Qui fuori da sola
«Voi fate sogni ambiziosi, successo, fama; ma queste cose costano ed è esattamente qui che si incomincia a pagare: col sudore!»
Chi non ricorda il celebre discorso di Lydia Grant, l’inflessibile insegnante di danza della High School of Performing Arts di Manhattan, menzionato nella sigla iniziale di Saranno famosi (anche conosciuto come Fame) ?
Per coloro che sono appartenuti alla generazione nata negli anni Settanta ed in particolar modo per coloro che nutrivano una qualche ambizione artistica, nel primo pomeriggio c’ era un appuntamento fisso davanti al piccolo schermo, che non si poteva assolutamente mancare: si partecipava alle gioie e ai dolori, ai successi e ai fallimenti degli allievi della Scuola delle Arti.
Una scuola superiore meritocratica, multietnica, libera, fatta da artisti per il piacere di essere degli artisti, i cui corridoi diventavano lunghissime sale prove e la cui mensa poteva essere adibita ad un occasionale palcoscenico. Una scuola in cui si faticava per essere ammessi e occorreva avere talento da vendere per mantenere alta la media.
Una scuola così, noi adolescenti italiani dell’epoca, la potevamo soltanto sognare e così passavamo i pomeriggi partecipando alle vicissitudini sentimentali della dolce Doris Schwartz, condividendo la sfrenata energia del ribelle Leroy Johnson, supportando la voglia di emancipazione della talentuosa Coco Hernandez, godendo della saggezza di Bruno Martelli e dell’irresistibile simpatia di Danny Amatullo e soffrivamo insieme all’impacciato Dwight Mendenhall per la sua proverbiale timidezza, che si dissolveva solo quando era intento a suonare il susafono.
Per non parlare degli insegnanti; severi quanto basta, ma anche comprensivi, paterni, attenti ai bisogni degli allievi.
Chi non ha mai sognato di avere un rapporto privilegiato con un docente come quello che si instaura tra Lydia Grant e Leroy Johnson o tra il mitico Shorofsky e il suo pupillo Bruno Martelli? Tanti giovani si sono succeduti nei corridoi della Scuola delle Arti di Manhattan, maschi e femmine, poveri e ricchi, cantanti e ballerini, attori e musicisti. Giovani diversi in tutto, ma accomunati da un unico aspetto: la determinazione, la caparbietà di volere riuscire ed emergere, trasformando il talento in una vera professione. E noi li abbiamo accompagnati passo passo per sei lunghi anni, a partire da quel lontano 7 gennaio 1982.
Io soprattutto amo ricordare lei, Irene Cara, che, nella serie televisiva aveva il ruolo dell’allieva portoricana, Coco. E amo soprattutto la canzone che eseguì, accompagnata soltanto dal suo pianoforte: un brano che amai subito e che tuttora porto nel cuore.
Divenuto colonna sonoro del film musicale Saranno Famosi, diretto da Alan Parker, nel 1980 la canzone in questione si intitolava Out Here on My Own (tradotti in italiano in Qui fuori da sola) e fu scritta da Lesley e Michael Gore.
Alla maggior parte del pubblico è piu nota la versione successiva cantata da una bambina che si chiamava Nikka Costa, la quale nel 1981, quando esordì, aveva solamente nove anni: il brano fu riarrangiato come cover per il lancio pubblicitario della ragazzina prodigio della musica pop dal padre, Don Costa ed eseguito per l’occasione unicamente con la chitarra. La cover divenne un brano piacevolissimo e di grande successo.
Ma questa, come dice sempre un mio amico, è tutta un’altra storia, o meglio: tutta un’ altra canzone!