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Con troppa … Fantasia

È molto difficile e soprattutto molto soggettivo, stabilire quale sia stato l’apice artistico del percorso del grande Walt Disney. C’è chi lo individua in Mary Poppins (1964), chi nell’apertura di Disneyland (1955), e chi invece come me, è rimasto legato al momento in cui ha visto per la sua prima volta, Biancaneve e i Sette Nani (1937), stabilendo con esso l’inizio di una nuova era per il cinema animato. 

Opinioni personali a parte, fra tutte le espressioni del suo genio un posto speciale lo merita invece sicuramente Fantasia, il progetto col quale Walt sognava di riconfigurare completamente l’animazione e il cinema in generale. 

Il suo fu un tentativo assai ambizioso e compiendo tale scelta, si avventurò in un territorio complesso e inevitabilmente insidioso. Come molti di voi già sapranno, certamente non ne uscì illeso ma, in un modo o nell’altro, riuscì a ridisegnare i confini della sua arte portandola a un livello superiore, un livello talmente elevato che, con buona probabilità, il mondo non era ancora pronto a supportare.

Il punto di partenza di questa sua avventura artistica, neanche a farlo apposta, fu proprio con Topolino che vestiva i panni di un smemorato apprendista stregone; e compiendo un restyling completo sul personaggio, per rinnovarne la sua immagine, Disney lo rilanciò nello scenario globale, esattamente nel momento in cui il suo Topo stava maggiormente soffrendo la concorrenza.  

Il nome provvisorio del progetto divenne Concert Feature. Per organizzarlo venne messo in piedi un team d’eccezione il quale includeva anche professionisti in grado di selezionare i brani di musica classica più interessanti. Il risultato fu ottimo: a cominciare dall’introduzione al film, venivano subito elencate le tre tipologie di musica presenti . Esattamente allo stesso modo l’ordine sarà confermato in quella pellicola che noi tutti conosciamo con il titolo di Fantasia: una prima destinata a raccontare una storia precisa, una seconda che si limita a descrivere immagini più o meno definite ed un’ ultima (ma non ultima) la terza parte, la cosiddetta “musica assoluta”.

Una scelta perfetta per presentare l’idea alla base dell’intero progetto: la corrispondenza che esiste fra musica e immagine, un concetto che accompagnava il cinema disneyano sin dagli albori e che aveva giocato un ruolo fondamentale in corti come Steamboat Willie (1928) e nelle Silly Symphony. 

Un concerto in piena regola: dalle sonorità forti di Igor Stravinskij che a Walt comunicavano immagini terrificanti e mostruose, alla Toccata e Fuga in Re Minore animata da visioni inspiegabili, dallo Schiaccianoci di Pyotr Ilyich Tchaikovsky con i suoi stravaganti ballerini impegnati in una parodia di un balletto classico, alla Sinfonia n.6 di Beethoven (la cosiddetta Pastorale), ambientata sul Monte Olimpo mentre vi scorrazzano allegramente diverse creature mitologiche tra cui centauri, cupidi, fauni, unicorni e pegasi.

Un concerto sublime che si conclude con un ultimo atto che, a mio modesto parere, risulta essere a dir poco maestoso: Per coloro che non lo ricordassero, esso consiste nell’abbinamento di due differenti composizioni: La Notte sul Monte Calvo di Musorgskij seguita dall’Ave Maria di Schubert, una diversità  di toni talmente forte da risultare paradossalmente complementare. 

Addirittura, nelle intenzioni di Walt, Fantasia avrebbe dovuto essere uno spettacolo sensoriale completo; e infatti era stato pensato di aggiungere una componente olfattiva all’esperienza visiva, spruzzando delle essenze direttamente in sala, ma l’idea venne messa da parte perché era davvero molto difficile fare in modo che un odore andasse a sostituirne un altro senza soluzione di continuità.

Insomma, Fantasia fu uno straordinario tentativo utopistico di portare un mezzo espressivo quale è il cinema oltre il bello, toccando le vette del sublime ma, come molte utopie, anche questa era destinata a fallire. 

Il film debuttò in un numero limitato di sale in tredici città degli Stati Uniti a partire dal 13 novembre 1940. I costi furono troppo elevati, e gli incassi non riuscirono a recuperare le spese in quanto pochissime furono le sale che vollero attrezzarsi adeguatamente per poterlo proiettare. 

Inoltre, la chiusura dei mercati esteri dovuta alla guerra diede il colpo di grazia alle finanze dello studio ma anche alle elevate spese di affitto dei cinema e all’installazione delle attrezzature Fantasound per le proiezioni limitate. Inoltre parte del pubblico si allontanò dalla Disney improvvisamente diventata “colta“, preferendo le animazioni predefinite.

Come se non bastasse, Walt si ritrovò al centro di numerose polemiche da parte della frangia più intellettuale della società, che non aveva digerito il suo tentativo di sdoganare la musica classica presso il grande pubblico. Disney ne uscì distrutto e questo si ripercosse sul suo rapporto con l’arte che aveva contribuito a creare, che da quel momento in poi si sarebbe irrimediabilmente raffreddato. Anni dopo, un Disney in lacrime arrivò addirittura a scusarsi col mondo di aver fatto Fantasia, ormai minato nelle sue stesse certezze.

La verità è che Walt Disney era semplicemente in anticipo sui tempi. 

Poco dopo la sua morte, negli anni della psichedelia, il film venne infatti rivalutato dal pubblico e dalla critica, e piano piano iniziò finalmente a recuperare le sue perdite, diventando un vero e proprio cult.

Ad oggi, la pellicola Fantasia ha incassato 76 milioni di dollari di entrate nazionali che corrisponde al ventiduesimo maggior incasso cinematografico di tutti i tempi negli Stati Uniti.

Per questo e non soltanto per questo, esso viene a buona ragione, considerato uno dei lungometraggi più iconici dello studio del cinema animato.

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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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