La parola nei libri
Scorro le immagini sul cellulare e, mi soffermo su un post intitolato“ La parola nei libri”.
Il titolo non può che avvicinarmi alla scrittrice Chandra Livia Candini che in un monologo bellissimo si interroga e parla della “parola”. La parola, qualcosa che non mi ha molto contraddistinto per anni; era più facile scrivere, leggere parole, tante parole, sparse nei libri.
Chandra mi rapisce per molte considerazioni quando scrive che, con l’avanzare dell’età, c’è più interesse per il percorso che per la meta, sostiene che le parole sono il verso degli umani proprio come il raglio dell’asino, e continua dicendo di aver bussato tanto a queste parole. Io le ho spalancate, le ho abbracciate, e queste sono il ponte fra me e te, anche se affermo che spesse volte servono per dividere.
Non una sola parola disconosco di lei, anzi vi trovo un conforto nella mia ricerca. Darle un senso, sorreggerle come bimbi da cullare, amarle e con loro avanzare.
Più nel passato, ho letto diversi libri che avessero un contenuto. Essi mi trovavano e io, immergendomi nelle loro frasi, nei loro versi, mi allietavano in una danza misteriosa che mi trasportava nel loro mondo.
Felice come una fanciulla nella scoperta di una realtà che emozionava, mi incuriosiva, mi corrispondeva e mi comprendeva.
E’ buffo dire che un libro con le sue parole possa comprendere ma quando andavo in libreria loro sceglievano me, sapendo di cosa avevo bisogno. In fondo il libro è vivo, tante le anime che lo animano e che, toccando una essenza di noi, moltiplica il conoscere, nell’enfasi di un giorno. Vi è una sorta di contemplazione nell’aprire una pagina di questi, e in realtà, come dice Victor Hugo, è come stare al buio sino a veder la luce, la luce di una pagina scritta, parole che scorrono come ruscelli di montagna.
Chandra termina nel confortarmi ancora, quando dice che “ i poeti sono quelli a cui manca la parola” Chissà che non lo sia? Oggi parlo di più ma mi piace ascoltare, capisco molte cose nell’ascolto, sopratutto sento e so che la mia anima non mi tradisce mai. Ho ripreso a leggere ma, con molta calma, necessito di gustare la frase il percorso, nella consapevolezza che un domani un giorno sarà sempre in luce.