Via Giovanni da Verrazzano
Della serie…in giro per Firenze⚜️!
Via Giovanni da Verrazzano si trova a Firenze, da piazza Santa Croce a via Ghibellina, e incontra, a circa due terzi del tracciato, sulla destra, via del Fico.
La denominazione, deliberata dalla giunta comunale nel luglio del 1901, è un omaggio al navigatore Giovanni da Verrazzano che, probabilmente, nacque in questa strada in un palazzo della sua famiglia, originaria del Castello di Verrazzano (Greve in Chianti). Precedentemente, come attesta ad esempio la pianta di Firenze disegnata da Ferdinando Ruggieri nel 1731, il tratto era denominato via della Fogna, “per una condotta d’acqua sotterranea che doveva drenare la Piazza Santa Croce” (Bargellini-Guarnieri).
Si tratta di una strada del tutto secondaria nell’ambito della viabilità cittadina e, in quanto tale, appartata e silenziosa.
I PALAZZI:
Palazzo Barberini:
L’identificazione del palazzo noto come Barberini non è chiara, dato che il repertorio di Bargellini e Guarnieri lo indica sulla cantonata di piazza Santa Croce (al n. 5) mentre Walther Limburger lo identifica con quello al n. 8, segnato, come annota lo studioso, da un’altana coperta. Probabilmente non vi sono errori nelle diverse indicazioni, stando a quanto scrive Marco Lastri alla fine del Settecento: “le case dei Barberini o da Barberino eran sulla stessa piazza dirimpetto all’Antella, e ve ne son parecchie, le quali conservano ancora il patronato medesimo“. Qui nacque, nel 1568, Maffeo Barberini, successivamente papa col nome di Urbano VIII. Successivamente la proprietà è passata alla famiglia Corsini.
Casa di Ugolino:
Si tratta di una casa modesta, posta circa a metà della via, segnalata nel repertorio di Bargellini e Guarnieri per la presenza di una lunga memoria relativa al primo Giubileo del 1300, che un certo Ugolino volle apporre, di ritorno da Roma, su questa sua casa.
Casa della Compagnia della Nunziata:
Si tratta di una modesta casa a schiera, come la maggior parte di quelle che sono in fregio a questo lato della strada, con il fronte di due assi attualmente sviluppato su cinque piani. Nonostante non presenti elementi architettonici significativi, possiede al pian terreno un pietrino della Compagnia della Nunziata, in cui è riconoscibile forse un vaso da cui spuntavano tre gigli. La casa, oggi con tre piani sopraelevato e due assi, ha sulla facciata uno stemma alquanto consunto. Alla base di esso si legge il numero 10, che fa pensare all’inventario di una qualche confraternita o istituzione religiosa che dovette possedere l’edificio.
Ex-palazzo Della Ripa:
Si tratta di una palazzina di cinque piani più un attico, eretta sull’angolo tra via Verdi e via Ghibellina (canto degli Aranci, con retro su via Da Verrazzano) nel 1961-1962, su progetto dell’architetto Rolando Pagnini in collaborazione con Giorgio Giuseppe Gori. Il carattere moderno dell’edificio non meriterebbe particolari note se non per la notevole storia del luogo precedentemente all’odierna realizzazione. Qui era infatti un’antica costruzione caratterizzata da un ampio giardino, più volte ricordata dalla letteratura come luogo deputato al ritrovo di ‘poeti improvvisatori’, notevolmente restaurata e ingrandita nel 1835 dall’architetto Niccolò Matas. Giunta notizia di una sua possibile demolizione per far spazio a una moderna palazzina, l’edificio fu dichiarato di particolare interesse e quindi sottoposto a vincolo architettonico con Decreto Ministeriale del 22 settembre 1958, segnalando sia il valore storico del luogo, sia la presenza di alcuni ambienti decorati con pitture murali con scene della Divina Commedia di Dante, sia, soprattutto, la necessità di salvaguardare il contesto urbano del quadrivio, segnato dall’altra grande realizzazione ottocentesca del teatro Verdi. Impugnato dai proprietari il decreto, questo venne annullato su pronunzia del Consiglio di Stato nel maggio 1960. Le demolizioni impietose iniziarono così lo stesso anno.
La casa in angolo con via del Fico presenta al piano terra alcune strutture in pietra a vista che ne ricordano l’origine medievale. A parte ciò, si tratta di un edificio privo di elementi architettonici d’interesse, con una facciata su via Giovanni da Verrazzano di due piani per quattro assi, probabile frutto dell’accorpamento di due precedenti unità abitative. Su via del Fico si trova una targa dei Signori Otto che vieta il meretricio nella strada.
Casa natale di Giovanni da Verrazzano:
In angolo con via Ghibellina 89, l’edificio qui ha il fronte principale, che appare ridisegnato nella prima metà dell’Ottocento, seppure su una più antica costruzione. Il fronte si sviluppa su quattro piani con un balcone a coronare il portone; sul tetto si intravede un torrino. Per quanto elegante non presenta peculiarità architettoniche, e tuttavia è da segnalare per essere stato individuato come casa natale del navigatore Giovanni da Verrazzano, come indica una memoria posta dal Comune nel 1909. Un’altra lapide, posta nel 1916, è presente sul torrino. Di lato, vicino alla cantonata di via Ghibellina, è un tabernacolo con una Sacra Famiglia attribuita a Giovanni da San Giovanni.
LAPIDI:
Al 2 si trova l’iscrizione che un tale Ugolino volle far apporre di ritorno dal suo epocale viaggio a Roma per il Giubile del 1300. La lapide è in latino, tranne l’ultima parte dove, dopo aver elencato le ragione della storicità dell’evento, si annota che “Andovi Ugolino co’ la moglie” in volgare.
La traduzione è “Per perpetua memoria sia noto con chiarezza a tutti coloro che vedranno questa iscrizione che Dio Onnipotente nell’anno 1300 dell’era cristiana concesse una grazia speciale ai cristiani: il Santo Sepolcro di cui si erano impossessati i Saraceni fu tolto vittoriosamente ai Tartari e restituito ai Cristiani; ed essendo stata indetta nel medesimo anno da papa Bonifacio la solenne remissione di tutti i peccati, ossia colpe e pene, a tutti coloro che andassero a Roma per l’indulgenza, molti fra gli stessi Tartari andarono a Roma per lucrare la suddetta indulgenza e vi andò anche Ugolino con la moglie”