Via dei Fibbiai
Della serie…in giro per Firenze…⚜️!
Via dei Fibbiai è una strada del centro di Firenze che va dall’incrocio con via Alfani e via del Castellaccio a piazza della Santissima Annunziata.
La denominazione conserva il ricordo della presenza lungo la via delle botteghe dei fabbricanti di fibbie, che davano anticamente sull’ultimo tratto di via dei Servi ed avevano qui le entrate di servizio. Tale professione era un tempo molto importante, per l’uso di cinturoni a cui si attaccavano borse e scarselle (se non spade, guanti o addirittura calamai), nell’assenza di tasche nei vestiti; i fibbiai inoltre partecipavano alla creazione delle bardature di tutti gli animali, da sella, da soma o da tiro.
Per quanto oggi la strada sia del tutto secondaria, per valutarne il ruolo nella Firenze antica, si dovrà leggerla come naturale proseguimento di via del Castellaccio: con questa rappresentava un tracciato fondamentale, preesistente a via dei Servi, che conduceva dalla Porta di Balla verso Fiesole (fino a via della Piazzola).
Sulle odierne vie del Castellaccio e dei Fibbiai scorreva il percorso del Mugnone prima della costruzione delle mura del 1284, che diventava fossato della cerchia all’inizio di via del Castellaccio. La strada attraversava il cosiddetto “Cafaggio” una zona verde di pascolo che un tempo doveva essere stata boscosa (come attesta il toponimo di origine longobarda), e arrivava a fiancheggiare l’Oratorio dell’Annunziata, poi basilica. Dopo il 1255/1256 questa antichissima direttrice fu soppiantata dalla nuova via dei Servi, che serviva, in modo più ampio e rettilineo, sia il Cafaggio che la zona di San Marco e di San Gallo. La via dei Fibbiai venne dunque a rappresentare, da allora, un alleggerimento funzionale alle attività che si svolgevano nella strada più importante e rappresentativa, assumendo quindi progressivamente una funzione di tipo ‘secondario’.
“Con la ristrutturazione ottocentesca degli edifici, via dei Fibbiai ha perso ogni caratteristica di strada commerciale dovuta alla presenza di botteghe artigianali per assumere la fisionomia di strada di servizio su cui si affaccia il retro delle case; tuttavia i lotti stretti ed allungati imposti dalla dimensione dell’isolato stesso e che si ritrovano anche in quello di via del Castellaccio conservano l’organizzazione spaziale originaria e ne confermano la primitiva destinazione artigianale e commerciale anche se probabilmente nel secolo scorso ad essi venne data una dimensione più regolare per agevolare la costruzione in via dei Servi di case da reddito con alloggi e botteghe in affitto. In seguito a questa trasformazione e alla tipologia edilizia adottata, lo spazio interno è stato completamente saturato. Su sette nuclei chiaramente individuabili dalle piante esistono solo quattro piccole corti di servizio; l’asse principale degli edifici è perpendicolare alla piazza e la consistenza dei blocchi è pressoché costante salvo”.
La breve strada è oggi utilizzata per lo più come parcheggio per i ciclomotori, in ragione della vicinanza con la Facoltà di Lettere e Filosofia e di altri poli d’interesse.