#gliesercizidi Raccontami una Storia_movimento

Il miglior fallimento della mia vita

“I migliori anni della nostra vita”, così canta Renato Zero.

Per ben 42 anni, ho attraversato luoghi orrendi, ma anche luoghi meravigliosi e per questo, mi sento privilegiata.

Ho iniziato la mia carriera lavorativa, come si direbbe adesso, in tenera età ma, nel 1975 era normale, se poi la tua famiglia era anche numerosa, non si poteva discutere più di tanto.

Dopo la scuola, facevo la babysitter presso una famiglia di ragionieri, soltanto, quando i loro bimbi, erano malati.

In uno di questi periodi, mi comunicano che la loro azienda sta cercando apprendisti, loro possono prendere un appuntamento, per fare un colloquio.

L’azienda, era un maglificio, dal  1975 a luglio del 1980 è stata il mio ambiente lavorativo.

Avevo appena finito la terza media, la passione per lo studio era sconfinata, ma non potevo proseguire, 8 figli per una madre da sola, rappresentavano veramente una responsabilità enorme, con il suo lavoro da cameriera ai piani di un albergo,  non c’era spazio per niente che non fosse veramente necessario, lo studio non rientrava in questa categoria.

Il “nonno Dino” com’è conosciuto dai nostri figli,  suggerisce una scuola serale. Non sapevo neppure della loro esistenza, scopro un mondo. Inizio le superiori, all’ I.T.I Leonardo da Vinci, periodo molto impegnativo, se poi ci aggiungiamo il matrimonio e l’università.

Durante questo periodo di studio e lavoro, mio suocero, mi comunica che il Comune di Firenze ha indetto un concorso per “bidello”, così, si chiamavano in quel periodo, perentorio mi dice: “cerca di farlo.

Ne parlo con mia madre, lei sembra un po’ contrariata, cerca di convincermi a non farlo, mi mette il dubbio, che il tempo libero che acquisterei, non sarebbe sufficiente a compensare, i miei sacrifici per lo studio e sarebbe stato un grande fallimento.

Invece, lo faccio, l’unica volta che non ho ubbidito alla miamamma.

E poi è successo che, mi arriva una comunicazione, dove leggo che sono vincitrice del concorso per bidella” e mi ritrovo a pulire.

Il fallimento si è rivelato il periodo più bello della mia vita!

Di ogni luogo e persona conosciuta ne conservo un ricordo,un’emozione; tutti hanno lasciato un segno, può essere stato un arricchimento, un’arrabbiatura, delle insofferenze,ma tutti sono stati una scoperta.

I 38 anni lavorati, nelle varie Direzioni del Comune di Firenze, mi hanno fatta sentire privilegiata. Sì, vi parlo anche di Palazzo Vecchio, trovarsi nel Salone de Cinquecento, era un’emozione indescrivibile; appena aprivo la porta non pensavo  più di essere a lavorare ma solo di trovarmi  in luogo sacro dove respiravo un’aria monumentale, alzavo la testa e guardavo  il soffitto e sapevo cosa c’era  sopra ai cassettoni, un’emozione che si ripeteva sempre, dove altri dovevano pagare per entrare  e assaporare questo.

Per me era lì tutti i giorni, per loro solo una visita.

 

Fotografia di Francesca Pisciotta
Author Image
Francesca Pisciotta
0 0 votes
Voto all'articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial
WhatsApp