In giro per Firenze,Le vostre storie

Via dei Pepi


Della serie…in giro per Firenze…⚜️!

Via dei Pepi si trova a Firenze nella zona di Santa Croce, tra piazza Santa Croce e via dei Pilastri.
Nel corso del tempo, così come voleva l’uso antico, la strada aveva assunto denominazioni diverse in ragione dei vari tratti, ancora ben documentate nella pianta delineata da Ferdinando Ruggieri nel 1731. Il primo canto, confinante con piazza Santa Croce si chiamava “Canto alle Mosche“, probabilmente perché battuto dal sole e frequentato dagli insetti. Questo primo tratto di strada si chiamava via dei Bonfanti, dal nome di una famiglia che vi abitò fino al 1340 circa, dando alla Repubblica 7 priori e 2 gonfalonieri di Giustizia e che cedette appunto le sue case ai Pepi.

Il tratto successivo, tra via Ghibellina e via dell’Agnolo, era chiamato via San Giuliano, prendendo forse il nome da un antico ospizio, e in seguito via della Pietà e via della “Pietra”, forse per corruzione. Fino a via Pietrapiana, aveva poi nome “via del Ciriagio” (“ciliegio“) e poi via della Colomba: se la prima denominazione era probabilmente legata alla presenza di un albero, in una zona già ricca orti e giardini, la seconda era forse spiegabile con la presenza di un’antica locanda con un’insegna al volatile, oppure da una raffigurazione della colomba dello Spirito Santo. Questo tratto venne stravolto dalla costruzione della Casa del Fascio (poi Ufficio Tecnico Erariale), del palazzo dei Tipografi e delle poste di via Pietrapiana.

 

Oltrepassato lo slargo formatosi tra gli anni trenta e cinquanta del Novecento, con la via Martiri del Popolo, la strada riprende il suo antico tracciato. Questo tratto, fino alla via di Mezzo, aveva anticamente nome via del Pino, o del Canto al Pino, e poi via dell’Androne (storpiato anche come “Landrone“). Vi si affacciano palazzetti modesti ma antichi, con eleganti portaletti e corredati spesso da stemmi.

L’ultima porzione, tra la via di Mezzo e via dei Pilastri, cambiava ancora nome: prima via del Canto al Galeone, forse per l’insegna di un’osteria, e poi via di Sant’Anna, da un tabernacolo situato in prossimità di via dei Pilastri, che ugualmente si chiamava canto di Sant’Anna.
Le trasformazioni subite nel tempo dal tracciato riguardano essenzialmente gli esiti dell’intervento di risanamento del quartiere di Santa Croce avviato nel 1936, che portò alla distruzione delle vecchie case poste sulla porzione del tracciato tra via dell’Agnolo e via Pietrapiana, con l’edificazione di nuovi fabbricati tra i quali il complesso dell’Ufficio tecnico erariale, del palazzo dei Tipografi e del palazzo delle Poste.

Lungo il tracciato della strada si intersecano via del Fico, via Ghibellina, via dell’Agnolo, via dell’Ulivo, via Martiri del Popolo, via Pietrapiana e via di Mezzo.
Ad eccezione dei nuovi edifici eretti tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento, la via è per lo più segnata da semplici e comunque antiche case a schiera, per lo più già di proprietà di enti ecclesiastici. Il carattere complessivo dell’arteria è quindi residenziale popolare, con l’emergenza del Palazzo Pepi Ferri nella zona prossima alla basilica di Santa Croce. Dal lato opposto “si allineano palazzetti modesti, ma d’una certa nobiltà, con eleganti portaletti e piccoli stemmi corrosi dal tempo. Un intelligente restauro al loro interno potrebbe rendere a questo tratto di strada una certa dignità urbanistica” (BargelliniGuarnieri).

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Andrea Giovanni Iacopini

Andrea giovanni Iacopini nasce a firenze nel 1955. Geometra con la passione per le storie fiorentine è amante degli animali, della musica anni 70/80, di cinema e della squadra Viola. Si definisce un ottimista per natura.

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