Spalava letame
C’era un bambino un tempo in campagna,
in una frazione ai piedi della montagna.
Aveva sette anni e già spalava letame,
guardava le nuvole
non sapeva del mare.
Un po’ di istruzione poi tra i suoi animali,
galline, conigli, bovini e maiali.
Imparó ad essere duro e a piangere solo,
capi presto che il mondo ha sete del pianto del buono.
Affogarono i sogni divenne presto maturo,
si aggrappo con le unghie per scalare il suo muro.
Ma la vita fu amara e gli porto presto dolore,
lui comunque sorrise
non gli mostrò il suo gran cuore.
Della sua vita ne fece una guerra,
ma non fu mai tra gli eroi,
finì spesso per terra.
Passarono gli anni tra battaglie e sconfitte,
finché le maglie di vita devennero strette.
Ma Lui sapeva che in fondo non era normale,
così un giorno impugnó una penna,
e cominció a raccontare.
Parlò di un uomo vissuto,
lontano dal mare,
parló del bambino che spalava letame.
Parló della vita che lo aveva più volte ferito,
parló di uomo ignorante ma che aveva capito.
Ci furono sorrisi di chi non lo aveva mai visto,
e ci furono anche lacrime per quel misero Cristo.
L’ultima visita lo trovò pronto,
lo accompagnò sotto braccio alle porte del mondo.
Restarono i sogni e un po’ di speranza,
partì sereno con la sua pulita coscienza.
Qualcuno si ricordò di chi non aveva mai fatto male,
di quel ragazzino sudato che …
Spalava letame.