Via Lambertesca
Della serie…in giro per Firenze…⚜️!
Via Lambertesca è un’antica strada del centro storico di Firenze, che va dal piazzale degli Uffizi a via Por Santa Maria (canto de’ Girolami). Lungo il tracciato si innestano via dei Georgofili (canto di Poggio Secco), il chiasso de’ Baroncelli, il chiasso del Buco, il chiasso Cozza e l’arco della piazzetta di Santo Stefano.
Via Lambertesca venne tracciata nell’Alto Medioevo, quando si trovò entro le mura cittadine dopo il primo ampliamento rispetto alla cerchia romana, e anticamente si chiamava via de’ Gherardini, dal nome della famiglia che vi aveva una torre e altri possedimenti. In seguito cambiò il nome in onore della famiglia dei Lamberteschi, potente famiglia ghibellina che si era stabilita nel sito dell’attuale palazzo Bartolommei. Fu chiamata anche via della Zecca (che qui ebbe sede prima della creazione degli Uffizi), via dell’Albergo del Lione, dal nome di una locanda situata presso il Palazzo dei Pulci.
Per quanto riguarda i nomi dei canti, se quello dei Girolami è evidentemente legato alla famiglia che all’angolo con via Por Santa Maria aveva case e torre su entrambi i lati, sulle quali si trovavano anche memorie che ricordavano i legami di questa famiglia con san Zanobi, più oscuro è il significato del Canto di Poggio Secco, in angolo con via dei Georgofili. Nell’assenza di rilievi noti in questo punto, per quanto piccoli e successivamente livellati, si è ipotizzato che si possa riferire alla vista, un tempo sgombra, che da questo punto si doveva avere sul colle delle “Rovinate” sull’altra sponda dell’Arno, “secco” perché privo di alberi essende stato più volte soggetto a smottamenti.
Nel Trecento il Comune concesse un gruppo di antiche fabbriche confiscate a diverse Arti perché vi fabbricassero la loro residenza: avevano infatti qui sede ben quattro arti (Vinattieri, Correggiai, Legnaioli e Vaiai e Pellicciai, mentre nel vicino chiasso dei Baroncelli ve ne erano altre tre (Fabbri, Maestri di Pietra e Calzolai), e nei dintorni di San Pier Scheraggio c’era anche la sede dell’Arte dei Fornai. Dopo le riforme del 1534, alcune arti vennero unite e scelsero comunque alcuni di questi edifici, trasformati e accorpati, come nuova sede.
La strada subì un primo stravolgimento nella parte finale nel 1560, quando Vasari realizzò gli Uffizi. Al termine del progetto venne costruito su via Lambertesca un cavalcavia e, sotto di esso, un portale, originale opera di Bernardo Buontalenti con timpano spezzato e “riflesso”, con un busto di Francesco I di Giovanni Bandini.
Nell’agosto 1944 la strada, almeno nel tratto più vicino a via Por Santa Maria, venne fatta esplodere dai tedeschi in ritirata, distruggendo gran parte delle antiche architetture, con l’intento di sbarrare con le macerie l’accesso al Ponte Vecchio. Negli anni Cinquanta vennero ricostruite e almeno per questo tratto di strada si scelse di riusare il più possibile i materiali antichi e di evitare le architetture moderne. Sempre in queste ricostruzioni si aprì inoltre il passaggio, tramite una volta, tra via Lambertesca e la piazza di Santo Stefano al Ponte, che sarebbe dovuto continuare idealmente con un’altra volta tra il chiasso Cozza e la piazza de’ Salterelli, costituendo un asse nord-sud alternativo, mai realizzato, tra piazza della Signoria e il Ponte Vecchio.
La notte del 27 maggio 1993 la strada venne di nuovo drammaticamente danneggiata, questa volta nella parte più vicina agli Uffizi, durante l’attentato di via dei Georgofili, con un’autobomba posizionata proprio all’angolo con questa strada.
Nonostante le trasformazioni, la strada mantiene ancora carattere antico, anche in ragione di un tracciato che si è detto irregolare e che si apre a chiassi e piazzette interne. La carreggiata è pavimentata a lastrico e servita da marciapiedi in pietra da ambo il lati. Il passaggio (la strada è compresa all’interno della zona pedonale) è sostenuto, sia perché il tracciato rappresenta una valida alternativa di collegamento tra la zona del Ponte Vecchio, il piazzale degli Uffizi e piazza della Signoria, sia per la presenza di numerosi negozi con attività commerciali storiche.