Non me la scorderò mai quella sera
Vi confesso che avrei voluto avere sempre 16 anni, al massimo mi sarei accontentata di arrivare ai venti.
Che bella età e con il senno che arriva sempre dopo, quante cose avrei fatto ed altre no.
A me bastava poco: andare a scuola, frequentare le amiche, quelle vere e guardare da lontano quel ragazzo li…e poi amavo la Vespa il ciclomotore degli anni che furono. Le ali ai piedi seduta dietro e aggrappata a lui, volare nel vento di quelle estati accecanti di luci, tra il suono secco di mille cicale, sfrecciare tra le fronde degli alberi, sfiorare la carreggiata chiudendo gli occhi.
La Vespa ci portava ovunque, in spiaggia seduti in riva al mare, unico obiettivo godersi la giornata. Al bar con gli amici abbarbicati al jukebox aspettando la canzone da dedicare a lei. E poi successe che lei quella sera non tornò al nostro solito posto, tra le dune.
L’aspettai fumando rabbioso e sputando l’ennesimo mozzicone. Poi un grido, sentiii urlare il suo nome, voci concitate da lontano vidi un gruppetto, erano i nostri amici . Corsi da loro, quasi intuii che era successo qualcosa.
La Vespa dissero era rimbalzata, lei scivolata sotto.. era gravissima in ospedale.
Da allora odio la Vespa, ed anche l’estate.