Nannarella
Moriva oggi, un 26 settembre di ormai cinquant’anni fa, Anna Magnani (7.03.1908-26.09.1973), attrice romana, sensibile e appassionata, signora del cinema ma soprattutto … donna indimenticabile!
Nei suoi personaggi non nascose mai la donna che era: forte e fragile al tempo stesso, fatta di luci ed ombre, austera e popolare, semplice nella sua profondità imperscrutabile, assetata d’amore, segnata dai dolori ma mai affranta.
In molti, negli anni trascorsi, l’hanno definita un mito. Io la definirei una grande donna e un’attrice dotata di grande intellettualità, scuola e tecnica.
Libera da pregiudizi e preconcetti, con i suoi entusiasmi, le sue paure, le sue certezze e le sue insicurezze, ha fatto del proprio mestiere quello che ogni artista dovrebbe fare: rispettarlo, temerlo, amarlo.
La sua indole artistica si espresse a pieno nei film popolari dei primi anni ’40. In un paese in piena guerra mondiale, in città che vedevano approssimarsi la distruzione, i personaggi della Magnani erano donne forti, che non si abbattevano, che prendevano decisioni e le attuavano con la veemenza di chi non vuole subire.
Roma città aperta di Roberto Rossellini la consacrò come icona vivente di tutte le donne di Roma, di tutte le donne d’Italia, decise a non soccombere, decise a resistere. Per questa ricorrenza vorremmo ricordarla con una delle sue tante frasi divenute celebri perché semplicemente espressione di alcune verità che sono assolute e che noi condividiamo a pieno:
«Ce metti una vita a piacerti e poi arrivi alla fine e te rendi conto che te piaci. Che te piaci perché sei tu, e perché per piacerti c’hai messo ‘na vita intera: la tua».