La Regina dei record
Sì, di record questa regina ne ha battuti parecchi, tanto da essere definita sui rotocalchi una regina da Guinness. Con i suoi 95 anni compiuti lo scorso 21 aprile 2020, Elizabeth Alexandra Mary Windsor è ancora saldamente sul trono di San Giacomo: tredici è il numero dei Primi ministri che si sono avvicendati dall’inizio del suo regno. Il primo fu Winston Churchill e l’ultimo è Alexander Boris Pfeffel Johnson. Altrettanti presidenti degli Stati Uniti e sette Papi.
Una regina sempre oltremodo attiva: ben più di venti anni fa lanciò ufficialmente il sito internet della Corona. Nel 2014 ha inviato il suo primo cinguettio, 38 anni dopo la sua prima email, da una base militare.
Forza e senso di responsabilità hanno da sempre caratterizzato la principessa Elisabetta, fin da piccola. Durante la seconda guerra mondiale, faceva appelli alla radio per sollevare il morale degli altri bambini e supportava le associazioni di beneficenza: all’età di 18 anni, si era addirittura unita al ramo femminile dell’Auxiliary Territorial Service, ricevendo formazione come autista e meccanico.
Una donna straordinaria che ha saputo conquistare i suoi sudditi dichiarando sinceramente e pubblicamente la propria ferrea volontà di servire per l’intera durata della sua vita (lunga o breve che sia) tanto il popolo quanto la famiglia imperiale, a partire da quel lontano 6 febbraio 1952, in cui suo padre, re Giorgio VI morì nel sonno a Sandringham House, a soli 56 anni di età.
La principessa apprese la notizia mentre si trovava in Kenya, in visita reale, al posto del padre malato. Fu così che Elizabeth Alexandra Mary, la maggiore delle due figlie del re, divenne la sovrana del Regno Unito.
Una giovane donna che al tempo aveva soltanto 25 anni, seppe gestire con fermezza non solo il dolore per la perdita del padre ma anche la preoccupazione per il ruolo di Regina e Capo del Commonwealth che da quel momento in poi avrebbe rivestito.
Nonostante l’immediata ascesa al trono, l’incoronazione ufficiale avvenne solo 16 mesi dopo, poiché tanto ci volle per organizzare la cerimonia. Nessun altro ritardo, neanche per la morte sopraggiunta il 24 marzo della regina Maria (nonna di Elisabetta), la quale nel testamento aveva espresso la volontà che nulla potesse interferire con l’incoronazione di sua nipote.
Alla cerimonia, la giovane Elisabetta II Windsor si presentò con un abito bianco di seta ricamato con gli stemmi floreali dei paesi che all’epoca facevano parte del Commonwealth: in testa, la corona di stato imperiale nella versione risalente al 1937.
Ma Elizabeth aveva già da tempo conquistato il cuore di tutti i suoi sudditi: lungo il tragitto da Buckingham Palace all’Abbazia di Westminster fu seguita da oltre 3 milioni di persone.
La sua fu anche la prima incoronazione al mondo ripresa interamente dalla televisione: la BBC, infatti, aveva registrato solo alcune parti della precedente cerimonia, vale a dire quella di Giorgio VI e di questa non volle perdersi nulla. Sta di fatto che più di 20 milioni di persone seguirono l’evento trasmesso in diretta per intero: un record assoluto per quei tempi e forse anche per oggi!
Ad oggi Elisabetta II non ha intenzione di abdicare in favore di suo figlio Carlo, il quale tuttavia da Tempo ha iniziato a rappresentare la madre in sempre piu occasioni ufficiali. Eppure, il 21 aprile 2022 la regina più amata del mondo compirà 95 anni,
Dopo 73 anni di matrimonio, il suo amato consorte Principe Filippo , è deceduto lo scorso 9n aprile 2021, fatto che rende Elisabetta la prima monarca britannica a regnare come vedova o vedovo dai tempi della Regina Vittoria.
E nonostante il fatto che la sua morte “abbia lasciato un vuoto enorme”, come la sovrana stessa ha dichiarato più volte, la sua persona, incurante del tempo che passa, è ancora sul trono con lo scettro fermamente in mano: la sovrana più longeva al mondo, anche più della regina Vittoria, una sovrana unica e inimitabile anche solo per il suo look dai colori pastello sempre in pendant perfetto con i cappellini!
In ben 70 anni di regno, ha saputo gestire alcuni dei momenti più difficili nella storia del Regno Unito: il processo di decolonizzazione negli anni Sessanta e Settanta; gli anni più cupi del terrorismo nordirlandese e della repressione in Ulster; gli scioperi dei minatori durante lo scontro con Margaret Thatcher negli anni Ottanta; ma anche i casi di separazione occorsi tra i suoi turbolenti familiari, alcuni scandali e soprattutto la morte di Lady Diana, avvenuta purtroppo nel 1997. Un momento in cui la sua scelta di non recarsi immediatamente a Londra, dove il dolore della nazione per la morte della principessa si trasformava in un mare di fiori e messaggi, le attirò critiche feroci da tutto il mondo. E quello è stato, forse, il momento più basso, in termini di popolarità, del suo lungo regno.
In anni più recenti, anche se non direttamente, si è pure dovuta confrontare con l’incognita Brexit.
Da quel lontano 6 febbraio 1952, Elisabetta II non ha mai cessato di essere il simbolo inossidabile della stabilità e dell’unicità del Regno Unito, la donna più rispettata nella vita pubblica inglese, sempre acclamata dai leader mondiali, ammirata in tutto il mondo ma, soprattutto, sempre fortemente amata dal suo popolo il quale, con cuore sincero, auspica ancora: «Lunga vita alla regina»!