In giro per Firenze,Le vostre storie

Via di San Giuseppe

 

Della serie…in giro per Firenze…Via di San Giuseppe …⚜️!

Via di San Giuseppe è una strada di Firenze che va, più o meno parallela all’Arno, da largo Bargellini a via delle Casine.
Da via de’ Pepi a via de’ Macci la strada si chiamava “via del Crocifisso“, per la vicinanza con l’oratorio Croce al Tempio: metà di questo tratto fa parte, dal 1988, del Largo Bargellini; seguiva poi, fino a via delle Conce, “via del Tempio“, dalla presenza (presunta) di un complesso templare dotato di ospedale. Dopo la soppressione dell’ordine divenne “via del Tabernacolo” per la presenza di un tabernacolo all’angolo con via de’ Macci, che doveva essere dedicato alla Madonna del Giglio e che indusse anche la formazione della Compagnia di Santa Maria della Croce al Tempio ad opera di giovinetti devoti.
Il tratto successivo fino a via delle Casine era chiamato “via di San Noferi“, ovvero dedicata a sant’Onofrio a cui era intitolato l’ospedale dei Tintori.

La parte seguente, che oggi mantiene il nome di via de’ Malcontenti, si chiamava in antico “via della Giustizia“, sempre per il passaggio dei condannati a morte che dalle prigioni del Bargello o dal Carcere delle Stinche, venivano condotti sul luogo delle esecuzioni capitali che si trovava fuori dall’antica Porta di San Francesco o Porta della Giustizia nei cosiddetti Prati della Giustizia, più o meno presso la torre della Zecca dove adesso è presente piazza Piave. Tuttavia, già dagli anni Trenta del Cinquecento, la porta fu fatta chiudere da Alessandro de’ Medici per costruire un bastione, il baluardo di Mongibello affacciato sull’Arno: da allora le tristi processioni passarono da borgo la Croce e via Pietrapiana fino alla Porta alla Croce.

Per dieci anni, tra il 1934 e il 1944, la strada ha avuto nome via Ventotto Ottobre, in riferimento alla marcia su Roma del 1922, titolazione conferita in occasione dell’inaugurazione del Sacrario dei Caduti, con accesso sul fianco di Santa Croce.
Solo con delibera della giunta comunale dell’ottobre 1944 è stata conferita alla strada l’attuale denominazione, che deriva quindi dalla chiesa di San Giuseppe, aperta al culto nel 1519 nel luogo dove già insisteva una cappella di pertinenza della compagnia di Santa Maria del Giglio e San Giuseppe.

Come già accennato, nel gennaio del 1988 dalla strada fu scorporato il largo Bargellini, in ricordo dello scrittore e politico Piero Bargellini che fu sindaco di Firenze durante l’alluvione del 1966 e che abitava nella vicina via delle Pinzochere.
La strada, lungo il tracciato, incrocia via delle Conce, via de’ Macci e borgo Allegri, dove è il canto del Ramerino. Ha carattere residenziale popolare. Negli ultimi anni, in ragione dell’area destinata a sosta degli autobus turistici presso il lungarno Guglielmo Pecori Giraldi, la strada è diventata assieme a via dei Malcontenti uno degli assi di penetrazione verso piazza di Santa Croce e più in generale del centro storico da parte dei turisti.

Gli edifici con voce propria hanno le note bibliografiche nella voce specifica.

Da piazza Santa Croce si entra nella via lasciandosi sulla destra il porticato laterale della basilica di Santa Croce, al termine di una lunga scalinata: da qui si accede alla basilica, al museo e al famedio dei Caduti per la Patria (1915-1945) dell’architetto Lensi. Questo slargo è oggi chiamato “largo Bargellini” in onore del “sindaco dell’alluvione” Piero Bargellini che visse in queste zone del quartiere.
Nell’angolo esterno della basilica si trova uno stemma Niccolini datato, che ricorda la presenza della Cappella Niccolini.
Una targa ricorda una casa delle monache del monastero di Santa Elisabetta del Capitolo, fondato nel 1285 da Arrigo dei Cerchi: “MONASTERO DI S.ELISABETTA DI CAPITOLO DI FIRENZE N. 17”.

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Andrea Giovanni Iacopini

Andrea giovanni Iacopini nasce a firenze nel 1955. Geometra con la passione per le storie fiorentine è amante degli animali, della musica anni 70/80, di cinema e della squadra Viola. Si definisce un ottimista per natura.

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