Brillantina, per non invecchiare mai!
«Grease is the word , It’s got groove it’s got meaning
Grease is the time, is the place, is the motion
Grease is the way we are feeling»
(Barry Gibb, Grease)
Esattamente quarantaquattro anni fa veniva proiettato per la prima volta in tutte sale d’America, Grease.
Tratto dall’omonimo musical di Jim Jacobs e Warren Casey il film, diretto da Randal Kleiser, è considerato come uno dei più celebri film di tutti i tempi, oltre che il musical di maggior successo nella storia del cinema, tratto dagli anni ’50.
Dopo oltre quarant’anni, è ancora un cult, conosciuto e amato da plurime generazioni che, apprezzandolo, hanno reso il rock’n’roll –musical un vero e proprio fenomeno pop.
D’altronde, già dall’ uscita nelle sale cinematografiche nel 1978, si era capito che la sua vita sarebbe stata lunga e prospera.
Film con il maggiore incasso di quell’anno, racconta di un’America iconica, fatta di drive-in, di frappé, di juke-box e di balli di fine anno: ci mostra un’ America spensierata, con i suoi bad guys, con la brillantina e con le ragazze che vestivano attillate camicette e gonne a campana dai colori vivaci.
Racconta dei mitici anni Cinquanta, di un tempo che ancora non aveva conosciuto tragedie come la guerra nel Vietnam o l’uccisione di Kennedy: un’America diversa e cinematografica che, proprio grazie a Grease, abbiamo tutti idealizzato, sognato e provato ad emulare.
Non so quanti di voi abbiano avuto l’opportunità di vederlo al cinema, ma non c’è matrimonio, festa di compleanno, serata con balli di gruppo, o compilation estiva, in cui non ci venga ricordata la sua universalità, temporale e geografica.
Tutti conoscono Grease, tutti lo amano!
A partire dalla sequenza di presentazione iniziale con i cartoni animati, Brillantina stabilisce le proprie pretese, la sua vanità, la voglia di rendersi memorabile, autoproclamandosi un classico tra i film di genere musicale: i protagonisti sono tutti davanti ad uno specchio, in posa, cercando di pettinarsi per essere ritratti per la posterità: Danny (John Travolta), Rizzo (Stockard Channing) e il loro sorriso cinico, la Sandy di Olivia Newton-John circondata da Bambi e dagli uccelli blu che la rendono una sorta di Cenerentola, beatamente innocente. Poi, attimi lampeggianti di Elvis Presley, Joseph Stalin e Martin Luther King, che si alternano con la locandina de I dieci comandamenti di Cecil B. DeMille, la pubblicità della Firestone e della Pepsi-Cola, l’immagine di una coppia modello degli anni Cinquanta sopra il logo di Lucky Strike: insomma , difficile dire dove finisce il passato e dove comincia Grease!
La forza, l’unicità di questo film sta esattamente nella chimica stessa che lo attraversa; a partire dal rendere credibili come adolescenti degli attori protagonisti che erano già troppo grandi per interpretare dei ragazzi del liceo (al tempo delle riprese John Travolta aveva 23 anni, Olivia Newton-John ne aveva 30 e Stockard Channing 33) ; per non parlare degli attori non protagonisti che potevano apparentemente risultare personaggi privi di particolare fascino, bellezza o charme: si è invece materializzato un archetipo, un corpo cinematografico vibrante e indimenticabile, un mood che è andato oltre la dimensione cinematografica: un luna park in continua alta stagione, una ruota della fortuna che gira sempre su se stessa, un classico ed una parodia, un mondo di scenografia dove lo spirito dell’High School e l’illusione dell’eterna giovinezza non si esauriscono mai, dove seguire testi incomprensibili, cantare a viva voce «Rama lama lama ka dinga da dinga dong» e volare dentro ad una macchina rossa, per poi sparire all’orizzonte nuvoloso, sembra un’azione possibile, addirittura piena di senso!
Ciò che ha reso Grease intramontabile, è stata non in ultimo la sua colonna sonora, perfetta già dalle prime immagini animate sul brano omonimo, rigorosamente in stile anni Cinquanta, cosi come You ‘re The One that I Want e Hopelessly devoted to you che furono scritte apposta per la versione cinematografica; furono le canzoni di maggior successo insieme al singolo Summer Nights, che rimase in vetta alle classifiche inglesi per ben sette settimane.
La mia preferita rimane però Grease Lightening, soprattutto per la messa in scena con la famosa coreografia nell’officina meccanica: praticamente un video clip musicale fatto e finito, già a quei tempi!
È un dato di fatto che esistono dei film destinati a rimanere nell’immaginario collettivo, fissandosi come icone che resistono al di là dello scorrere del tempo.
Come, del resto ha sempre affermato il grande Woody Allen: «Non è necessario che certi film siano dei capolavori: basta che funzionino».
…e Grease è stato esattamente uno di questi!
https://youtu.be/ufiOFZQwg-Q https://youtu.be/7oKPYe53h78
Bellissimo racconto e quanta nostalgia, le musiche erano e sono entusiasmanti. Oggi sembra impossibile che possa uscire un film che possa attirare un’intera generazione. Complimenti e grazie per il ricordo che hai fatto riemergere