Piazza de’ Peruzzi
Della serie…in giro per Firenze…Piazza de’ Peruzzi⚜️!
Piazza de’ Peruzzi è una piazzetta del centro storico di Firenze. Anticamente cuore dei possedimenti della famiglia Peruzzi, era appunto detta anche “Corte dei Peruzzi“. Vi si accede da via de’ Benci, via delle Brache, via del Canto Rivolto, via de’ Rustici e via de’ Bentaccordi.
Per l’indubbia suggestione che ancora oggi restituisce lo spazio, per il suo carattere appartato al centro di un sistema viario altrettanto pittoresco, per la presenza di vari palazzi che, nonostante le manomissioni subite nel tempo, ancora documentano le loro antiche origini, la piazza è da considerare di eccezionale valore storico e artistico.
La denominazione, antica, ricorda come la piazza – definitasi in prossimità dell’anfiteatro romano il che giustifica la particolare e irregolare conformazione dello spazio – fosse compresa tra le case, i palazzi e la loggia della famiglia Peruzzi e della consorteria.
Dagli stessi Peruzzi ebbe pure nome la volta (o arco) tramite la quale la piazza comunica con via de’ Benci. Appartenenti alla parte guelfa, i Peruzzi avevano avuto combattenti a Montaperti nel 1260, subìto le vendette dei ghibellini, ma dopo la disfatta di Manfredi nella battaglia di Benevento (1266), erano tornati ancora più ricchi e potenti nella loro città. Nel corso del XIII secolo i loro interessi si erano spostati decisamente verso l’anfiteatro, del quale avevano acquistato una prima significativa porzione nel 1283, facendolo interamente proprietà del casato negli anni successivi e costruendo i propri palazzi proprio sopra i suoi ruderi, oramai inglobati nella città in inarrestabile crescita. Attesta Giovanni Villani che l’anfiteatro “fu poi guasto al tempo di Totile, ma ancora a’ nostri dì si ritruovano i fondamenti a parte delle volte presso la chiesa di San Simone a Firenze, e infino al cominciamento che la piazza di Santa Croce; e parte de’ palagi de’ Peruzzi vi sono su fondati; e la via ch’è detta Anguillaia, che va a Santa Croce, va quasi per lo mezzo di quello Parlagio” (Libro primo, XXXVI).
Il numero dei membri della consorteria dei Peruzzi era tuttavia tale da rendere insufficiente la pur vasta zona. Così, nel 1286, Pacino d’Arnolfo Peruzzi e i suoi fratelli avevano acquistato per sé e per lo zio Filippo anche un tratto delle mura vecchie che da San Jacopo andavano verso piazza Santa Croce: i palazzi che nei decenni successivi si costruirono lungo questa proprietà determinarono tutto il lato sinistro della via de’ Benci, ancora oggi in più punti segnato dalla caratteristica arme parlante della famiglia, d’azzurro, a sei pere d’oro, picciolate e fogliate di due pezzi di verde. Acquisita al proprio patronato una cappella in Santa Croce (quella che Giotto di Bondone affrescherà verso il 1317 con Storie di san Giovanni Evangelista e san Giovanni Battista), i Peruzzi continuarono ad incrementare le proprietà con case e terreni nella zona, fino a costituire una vera e propria cittadella fortificata che aveva uno dei suoi fulcri alle spalle del Parlagio, nell’attuale piazza de’ Peruzzi, interamente chiusa e protetta dalle case, dalle botteghe e dai fondi della consorteria. Il controllo del territorio era tale che nel 1309 “i Peruzzi fanno un muro e chiuggono il Parlagio con due porti a ciascuna via”.
La sicurezza della zona, per ciò che i tempi potevano consentire, e gli agi delle dimore, consentirono al casato di ospitare personaggi di grande rilievo che, di riflesso, accrescevano sempre più il prestigio della famiglia. È sempre Giovanni Villani che annota: “Nel detto MCCCX, di XXX di settembre, il re Ruberto venne in Firenze tornando da Vignone, dov’era la corte del papa, da la sua coronazione. Albergò in casa de’ Peruzzi dal Parlagio, e da’ Fiorentini gli fu fatto grande onore, e armeggiata, e presenti grandi di moneta’ (Libro decimo, X)”.
Così il repertorio di Bargellini e Guarnieri: “È una delle più suggestive piazze fiorentine, dove il tempo sembra rimasto sospeso nel rintocco dell’orologio di Palazzo Vecchio, nonostante l’invasione delle automobili, ma quasi tutte in sosta. Per la sua suggestiva scenografia, la piazza è stata scelta come sfondo per rappresentazioni teatrali all’aperto: nel 1933 vi fu recitata La Strega di Anton Francesco Grazzini detto il Lasca; e nel 1973, Il Potere e la Gloria di Graham Green”.