Le vostre storie

Voto contro natura

 

(Dall’ Amore per la madre nasce il Riscatto sociale anticlericale)

Questa l’opera di Salvatore Grita, scultore siciliano, nato a Caltagirone nel 1828.

Passò la sua infanzia presso  un istituto religioso di suore di clausura, senza una propria famiglia. Il padre lo riconosce solo in età adulta.

Da questo vissuto di gioventù travagliata nasce il suo impegno sociale: la statua “Voto contro natura“, realizzata tra il 1860 e il 1870,  rappresenta una denuncia anticlericale rivolta  alla pratica della monacazione forzata. 

L’ opera ha come soggetto una donna con abito religioso e in stato avanzato di gravidanza.  Trapela dal suo viso una tristezza profonda e dal suo atteggiamento di uno stato di abbandono si percepisce una disarmante impotenza di reagire.

Nel basamento della scultura vi è incisa una scritta rivolta alla ottusa società di allora che costringeva le ragazze incinte e abbandonate a nascondersi in convento, costrette a prendere i voti.

“AI  PROTETTORI  E  SOSTENITORI  DEL VOTO CONTRO  NATURA”.

Questa dedica è la “risposta” di Grita  alle sofferenze subite in convento, e a  quelle della propria madre, giovane ragazza madre internata.

Questa condizione coercitiva e di sofferenza traspare dall’ opera che,  seppur di marmo,  comunica  alla nostra visione tutta la disperazione vissuta.

Lo scultore Salvatore  Grita  studiò a Caltagirone e successivamente a Napoli.  La  sua tecnica è ispirata dal Realismo della scultura toscana del quattrocento.

Tramite le sue opere egli espresse con determinazione il disprezzo per le numerose ingiustizie subite dalle donne.

Morì a Roma nel 1912.

Questa opera è stata esposta a Firenze a Palazzo Pitti, nella Galleria d’ Arte Moderna, sezione arte e storia d’Italia.

Author Image
Antonella Vaglica

Previous Post

Next Post

0 0 votes
Voto all'articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial
WhatsApp