Le vostre storie,Poesia

Mi hanno insegnato …

MI HANNO INSEGNATO

fin dal primo dentino ,

di sedere sempre sul più basso gradino,

fingersi alti non serve perché;

a questo mondo c’è sempre qualcuno più alto di te.

 

A vestire il mio corpo di panni bucati

e a ringraziare il mio Dio se me li ha dati.

 

Il paradiso noi poveri lo portiamo all’interno,

la gente nel mondo veste spesso l’inferno.

 

Quando poi non capivo.. cenavo ceffoni,

poi pane e fagioli,

come erano buoni.

 

MI HANNO INSEGNATO

di piangere solo,

il mondo ha sete del pianto del buono,

ridere sempre e far finta di niente,

quando il tuo amico si gira,

se ti vede cadente.

 

Quanto fa male aspettare la notte,

come fontane le  pupille,

sembrano rotte.

 

I miei primi amici sono stati animali:

bovini, galline, conigli e maiali,

che loro hanno un’anima  l’ho sempre sentito,

mentre di alcune persone non l’ho ancora capito.

 

MI HANNO INSEGNATO

a vestire da rozzo,

dire le cose così come sono,

ma la verità non la accettano tutti,

qualcuno si è offeso e ho chiesto perdono.

 

Regalo sorrisi, mi riesce anche bene ,

ma se solo potessi… alleviare le pene,

arrivare nel pianto e lasciare un sorriso,

mi fa sentire più in alto…

un po’ in paradiso.

 

RISPETTA IL NEMICO,

non colpire di spalle,

guarda negli occhi

e non ferire nel sonno,

sono fiero di  lui,

un EROE MIO NONNO.

 

MI HANNO INSEGNATO

a capire un po’ tutti,

parlare di altro se non sò tutti i fatti,

lasciare le cose come le avevo trovate,

se non erano giuste,

Dio non le avrebbe create,

dare alla vita il giusto valore,

regalare speranza dopo un forte dolore.

 

Non sarò mai un maestro non potrò mai insegnare,

se vendete saggezza la voglio comprare,

fino a quando avrai vita devi sempre imparare!

 

Non erano ricchi ma erano due grandi signori, questo 

MI HANNO INSEGNATO … I MIEI GENITORI!

 

Immagine tratta dal web
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Domenico Truocchio

Domenico nasce il 27 maggio 1966. Dopo una vita di sofferenze causate dalla povertà, scopre. all'età di cinquant’anni la sua vena poetica e letteraria, una catarsi che gli permette di mettere a nudo tutte le sue sofferenze. Scrive duecento poesie e due libri" Fumo e Profumo" e “Dalida, la bambina che non parlava mai”. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti.

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