Vicolo dei Cerchi
Della serie… In giro per ⚜️Firenze…Vicolo dei Cerchi.
Vicolo dei Cerchi è una stradina che collega Via dei Cimatori a Via della Condotta (da non confondere con Via dei Cerchi che è la sua parallela).
I Cerchi furono una potente famiglia magnatizia che controllava molte attività industriali e bancarie fiorentine e arrivò a svolgere un ruolo cruciale nella finanza e nella politica di Firenze.
Anticamente era chiamata Vicolo dello Spigo, forse per la presenza di quella pianta simile alla lavanda, impiegata anche nei cosmetici e in profumeria. Nel Trecento, i Cerchi vi costruirono un grande palazzo, che si estende per tutta la sua lunghezza ed è tra gli edifici meglio conservati dell’epoca; non si trattava del ramo principale della famiglia (quello a capo dei Guelfi Bianchi che abitava nella via accanto e fu mandato in esilio) ma dei loro parenti rimasti in città che cambiarono il nome in Riccardi. In seguito il palazzo fu ereditato dai Capitani del Bigallo e divenne la sede delle Stamperie Granducali, cioè la tipografia a cui Ferdinando II concesse il privilegio di stampare gli atti ufficiali della Corte Medicea.
Il Palazzo dei Cerchi è uno dei meglio conservati palazzi trecenteschi di Firenze, situato tra il vicolo dei Cerchi, via dei Cimatori e via della Condotta.
Il grande palazzo non appartenne al ramo più noto della famiglia dei Cerchi, quello delle strenue lotte tra guelfi bianchi e neri, ma fu realizzato tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo da alcuni rami restati in città dopo il bando da parte dei Guelfi Neri. Queste famiglie imparentate con il ceppo antico dovettero cambiare nome e scelsero Cerchi Riccardi, Lupacci, Barbetti e Botti, ma al palazzo è stato tramandato il nome dell’originaria famiglia.
La costruzione prese il via dall’unione di più case-torri appartenenti alla consorteria dei Cerchi, che in quella zona aveva posseduto altre numerose case e torri e una loggia.
Jacopo dei Cerchi lasciò il palazzo in eredità ai Capitani del Bigallo, i quali affittarono i locali al pian terreno a vari esercizi commerciali, tra i quali spiccano la tipografia di Bernardo Cennini, dalla quale uscì il primo libro a stampa di Firenze (1471), e quella di Lorenzo Torrentino, originario del Brabante, che diede alle stampe dal 1547 più di seicento opere di letteratura, filosofia e giurisprudenza; altri tipografi ancora vi lavorarono tra i quali si ricordano i Tartini, i Franchi, i Cambiagi.
Dal 2004 al 2015 il palazzo è stato la sede a Firenze della Kent State University.
Il palazzo si presenta oggi ricoperto dalla tradizionale pietra a vista, lavorata in conci regolari. Vi si aprono numerose aperture di grandezza regolare, sormontati da archi ribassati o leggermente a sesto acuto dalle ghiere particolarmente spesse. Al pian terreno si aprono alcuni portali sormontati da massicci archi a sesto acuto.
Il bugnato appena sporgente al pian terreno è uno dei più antichi di Firenze.
Il palazzo ha inglobato in parte l’antica Torre degli Alepri.
Il cognome di una delle “derivazioni” della famiglia de Cerchi era Barletti ( atto rogato in Arezzo nel 1303 se non erro da Giano de Cerchi) e non già Barbtti come riportato erroneamente su alcuni testi
Grazie per la puntualizzazione