZA MI CI VOLE!