Via Michelangelo Buonarroti
Della serie… In giro per ⚜️Firenze!
Via Michelangelo Buonarroti (in alcuni ambiti si trova anche con la grafia “Michelangiolo“) si trova a Firenze, tra via Ghibellina e piazza dei Ciompi, con intersezioni con via dell’Agnolo e via Martiri del Popolo.
La strada deve il nome al grande artista fiorentino perché costeggia, nel tratto iniziale, Casa Buonarroti (che ha l’ingresso in via Ghibellina). La casa fu scelta, acquistata e ingrandita dai suoi discendenti, e Michelangelo non la abitò né vide mai. A Firenze esiste un’altra strada dedicata all’artista, il viale Michelangiolo, sui viali dei Colli, e una piazza, il piazzale Michelangelo.
In antico la strada aveva due nomi: da via Pietrapiana a via dell’Agnolo era chiamata via Santa Maria, mentre nel tratto da via dell’Agnolo a via Ghibellinba era detta “via dei Marmi sudici“, come riportato in una targhetta all’inizio della strada. Tale curioso nome derivava probabilmente dal fatto che i discendenti dello scultore vi avevano accatastato dei marmi per anni, che si dovevano essere anneriti con le intemperie. Prima ancora era chiamata “via Mignattaia“, forse con riferimento ai medici che ricorrevano all’uso di sanguisughe, dette appunto “mignatte“, per il ricambio degli “umori guasti” secondo la medicina medievale.
La nuova titolazione della strada fu decisa nel quarto centenario della nascita dell’artista nel 1875. Per quanto riguarda le trasformazioni avute nel tempo dal tracciato, è da ricordare l’intervento di risanamento della zona avviato nel 1936, che portò alla distruzione delle antiche case presenti nel tratto tra via dell’Agnolo e via Pietrapiana (con l’eccezione di casa Lapi giudicata di rilevante interesse storico e artistico), con la successiva erezione di nuovi fabbricati e la realizzazione, sul lato destro dell’ultimo tratto, dell’attuale piazza dei Ciompi. Secondo lo stradario del Comune di Firenze è mantenuta la denominazione di via Michelangelo Buonarroti anche per il tratto che corre lungo questo lato della piazza.
Oltre al fianco di Casa Buonarroti, sulla strada si affacciano alcune architetture di rilievo: la Casa delle monache di San Barnaba, Palazzo Gerini, l’Edificio dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, e Palazzo Lapi.
Lapidi:
Una lapide si trova sulla facciata del Centro e museo didattico nazionale, dedicata a Giovanni Calò:
GIOVANNI CALÒ/ PEDAGOGISTA INSIGNE/ MAESTRO NELL’ATENEO FIORENTINO/ FONDATORE DEL MUSEO NAZIONALE DELLA SCUOLA/ PROMOTORE DEL CENTRO DIDATTICO NAZIONALE/ IN QUESTO PALAZZO/ PER LUNGHI ANNI OPERÒ PER IL PROGRESSO/ DELLA SCIENZA PEDAGOGICA/ IL COMUNE DI FIRENZE NEL CENTENARIO DELLA NASCITA/ 24 DICEMBRE 1982
Tabernacoli:
Perduto è il tabernacolo in angolo con via Pietrapiana che dava l’antico nome alla via “di Santa Maria” e che “veniva attribuito ad Agnolo Gaddi, proprietari di una casa in quella strada” (Bargellini-Guarnieri). Questa attribuzione risaliva a Guido Carocci, che aveva scoperto che qui, nel 1427, possedeva una casa sua figlia Nanna.
L’opera, conservata oggi nella chiesa di Sant’Ambrogio, è stata poi attribuita a Giovanni di Bartolomeo Cristiani. Mostra la Madonna col Bambino in trono tra i santi Antonio Abate e Jacopo che presenta il committente (200×132 cm). Il committente, vestito di rosso con un manto foderatop di vaio, è forse un priore della Repubblica, o un giurista o un magistrato, e probabilmente si chiamava Jacopo, dal nome del santo che lo presenta a Gesù e Maria. Nella formella sulla cuspide il Cristo benedicente con in mano il libro della vita aperto in cui si legge “Ego sum lux Mundi“. La tavola un tempo era conservata entro una cornice in marmo bianco che riproduceva esattamente la sagona cuspidata della tavola.