Letizia Battaglia sono io!
Fotografa, editrice, ambientalista, militante politica e attivista per i diritti civili, Letizia Battaglia ha iniziato la sua carriera nel mondo della fotografia e del giornalismo all’inizio degli anni Settanta, tra la Sicilia e Milano.
Dal 1974 diviene responsabile fotografico del quotidiano L’Ora di Palermo, testimoniando con le sue fotografie la mafia siciliana e la sua sanguinosa guerra, i processi, le manifestazioni, lo spaccato della società dell’Isola.
La sua arte è cresciuta con il suo impegno civile e politico, ritraendo la profonda essenza della Sicilia, i volti e la società di Palermo, le scene di crimine e le vittime della Mafia e non solo. Famosa ed emozionante rimane la foto che ritrae il Presidente Mattarella mentre estrae dalla macchina il corpo del fratello vittima di un attentato mafioso (la foto sarà nominata la Pietà di Michelangelo perché viene valorizzata la “presa in braccio” del cadavere).
Letizia Battaglia cattura le immagini della società civile: donne e bambini nei loro quartieri e nelle loro strade, descrivendo la ricchezza e la miseria di una città abbandonata al suo destino. Le sviluppa in bianco e nero per una sorta di rispetto e di non invadenza.
Immortala anche il ceto medio e l’aristocrazia di Palermo, le processioni religiose, le feste e la tradizione dei funerali; anche queste saranno tutte fotografie in bianco e nero, per dare una qualche solennità agli avvenimenti ripresi.
Letizia con grande sensibilità si avvicina anche all’ospedale psichiatrico della città. In un cortometraggio si vede quando lei butta un pallone al gruppo dei malati, e questi si “risvegliano” dal torpore generato dall’assenza di vicinanza e di interesse verso di loro.
In ognuna delle immagini prodotte si può percepire il forte attaccamento a Palermo, alla Sicilia e alla sua gente; un amore capace di racchiudere anche la rabbia e che rimane pur sempre una forma di amore.
Alla fine degli anni Ottanta diviene Assessore al Verde del Comune di Palermo nella giunta guidata da Leoluca Orlando, nella felice stagione chiamata la “Primavera di Palermo”. Il suo percorso professionale l’ha vista collaborare con riviste nazionali e internazionali, mentre è co-fondatrice di “Mezzocielo”, bimestrale di cultura politica e ambientale realizzata da sole donne.
Nel 1992 durante le stragi di Mafia dove morirono i giudici Falcone e Borsellino si rifiuta di fotografare le scene dei crimini, tanto era rimasta colpita profondamente nel sentimento condiviso di amicizia.
A seguire lo stesso anno fonda “Le edizioni della Battaglia“, per dare voce agli intellettuali del territorio e non solo e trattando argomenti politici, sociali e culturali e raccogliendo le voci più autorevoli da vari paesi del mondo.
La sua produzione fotografica è stata esposta in mostre (personali o collettive) nazionali ed internazionali, conseguendo numerosi riconoscimenti, fino ad essere una candidata fra le donne al Premio Nobel per la Pace.
Infine, nel 2017, fonda il Centro Internazionale di Fotografia presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo; li dirigerà fino al giorno della sua scomparsa, avvenuta nell’ aprile del 2022.
Lei stessa non si è mai considerata una Fotografa professionista, ma di se’ diceva:”Letizia Battaglia sono Io”. In quanto amante della propria terra ha inteso “gridarne” le sue contraddizioni e assurdità, con la speranza di risanare realtà e dolori.
Al Palazzo Ducale di Genova è stata allestita una interessante mostra fotografica che espone tutta la sua produzione, i cortometraggi e le sue interviste.
Un omaggio doveroso e sentito a questa artista siciliana che ha “raccontato” le contraddizioni e assurdità di una Palermo degli anni post bellici.
La sua affannosa e presente testimonianza dei terribili delitti di mafia le ha valso prestigiosi premi anche Internazionali! Ma lei, Letizia Battaglia, si riteneva solo una persona appassionata della sua terra natia, e per questo raccoglieva scatti forti di significati e di emozioni, per denunciarne l’abbandono sociale.