In giro per Firenze,Le vostre storie

Via de’ Servi

Della serie..in giro per Firenze⚜️!

Via dei Servi è una delle principali vie di Firenze, che collega due importanti piazze: Piazza del Duomo e Piazza della Santissima Annunziata. Vi innestano la Piazzetta San Michele Visdomini, Via Bufalini, Via de’ Pucci, Via del Castellaccio e Via degli Alfani. Suggestiva è la veduta da entrambi i lati, con la statua equestre di Ferdinando I de’ Medici e la Cupola del Brunelleschi alle estremità.

Già fuori della cerchia romana di Florentia esisteva almeno dal 1120 un agglomerato di case fuori dalla postierla dove transitavano quotidianamente i sacchi della lana grezza (le “balle“) che venivano importati e giungevano tramite la via Cassia, detto “Borgo di Balla“, corrispondente al primo tratto di via dei Servi. Con la prima cerchia comunale questo “borgo” di case fu inglobato, e venne costruita all’altezza di via Bufalini/via de’ Pucci la Porta di Balla.

Il prosieguo della via attuale non esisteva, e il tracciato si snodava tortuosamente sulle attuali via del Castellaccio/via dei Fibbiai e poi continuava verso Fiesole, ricalcando quello che un tempo era stato il corso del Mugnone ad alimentare i fossati delle mura, prima che venisse deviato. Fuori dalle mura era aperta campagna, infatti la zona era detta del “Cafaggio“, che equivale a zona di pascolo (più anticamente foresta, riserva di caccia).

Proprio nelle vicinanze della Porta di Balla la tradizione vuole che un fanciullino, nel vedere due religiosi di ritorno dal Monte Senario, li apostrofasse “servi di Maria“, nome che poi venne adottato dai sette giovani fiorentini poi diventati i sette santi fondatori, i quali fino ad allora si erano fatti chiamare i “compagni di Maria Addolorata“.

Il piccolo oratorio dell’Annunziata (fondato nel 1241), che era il loro ritrovo cittadino, andava costituendosi in progetto come una grande basilica, per cui nel 1255/1256 si decise di tracciare una via più ampia e rettilinea tra Duomo e questo nuovo polo religioso, che potesse essere comodamente percorsa da pellegrini, religiosi in processione e, più in generale, da tutto il traffico diretto alle colline fiesolane e oltre.
Nel 1284 tutta la zona fu inclusa nell’ultima cerchia muraria, ricevendo un notevole sviluppo edilizio, coronato nei grandi progetti di edilizia privata tra Quattro e Seicento.

Più che mai l’arte laniera caratterizzò questa zona di Firenze, con la presenza dei tiratoi dell’Arte della Lana: il tiratoio della Pergola, quello del Gallo, quello dell’Aquila e quello della Colonna, tra i maggiori. Ben note erano inoltre lungo la strada le botteghe dei ceraioli, che producevano candele di cera e di sego (necessarie si paer l’illuminazione domestica che per le pratiche religiose), ma anche immagini ed ex-voto in cera per i quali era famosa Firenze, e che popolavano ad esempio il vicino chiostrino dei Voti.

Lungo la strada esistevano due architetture religiose: la prima, ancora esistente, è la “nuovachiesa di San Michelino Visdomini, ricostruita dal 1364 dopo che il vecchio oratorio era stato demolito per far spazio all’abside della cattedrale, e tecnicamente affacciata sulla piccola “piazza di San Michele Visdomini” o “piazzetta dei Visdomini”; la seconda è l‘oratorio della Concezione, cinquecentesco, soppresso nel 1780 e ridotto ad uso di abitazione.

Il primo tratto della strada si chiamava anticamente via de’ Tedaldi, dal nome degli antichi proprietari di case nella zona, che erano state in larga parte abbattute per far posto all’abside del duomo. Il successivo, fino a via Alfani, via dei Melognani, dal nome di un’altra famiglia, e solo l’ultimo tratto, che sbuca in piazza della Santissima Annunziata, era chiamato via de’ Servi, nome che finì poi per essere intitolato all’intero rettifilo.

Durante gli anni di Firenze Capitale, in questa via aveva sede l’Ambasciata Britannica in Italia, come riportato da una guida dell’epoca (1867). Negli anni trenta a Palazzo Niccolini ebbe sede la Federazione fascista: via dei Servi venne allora soprannominata la “via dei Padroni“.

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Andrea Giovanni Iacopini

Andrea giovanni Iacopini nasce a firenze nel 1955. Geometra con la passione per le storie fiorentine è amante degli animali, della musica anni 70/80, di cinema e della squadra Viola. Si definisce un ottimista per natura.

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