Architettura

Una baia ed un ponte dorato

Le sue  torri  si ergono per 227 metri di altezza, la sua campata  si arcua delicatamente  proprio all’ingresso della Baia di San Francisco,  il suo colore è arancio-rosso acceso: è il Golden Gate Bridge.

Se dovessi definirlo con un solo aggettivo, credo che utilizzerei  splendido, perché come correttamente si evince da un qualunque vocabolario italiano, esso davvero risplende vivamente di luce propria!

Punto di collegamento tra la città di San Francisco, di cui è l’icona e la parte sud della Contea di Marin, il Golden Gate Bridge si affaccia sullo stretto che unisce l’Oceano Pacifico con la Baia di San Francisco.

Per costruirlo, i rappresentanti delle contee interessate alla gestione impegnarono con le banche  tutto ciò che possedevano; le loro case, le loro  fattorie, anche i negozi. Iniziati a gennaio del 1933, i lavori ebbero fine nel 1937 e quando giunse all’inaugurazione gli fu addirittura conferito il primato di ponte sospeso più lungo del mondo, con i suoi 2,71 km di lunghezza. Un primato che fu conservato gelosamente  soltanto fino al 1964, anno in cui venne completato il Ponte di Verrazzano (nella città di New York), che fu progettato e realizzato con misure ancora superiori.

Qualcuno tra voi si starà certamente  domandando per quale motivo un ponte che si chiama Golden Gate sia rosso e non dorato: sappiate che sono in grado di darvi la  giusta spiegazione!

La leggenda narra che l’imboccatura della baia di San Francisco, l’angusto tratto di oceano su cui si sviluppa il ponte, venne battezzata Chrysopylae (termine greco per porta d’oro) da uno dei primi esploratori dell’area, tale John C. Fremont. Pare che il capitano Fremont avesse ravvisato una somiglianza tra questo stretto e quello che a Istanbul è a tutt’oggi chiamato il Corno d’oro. Dunque sembra possibile che il ponte sia stato battezzato con questo nome per via del colore che aveva il tratto d’acqua che attraversa.

Ma perché mai, allora, è stato dipinto di rosso? Diciamo che per questo fattore si è trattato di una sorta di sorpresa!

Golden Gate Bridge durante la lavorazione, immagine d’epoca

Quando venne installato per la prima volta, l’acciaio del ponte era coperto da una vernice rossa: una casualità che piacque moltissimo a uno degli ingegneri che partecipavano alla sua costruzione:lo stesso suggerì di mantenerla, contribuendo personalmente  a mettere a punto la sfumatura di colore definitiva per tinteggiare definitivamente  tutto il ponte; e cosi fu !

 A mio modesto parere,  cercare sempre il simbolo di  e per qualcosa, non è mai il criterio più giusto ma, se la Statua della Libertà è ciò che meglio rappresenta gli Stati Uniti, il Golden Gate Bridge è indubbiamente la prima cosa che può venire in mente (soprattutto a chi non ha mai avuto la fortuna di poterla visitare), quando si pensa alla bella  città di San Francisco.

Vedere e fotografare il Golden Gate è davvero emozionante. Il suo colore, così spiccato, si  riflette da ogni angolazione e brilla con ogni tipo di luce,  di giorno come di notte (quando peraltro viene tutto illuminato).  La sua struttura esile e lineare ancora stupisce e piace.

Eppure quando ne fu presentato il progetto, la commissione della Marina Militare USA  che aveva il dovere di visionarlo, fu in dubbio se bocciarlo o meno, in quanto al tempo avrebbe preferito  vedere realizzare  un ponte totalmente fatto  in cemento armato anziché in ferro!

L’ingegnere che  progettò  il Golden Gate Bridge fu Joseph Baermann Strauss, americano di origini tedesche che al momento dell’assegnazione dell’opera aveva alle spalle la costruzioni di numerosi altri  ponti mobili, ma tutti di modeste dimensioni. Insieme ad un capacissimo team di architetti ed ingegneri realizzò questa meravigliosa opera di Art Dèco,  nel tempo record di 4 anni: chissà se oggi saremmo capaci di fare altrettanto bene e altrettanto in fretta.

Veduta del Golden Gate Bridge al mattino presto

 

Immortalato in numerose pellicole di successo, come La donna che visse due volte e Superman, il Golden Gate Bridge ha raggiunto quest’ anno  il suo ottantaduesimo anno di vita; per l’occasione Google ha addirittura pubblicato un doodle locale (visibile soltanto negli Stati Uniti d’America) in suo onore!

 
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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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