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La Madonna degli Aldobrandini

Tutti conoscono la rinomata Piazza Madonna degli Aldobrandini.

Sebbene recentemente sia stata invasa da biciclette, frotte di turisti e gli abituali banchi del mercato, quella che per i fiorentini è meglio nota come “Piazza madonna” fa riferimento alla Giovanna di Gentile di Oddo Altoviti maritata Aldobrandini; una donna di grandi virtù, tali da indurre la toponomastica fiorentina ad intitolarle addirittura una piazza importante come quella dell’ingresso delle Cappelle Medicee!

Nell’arte, la “Madonna degli Aldobrandini” di Raffaello Sanzio è un dipinto datato intorno al 1510, facente parte della Collezione Aldobrandini a Roma  e  esposto alla National Gallery di Londra.

La famiglia Aldobrandini raggiunse una certa importanza nella Firenze delle Arti. Oltre all’attività bancaria, molto redditizia, i suoi discendenti si dedicarono al governo della città ricoprendo per ben ventotto volte la carica di Priore e per sei volte quella di Gonfaloniere. Alcuni di loro divennero segretari della Repubblica, altri furono vescovi e cardinali. Gli Aldobrandini annoverano persino un Papa, Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini da Fano), colui che firmò la condanna a morte dello scrittore e filosofo Giordano Bruno,  giudicato un eretico dal tribunale dell’Inquisizione dello Stato Pontificio a causa delle sue teorie e quindi bruciato sul rogo a Roma il 17 febbraio 1600.

Titoli ecclesiastici a parte, gli Aldobrandini ebbero una effettiva importanza in città cominciando ad arricchirsi nel Trecento, grazie ai commerci internazionali e alle attività finanziarie che in quell’epoca avevano in Firenze una delle piazze più attive d’Europa.

Attorno al 1330 ( non vi è certezza di una data), il mercante Benci Aldobrandini si sposò con Madonna Giovanna, nataAltoviti, una donna pia e abituata a fare molta beneficenza. La qualcosa l’aveva resa talmente amata dalla gente da meritarsi il soprannome di  Bugiazza”, proprio per via della sua innata bontà. 

La coppia prese residenza in Campo Corbolini (l’attuale Piazza Madonna degli Aldobrandini); nel farlo, i due coniugi unirono  le loro rispettive abitazioni e tutte le proprietà. 

Quando Giovanna morì, nel 1395,  i fiorentini le tributarono grandi onori in odore di santità, e le intitolarono la Piazza in cui aveva abitato, secondo i canoni dell’italiano antico: “madonna“, ovvero “mia signora”. Da qui Piazza Madonna degli Aldobrandini.

Il Palazzo ubicato al civico 8 di “Piazza Madonna  è detto “del Papa” perché vi soggiornò anche Papa Clemente VIII, al secolo Ippolito Aldobrandini, quando si fermava a Firenze. 

L’attuale edificio sorge dove erano site le  varie case di proprietà degli Aldobrandini del Nero fin dal Trecento. 

A partire dall’inizio del XIV secolo, la famiglia si divise in più rami (di Caruccio, di Neri, dei Bellincioni, dei di Lippo, dei di Madonna…) che si dispersero nel centro-nord Italia per via dei cattivi rapporti con la famiglia Medici, stanziandosi nelle Marche, a Roma e in altri luoghi.

Ampliate le proprietà con l’acquisto di ulteriori fabbricati limitrofi, gli Aldobrandini del ramo collaterale fiorentino promossero tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento un intervento di riunificazione dei vari edifici, fino a conferire al Palazzo l’aspetto odierno, occupando una vasta area che comprende l’angolo retto su piazza Madonna degli Aldobrandini (già Campo Corbolini) e due appendici su via de’ Conti (già Via della Forca) e via del Giglio.

La forma dei due corpi accostati ad angolo è molto insolita per Firenze.

Nel 1690, dopo l’estinzione del ramo papale della famiglia, il  fabbricato passò di mano ad un altro casato; quindi, nel corso del Settecento, il complesso fu oggetto di una completa ristrutturazione, che lo portò ad ottenere l’aspetto attuale. 

Poiché i suddetti eredi si estinsero nel 1861 nelle famiglie dei Papadopoli Aldobrandini, dei Banchieri e dei De Peon, il palazzo passò nuovamente in via di successione ad una famiglia nobile veneziana, la quale a sua volta lo rivendette di nuovo.

Attualmente, la fabbrica si sviluppa su tre piani. Dal portone si accede ad una androne con volta a botte decorata nell’Ottocento: qui è da segnalare il cancello ottocentesco in ferro battuto e, davanti alla scala, una porta intagliata con l’arme degli Aldobrandini.

Al primo piano, vi sono sale con dipinti murali opera di Vincenzo Meucci (1759) e altri del primo Ottocento. Il Meucci ottenne l’incarico di decorare le volte del piano nobile da Giovan Francesco Aldobrandini nel 1759 in occasione delle nozze con Maria Cristina Bourbon del Monte Santa Maria. 

Oltre all’ Allegoria delle Virtù e delle Arti dipinta dal Maestro, si riconosce l’operato di Tommaso Gherardini nel Sogno di Giacobbe nella stanza del talamo, nell’ Allegoria della Giustizia e della Pace nell’antialcova, nonché nell’ Allegoria della Primavera nella volta della piccola galleria che collega il primo salone al resto della casa.

Il casato è attualmente rappresentato dal principe Camillo Aldobrandini (nato nel 1945).

Piazza Madonna, così come ancora oggi viene abbreviata dal popolo della città gigliata, apre le porte ad alcuni monumenti di straordinaria importanza: Le Cappelle Medicee sono infatti un vero e proprio monumento alla bellezza ed allo sfarzo. 

In esse sono sepolti i maggiori rappresentanti della famiglia de’ Medici, compresa la lungimirante Anna Maria Luisa, l’Elettrice Palatina che tanto fece per l’arte e le proprietà della Firenze lorenese.

Madonna Aldobrandini di Raffaello Sanzio
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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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