Cover 14: Alta Marea
Ebbene sì una cover italiana. Non è per sciovinismo o altri ismi particolari, semplicemente è la versione migliore. Il brano originale Don’t dream it’s over è di un duo americano Hall & Oates, una variante ante litteram di Colapesce e Di Martino. Biondino uno, ricciolino l’altro erano un duo commerciale che sfornavano canzonette. Qualcuna, come questa, migliore di altre. Niente più. Migliore dell’originale anche l’altra cover, di Paul Young, cantautore belloccione inglese che ebbe qualche anno di notorietà. (Duetto di Senza una donna con Zucchero). Come dicevo la versione di Antonello Venditti è di gran lunga preferibile alle altre. Migliore interpretazione, sentimento e arrangiamento. Possiede inoltre un plus assoluto (mi ripeto: non è plas, è plus, latino). L’assolo di sassofono di Gato Barbieri è insuperabile, perfetto. Nessuna gigioneria, solo musica né troppa né troppo poca. Gato era un discreto jazzista divenuto famoso con la colonna sonora del film Ultimo Tango a Parigi. In Alta Marea è perfetto. A presto. Enjoy