In giro per Firenze,Le vostre storie

Via delle Conce

Della serie…in giro per Firenze…Via delle Conce ⚜️!

Via delle Conce è una strada del centro storico di Firenze, tra via San Giuseppe e via dell’Agnolo. Lungo il tracciato si innestano: via dei Conciatori e via Ghibellina.
Questa zona più periferica del rione di Santa Croce era abitata dai ceti operai più umili, che qui avevano, oltre che le case, gli opifici in cui esercitavano le professioni. Le “conce” da cui la strada prende il nome erano gli antichi conciatoi di pelletteria, dei grandi stanzoni che erano situati più o meno negli edifici al n° 5 e seguenti, in angolo con via dei Conciatori. La concia prevedeva largo impiego dell’urina, ed è comprensibile come mai questa attività maleodorante fosse stata relegata a ridosso delle mura.
Il tratto di strada che corre da via San Giuseppe a via dei Conciatori si chiamava via dei Bucciai, a indicare coloro che trattava le pelli più fini, mentre il seguente tratto fino a via Ghibellina si intitolava via dei Pelacani, termine con il quale si indicavano gli addetti alle pelli correnti. Da via Ghibellina a via dell’Agnolo infine era detta “via del Casolare“.

Qui, al canto con via dell’Agnolo, si trova un rilievo molto consumato che rappresentava un angelo, segno di un possedimento della Compagnia di San Michele della Pace che ha dato il nome alla lunga direttrice “dell’Agnolo“.
La strada ha carattere residenziale popolare, comunque in buona parte riqualificata a partire dall’intervento che ha consentito il recupero di parte del complesso delle concerie in angolo con via dei Conciatori. È pavimentata a lastrico, con marciapiedi da ambo i lati.
L’inizio della strada costeggia un lato della chiesa di San Giuseppe.

Il complesso delle conce occupava quattro distinti corpi di fabbrica (o comunque almeno tre) posti alle quattro cantonate determinate dall’incrocio di via delle Conce con via dei Conciatori e forse ciascuno destinato a diverse fasi della lavorazione, come sembrano suggerire anche i nomi diversi delle porzioni della strada in antico. Nonostante l’evidente importanza delle costruzioni sia per la loro estensione sia per l’antica fondazione (nonché per la severa bellezza dei prospetti) non risultano notizie significative sulla loro storia, a parte la menzione nel repertorio di Bargellini e Guarnieri dove tuttavia si riconosce in uno solo degli edifici, quello contrassegnato dallo stemma mediceo sulla cantonata. Questo edificio è quello rivolto a ovest.

A nord si riconosce invece un edificio con i muri esterni a scarpa, a est uno che reca sul cantone un tabernacolo, a sud il rimanente, di più recente definizione rispetto agli altri o più degli altri modificato. Per quanto riguarda l’edificio a nord, si rileva l’alta parte basamentale segnata da rade bucature, un piano principale segnato da profonde e serrate finestre ad arco, la copertura a capanna dal lato di via delle Conce. L’edificio è stato successivamente recuperato e negli interni trasformato ad uso di civili abitazioni.

L’edificio a ovest mostra un impianto analogo, con i piani superiori segnati da profonde e serrate finestre ad arco di diversa luce. La cantonata presenta un muro a scarpa di significativo rilievo che, assieme all’alta e piena parte basamentale, conferisce alla fabbrica il carattere di struttura fortificata. Anche questo è stato trasformato in abitazione civile.

L’edificio est ha visto l’impiego degli spazi come depositi della nettezza urbana fino al 1980, quindi utilizzato in parte da varie realtà sociali e politiche poi venduto dal Comune di Firenze in occasione di una asta del dicembre 2010 a privato, i con l’obiettivo, al pari di quanto è accaduto agli atri edifici del gruppo, di trasformare il complesso in appartamenti. A tale vendita è seguita l’occupazione di parte degli ambienti da parte di varie forze sociali sotto la comune denominazione di Progetto Conciatori. Dal 2020 l’edificio è stato trasformato in spazi ad uso di civili abitazioni.

L’edificio sud infine ha un disegno delle bucature e dei prospetti nel loro insieme che sembrerebbe ricondurre a tempi più recenti la fabbrica rispetto alle altre che lo fronteggiano dal lato opposto di via delle Conce. Tuttavia anche in questo caso la cantonata presenta un muro a scarpa e uno degli ingressi (sebbene decisamente integrato e modificato) di carattere trecentesco, con architrave in pietra. L’edificio è stato trasformato in spazi ad uso di civili abitazioni.
Nel tratto finale della via, tra via Ghibellina e via dell’Agnolo, si trova l’accesso al giardino Vivarelli Colonna, col relativo palazzo in angolo con via Ghibellina. Sul lato opposto l’ex manicomio di Santa Dorotea.

All’incrocio con via dell’Agnolo, la casa al 19 presenta i fronti riconfigurati nell’Ottocento e recentemente restaurati, con il rifacimento del finto pietrame terreno: è organizzata su quattro piani, per tre assi su via delle Conce, due su via dell’Agnolo. Sul canto tra le due strade il repertorio di Bargellini e Guarnieri documentava la presenza di una pietra angolare scolpita con raffigurato San Michele Arcangelo accompagnata dalle iniziali S. M. P. (San Michele della Pace), ad attestare la proprietà della casa da parte di questo oratorio un tempo esistente presso Sant’Ambrogio “dove oggi si trova la Compagnia del Sacramento, di fronte alla chiesa”. Secondo quanto ricostruito dagli stessi studiosi (e sulla scorta di quanto scritto da Guido Carocci), da questa scultura sarebbe peraltro derivato il nome di via dell’Agnolo, prima attribuito a un solo tratto della strada (in realtà non a questo, ma a quello compreso tra borgo Allegri e via de’ Pepi, fatto che lascia alcune perplessità sull’ipotesi), quindi al suo intero tracciato. Fatto è che, rispetto alla fotografia pubblicata nel 1977 che mostra il pietrino fortemente compromesso ma ancora leggibile, oggi questo si presenta per metà affogato nel nuovo intonaco e per l’altra metà ridotto a una massa informe oramai incapace di testimoniare di questa antica storia.

Author Image
Andrea Giovanni Iacopini

Andrea giovanni Iacopini nasce a firenze nel 1955. Geometra con la passione per le storie fiorentine è amante degli animali, della musica anni 70/80, di cinema e della squadra Viola. Si definisce un ottimista per natura.

0 0 votes
Voto all'articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial
WhatsApp