Non solo Leonardo, insieme a Leonardo
Per tutti gli appassionati di storia del Rinascimento:
La famiglia della Volpaia, originaria del territorio del Chianti (Siena), si stabilì a Firenze dalla fine del XV secolo.
I suoi componenti furono stimati costruttori di orologi e strumenti scientifici. Il personaggio di spicco fu Lorenzo della Volpaia (1446 – 1512), amico di Leonardo Da Vinci, con il quale scambiò idee e progetti.
Lorenzo il Magnifico gli commissionò la ristrutturazione del Grande Orologio di Palazzo Vecchio. Molte sue altre opere sono sparse negli edifici storici della città: un altro esemplare dei suoi orologi lo si può ammirare nella nostra cattedrale, Santa Maria del Fiore.
Il manoscritto, custodito alla Biblioteca Medicea Laurenziana, è un codice cartaceo di antica pergamena. Compilato da diversi componenti, vi sono annotazioni, calcoli e disegni, perlopiù di orologi. Ma vi si trovano anche custoditi studi di meccanismi di precisione: la scienza pregalileiana fa risalire agli studi dei della Volpaia la nuova meccanica applicata (esemplari esposti al museo Galileo).
Inoltre, altri disegni e studi di meccanismi innovativi che prevedono l’impiego delle energie naturali (uomo, animali, acqua, vento), dimostrano quanto la famiglia della Volpaia sia stata importante per Firenze e per il progresso scientifico.
Il Codice Laurenziano Antinori 17, manoscritto della suddetta famiglia , è custodito presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze sotto la tutela del Ministero dei Beni Culturali. Del manoscritto è stata redatta una fedele trascrizione ad opera della Prof.ssa Antonella Vaglica (autrice di queste notizie) la quale ne ha successivamente donato una copia sia alla Biblioteca Medicea Laurenziana sia il Museo Galileo di Firenze, al fine di favorire una più fruibile conoscienza del manoscritto nonché dell’ illustre famiglia della Volpaia.
Il nostro sincero grazie alla Prof.ssa Vaglica che per merito del suo profondo interesse storico e di un alto senso morale, ha lavorato duramente per poi condividere e divulgare questo testo.
Doppiamente grazie per avere reso participi anche tutti noi del frutto di queste sue importanti ricerche.
La Redazione