In giro per Firenze,Le vostre storie

Lungarno della Zecca Vecchia

Della serie… In giro per ⚜️Firenze…Lungarno della Zecca Vecchia.

Il Lungarno della Zecca Vecchia, è quel tratto della sponda nord dei lungarni fiorentini che va dalla torre della Zecca (piazza Piave), da cui prende il nome, alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (ovvero piazza dei Cavalleggeri).
Il lungarno appare già indicato nel primo progetto di ampliamento della città redatto da Giuseppe Poggi in ragione delle nuove esigenze di Firenze Capitale (1865-1875), strettamente legato ai lavori di demolizione delle mura e, per quanto riguarda questa zona, alla creazione dell’attuale piazza Piave con l’isolamento della torre a memoria della storia antica.

Esistevano qui anticamente soltanto edifici che affacciavano su via Tripoli e che poi prospettavano sul fiume con le rimesse, zone ad orto e renai; fino alle mura che culminavano col bastione sull’Arno voluto da Alessandro de’ Medici. La delibera che consentì l’avvio dei lavori si data al 1867: due fotografie conservate presso l’Archivio storico del Comune di Firenze documentano le demolizioni e i primi lavori con palificazioni di costipamento.

Il lungarno, aperto dopo delibera del 1867, si chiamò anticamente “della Torricella” in memoria dell’antico Spedale della Torricella. In seguito, con delibera della giunta comunale nel novembre del 1876, venne ridedicato alla zecca del fiorino che aveva sede nella vicina Torre della Zecca Vecchia e in un gruppo di edifici adiacenti non più esistenti. Il conio, come molte altre attività artigianali bisognose di un forte approvvigionamento idrico, aveva infatti qui sede per la comoda vicinanza con l’Arno.
Fino al 1953, il lungarno della Zecca Vecchia indicava anche il tratto antistante la caserma Baldissera, poi intitolato a Guglielmo Pecori Giraldi.

In ragione di questa storia il lungarno si presenta, sia nella concezione d’insieme sia per gli edifici posti in fregio, come tardo ottocentesco, quindi con edifici che accademicamente ripropongono nel disegno delle facciate la lezione poggiana, ad esclusione del semplice e severo muro che chiude l’esteso complesso della caserma Cesare De Laugier. Proprio per la concentrazione in questa zona di vari insediamenti militari l’idea iniziale di farne zona residenziale alto borghese, di passeggio e di svago, fu oltremodo ridimensionata e ancora oggi la zona, pur vivificata dalla presenza di molti alberghi, è essenzialmente percepita come area di parcheggio e di transito per i turisti che, dall’area riservata ai pullman presso il lungarno Pecori Giraldi, si recano verso il centro storico.

Come nella parallela via Tripoli, si affacciano su questo lungarno alcuni edifici militari e, soprattutto verso il tratto che porta in centro, alcuni edifici otto-novecenteschi che oggi ospitano soprattutto alberghi.

Edifici principali

Torre della Zecca Vecchia: chiudeva le mura di Firenze verso l’Arno a est.

Villino Vegni: in angolo con piazza Piave.

Caserma Cesare De Laugier (ex-ospizio di San Girolamo delle Poverine Ingesuate): L’edificio, ad uso militare, occupa i locali dell’antico convento di San Girolamo.

Ex-ospedale dei Santi Filippo e Jacopo: L’ospedale dei Santi Filippo e Jacopo del Ceppo (o spedale della Torricella).

Casa Bigongiari: in angolo con piazza dei Cavalleggeri.

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Andrea Giovanni Iacopini

Andrea giovanni Iacopini nasce a firenze nel 1955. Geometra con la passione per le storie fiorentine è amante degli animali, della musica anni 70/80, di cinema e della squadra Viola. Si definisce un ottimista per natura.

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