Giulia Gonzaga, quasi una Medici
Lui aveva 18 anni lei 16, ma era una singolare coppia di innamorati quella che passeggiava nel giardini del Castello di Fondi. Perché si trattava del cardinale Ippolito de’Medici e di Giulia Gonzaga, da un anno vedova e contessa di Fondi. Ma partiamo dal principio.
In quegli anni ‘30 del 1500, in un’Italia politicamente inquieta dove l’imperatore Carlo V dettava legge, Ippolito de’Medici, figlio naturale di Giulio de’Medici duca di Nemours, era sicuramente un personaggio di primissimo piano. In molti (egli compreso), erano convinti del fatto che nella gara a chi avrebbe presto governato lo Stato di Toscana, il suo altro e unico rivale Alessandro duca di Penne (figlio naturale del papa Clemente VII un altro Medici) sarebbe stato senz’alcun dubbio lo sfavorito. Per la città di Firenze, che era appena uscita da quel rovinoso assedio conclusosi nel 1530 e che aveva messo la città alla fame e la disperazione, il governo di Alessandro rappresentava sicuramente la soluzione peggiore.
Ma certi giochi di potere vanno ben oltre il buonsenso. E presto anche il giovane Ippolito se ne dovette rendere conto. Al momento però, sul palcoscenico della vita nobiliare, Ippolito de’ Medici e Giulia Gonzaga recitavano la parte dei due protagonisti. E sarà per amore di lei, forse più che per un’ambizione tutta personale, che Ippolito combatterà la sua battaglia anche se il destino ci metterà del suo.
La bellissima Giulia era la donna che gli avrebbe voluto avere al suo fianco su di un trono. Ed in effetti, ella era una donna che già dimostrava di avere le qualità di una regina.
Giulia Gonzaga era nata nel Castello di Gazzuolo nel 1513. Il padre era Ludovico Gonzaga, il Signore di Sabbioneta, e la madre era Francesca Fieschi. La bimba era vissuta in una Corte elegante e raffinata ed aveva ricevuto un’ottima educazione, al centro di continui contatti e scambi con le Corti più prestigiose del Rinascimento italiano.
A soli 13 anni venne costretta contro la sua volontà a sposare il duca Vespasiano Colonna, uno dei potenti (o meglio, il più potente) dei nobili romani del suo tempo. Potente e nobile, sì ma anche un uomo ormai più che quarantenne, con un braccio ed una gamba paralizzati e con il volto scavato dal vaiolo. Pare che il suo aspetto fosse orribile e certo la ricchezza dei Colonna non fu sufficiente a lenire nel cuore della giovane Giulia la sensazione di disagio e la disperazione che ovviamente provò nel trovarsi costretta a diventare la moglie di una sorta di mostro.
Ma, fortuna per lei, l’ingannata Giulia, ebbe in quella sua stagione di sfortuna una via d’uscita, nel senso che seppur non potendo sfuggire al proprio destino, ebbe la fortuna di vivere una tregua nell’affrontare la vita di coppia assieme ad un siffatto marito.
Infatti, Vespasiano Colonna partì da Paliano per sferrare una campagna militare contro il Papa Medici Clemente VII esattamente il giorno dopo la celebrazione del loro matrimonio. Un’impresa dapprima coronata dal successo ma che poi si tramutò in una sconfitta. .
Fu così che una volta che il nobile condottiero ebbe fatto ritorno, intese ritirarsi nel piccolo Castello di Fondi, al confine nord del Regno di Napoli. Era il mese di gennaio dell’anno 1527; le fatiche della guerra avevano peggiorate le sue condizioni di salute, ed egli si ritrovava sofferente e ormai quasi completamente paralizzato.
Il 13 marzo 1528 Vespasiano morì, lasciando alla quindicenne moglie Giulia ogni sua proprietà purché non si sposasse, perché altrimenti gran parte del patrimonio sarebbe andato a Isabella Colonna, una figlia da lui avuta in un precedente matrimonio.
Giulia, che si trovava a disporre di una grandissima ricchezza in terre e denaro, conoscerà di lì a poco Ippolito de’Medici. E la circostanza, credetemi, parrebbe la meno adatta per il giovane ad innamorarsene. Il fatto è che il Medici era stato invitato al Castello di Paliano per conoscere la figlia di Vespasiano la quale, secondo l’accordo di pace intercorso tra lo scomparso padre e Papa Clemente VII, doveva essergli data in moglie.
Anche in questo caso, il gioco delle parti nel palcoscenico che sono le nostre vite ora come allora, ebbe la sua bella ironia: Giulia che recita nel ruolo di matrigna (perché tale era di fatto, nonostante la giovane età)! Il risultato è uno spettacolo che avrà a quasi del paradossale: uno straordinario trio di fanciulli che si ritrovano a interpretare la parte di tre adulti. Quindici anni ciascuna hanno le due dame, mentre Ippolito di anni ne ha diciassette!
Ovviamente, i piani non vanno come avrebbero dovuto andare e accade che il matrimonio tra Isabella e Ippolito va a monte, mentre il giovane Medici si innamora perdutamente della bellissima Giulia.
Sempre per un altro gioco del destino che sicuramente sulla vita di Giulia inciderà molto, ecco che sopraggiunge un altro impercettibile segno. Ippolito nel 1529 viene nominato cardinale dal Papa Clemente VII. Con questo gesto, che ai piu potrebbe apparire mosso da sincero affetto, in realtà il Papa intese tagliarlo definitivamente fuori da una qualunque sorta di competizione che si fosse un domani innescata, ai fini di ottenere la reggenza dello Stato fiorentino, favorendo con tale azione soltanto Alessandro, il figlio da lui concepito con una serva di colore.
Amore di padre e non certo decisione di un pontefice per il bene della chiesa e dei suoi fedeli!
Ma Ippolito è distratto e fin troppo convinto di quello che sarà il suo futuro: in cuor suo si prepara a combattere contro Alessandro poiché, a suo vedere, il governo di Firenze deve toccare a lui e soltanto a lui. E quando un giorno questo fosse accaduto, egli avrebbe potuto togliersi di dosso l’abito religioso nel nome di un potere che egli considerava suo di diritto.
Ebbene, permettetemi di dire che su questo il nostro bel giovanotto aveva ragione da vendere, visto che era lui il diretto discendente di Lorenzo il Magnifico, nato da Giuliano duca di Nemours, che di Lorenzo era il figlio.
E infatti, Ippolito decide di muoversi, seppur con molta prudenza: sa di godere della stima degli ambienti vicini ai Medici di Firenze e conta nei riguardi del popolo di quell’innegabile fascino di gentiluomo colto, che lo distingue dal rozzissimo Alessandro.
Nel mentre, gli incontri con la sua amata Giulia si fanno sempre più frequenti. La giovane donna mostra un’accortezza politica e una capacità amministrativa che pare essere quella di una persona adulta, molto esperta. È pure dotata di acume e di ingegno; educata alla cultura fin da bambina, coltiva attorno a se’ una cerchia di intellettuali e di artisti tutti invaghiti della sua bellezza unita alla sua intelligenza.
Ippolito la desidera sempre di più come donna, e come moglie ma lei, Giulia, gli resiste. Si mostra lieta di vederlo ma alle proposte d’amore di lui risponde che non sa ancora decidere. È una sorta di gioco in cui ella prende tempo senza che però metterci della perfidia volontaria. Giulia è effettivamente così: ha paura, è spaventata di legarsi ad un uomo. Su di lei pesano inconfessati e inconfessabili tanti tristi momenti, tanti giorni e tante notti con quel marito che evoca in lei memorie disgustose.
Ippolito fa di tutto per far breccia nel cuore della bella Giulia e finalmente, lei accetta. Il calendario segna l’anno 1535, ed è il mese agosto.
Oltre al matrimonio Ippolito ha anche altri progetti. Il primo è un grande piano per impadronirsi di Firenze e battere Alessandro. Il progetto era stato studiato a tavolino assieme a Filippo Strozzi e ad altri nobili esiliati. Una volta che la città di Firenze fosse caduta nelle loro mani Ippolito sarebbe stato messo a capo. Giulia sarebbe stata al suo fianco.
Il momento perfetto, la felicità tanta attesa stavolta è davvero a portata di mano. Ma il destino non vorrà così.
Il giovane Medici che si sta muovendo per andarle incontro a Fondi per sposarla e condurla via con se’, viene colto da un violento attacco di febbre. Si pensa a una cosa di poco conto, pochi giorni di riposo e la malattia passerà. Invece le condizioni del ragazzo peggiorano fino a che, veloce come un lampo, non sopraggiunge la morte. È il 10 agosto.
Giulia presenzierà in chiesa al servizio funebre celebrato in suo onore. L’uomo che ama, colui con il quale ha deciso di legarsi in matrimonio, è morto. Non le rimane altro che fare ritorno a Fondi nella disperazione, sola e fermamente determinata a restare tale; giura a se stessa che nessun altro la possederà mai. E così sarà.
Ora come allora, furono in molti a ritenere che la morte di Ippolito non fosse avvenuta per malattia bensì per avvelenamento, su ordine di Alessandro. Ma in verità nessuno ebbe mai certezza di come andarono le cose.
Anche se rimasta incompiuta, il valore di una promessa di matrimonio tra questi due giovani sfortunati rende ai miei occhi la nostra bella Giulia Gonzaga meritevole di essere menzionata tra le donne di Casa Medici.
Sono infatti convinta che se il fato fosse stato più generoso con questa fanciulla, ella sarebbe stata degna di rivestire quel ruolo, tanto ambito e tanto difficile da interpretare.
Molto interessante!