In giro per Firenze,Le vostre storie

Via Mannelli

 

Della serie…In giro per ⚜️ Firenze…Via Mannelli.
Via Mannelli è una strada di Firenze, che va dal cavalcavia dell’Affrico a piazza Vasari.
Intersezioni: via Pasquale Villani, via Fra Paolo Sarpi, via dei Frati Bigi, via Capo di Mondo, viale Giuseppe Mazzini, via Benedetto Varchi, via Jacopo Nardi, via Giuseppe La Farina, via Giambologna, via Andrea del Castagno.

Lo sviluppo urbano di questa zona di Firenze, immediatamente fuori dal centro, risale al periodo di Firenze Capitale (1865-1871) e dei piani di sviluppo di Giuseppe Poggi, che demolì le mura e creò gli ampi viali alla parigina. Sorsero palazzine, ville e villini per l’alta borghesia dell’epoca, spesso in stile eclettico o Liberty, e, all’allontanarsi dal centro, abitazioni destinate ai ceti medio e popolare.

Via Mannelli è dedicata alla famiglia Mannelli nota per essere proprietaria della torre presso il Ponte Vecchio attorno alla quale gira il corridoio vasariano per la loro opposizione a farsi attraversare. La ragione della dedica di questa strada è legata alla presenza, poco distante, della villa del Malcantone, che essi ereditarono dai Galilei.

La strada, che originariamente arrivava fino al viale Regina Vittoria (oggi viale Don Minzoni) finché un tratto di essa non fu ridedicato a Luca Giordano, venne rimpicciolita in ampiezza nel 1896 per la creazione della nuova Ferrovia Firenze-Roma e della stazione di Campo di Marte, ricostruita dopo un incendio nel 1908 e più volte riammodernata. Oggi un muro continuo nasconde la ferrovia, che è attraversata tra via Mannelli e via del Campo d’Arrigo, da due cavalcavia pedonali, uno dei quali piuttosto recente; il passaggio veicolare deve invece usare via Antonio Pacinotti e il cavalcavia dell’Affrico.

All’angolo con via Paolo Sarpi si trova un gruppo di case popolari realizzate nel 1896; a quello col viale Giuseppe Mazzini aveva sede, dal 1897, l‘Asilo degli Orfani dei marinai, istituito su iniziativa di un comitato presieduto dal duca Leone Strozzi e animato dallo scrittore Jack Bolina e dal capitano di marina Carlo Bargellini; quando fu soppresso, negli anni cinquanta, prese il suo posto l’istituto professionale Aurelio Saffi e poi la scuola media Masaccio.

 

L’ultimo tratto di via Mannelli è caratterizzato da edifici moderni. In fondo, a un bivio, sorge l’unico residuo del passato, un’edicola cinquecentesca arricchita da un affresco manierista della scuola di Andrea del Sarto o di Raffaellino del Garbo, che rappresenta la Madonna col Bambino, san Benedetto e un altro santo. Ricorda in questa zona la presenza del monastero di San Benedetto al Mugnone, distrutto durante l’assedio di Firenze.

Al 63 si trovano due lapidi che ricordano i bombardamenti della seconda guerra mondiale:
LA MEMORIA DELLE 215 VITTIME/ DEI BOMBARDAMENTI DEL/ 25 SETTEMBRE 1943
RESTI MONITO/ ALLE FUTURE GENERAZIONI/ DELL’ORRORE DELLA GUERRA
VERA NEMICA DELL’UMANITÀ/ 25 SETTEMBRE 1983/ A 70 ANNI DAI BOMBARDAMENTI
DEL 25 SETTEMBRE 1943/ FIRENZE RICORDA TUTTE LE SUE VITTIME/ MEMORIA CHE IMPEGNA A PARE DELLA PACE/ MEZZO ED ESITO DI OGNI PROPOSTO UMANO/ 20 SETTEMBRE 2013

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Andrea Giovanni Iacopini

Andrea giovanni Iacopini nasce a firenze nel 1955. Geometra con la passione per le storie fiorentine è amante degli animali, della musica anni 70/80, di cinema e della squadra Viola. Si definisce un ottimista per natura.

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