Le vostre storie

La notizia di ieri

Scusate se entro nel merito di questa notizia, che mi ha oltre che colpito, fatto sentire e riflettere:

“Io non parlo, non mi esprimo. Non so parlare, so solo sentire”. (Kurt Cobain)

 

Una frase che mi corrisponde tanto, scritta da questo autore. Viviamo tutti nel nostro orticello o forse no?

Sapendo che questo può regalarci solo “indifferenza?” Ma non credo,  l’improvvisa morte di Maurizio Costanzo mi ha toccato molto, facendomi sentire la paura di quella che può essere la morte fisica. Non ho potuto non accogliere questo pensiero ossessivo che reclamava la sua esistenza, il suo dolore, il suo invadermi nella paura di un dopo, nella paura di cosa c’è, ma soprattutto nella consapevolezza che siamo realmente un tutt’uno.

Non so da dove, forse nell’aria, forse nelle forme pensiero ma questo improvviso sconvolgimento mi ha fatto credere che non era solo mio, ma di molti “noi”.

L’anima accoglie, il vento non disperde la vita, fa tutto un gioco di movimento vibrando in cellule, per questo incessante divenire.

Eppure abbiamo dei grandi Maestri che, anche in circostanze simili, ci ricordano l’unione fra tutto e tutti.

Ecco Hemingway : “La morte di un qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità e dunque, non chiedete mai per chi suona la campana, suona anche per te

È il sentire che attanaglia il cuore, è vivere che dona questa purezza di spirito mai reclusa mai concisa mai non amata.

Sì, anche lo sbocciare di un fiore, la gentilezza di un alba, lo stupore di un tramonto è parte di noi di un tutto che ci sfiora, ci anima ci rincuora, ci parla.

Leggevo stamani i messaggi di alcuni maestri: La nostra casa è l’umanità, ma finché ci saranno contrapposti di razze, di idee. di potere, di egoismi, di guerre,  laddove il nemico ci deve essere c’è, e non potremo mai chiederci che fa questo Dio. Perché non interviene perché lascia morire uomini, bambini in mare, in guerra, senza nessuna pena, senza nessuna giustizia…

Noi siamo scintille divine, noi siamo una creazione miracolosa, soffermiamoci a pensare come ci sviluppiamo nel ventre materno: noi siamo una grande componente di amore e di con-passione!

Ed è cosi che siamo nel tutto e in quel Dio tanto cercato quanto invocato è sempre una parte di noi alla quale chiediamo, ma che ci conduce sempre in un divenire per essere.

                               

 

 

 

 

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Paola Fabbri

Paola Fabbri, lettrice di testi poetici e introspettivi, ha frequentato corsi di teatro e formazioni Steineriana di colori. Nata nel 1951 a Pisa, ha pubblicato libri amatoriali di poesie e racconti. Con “La vita canta” è giunta terza al premioInternazionale Litterae Fiorentinaie. Dice di sé: non è facile dare vita alla mente razionale ma l’anima sa dove andare per cogliere i suoi versi in fiore che sbocciano dal suo sentire come petali di rosa.

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