Le vostre storie,Racconti

La sorpresa

Ancora non avevamo aperto i libri di testo quando lei si alzò e si allontanò con un “Torno subito” a cui, lì per lì, non diedi importanza. Rientrò nella stanza qualche minuto dopo. Era completamente nuda!

Per un tempo indefinito continuai a guardarla; non so cosa pensavo ma sentivo che a poco a poco, i disagi e le timidezze se ne andavano via, cedendo il posto a qualcosa di sconosciuto che nasceva in me. Mi alzai, al volo presi uno scialle e  lo gettai addosso a lei, e con fermezza le dissi “Copriti!”.

Rimasi sorpreso di questa mia affermazione mai mi ero sentito così determinato.

Giulia, senza demordere dal suo intento, mi si avvicinò cercando di sedurmi, io uscì di fretta dalla camera e così le parlai. “Non credevo che tu potessi farmi questo stupido tranello e non è in questo modo che voglio te, una donna che mi ha fatto desiderare di amarla, stringerla a me e dolcemente baciarla”.

Lo sguardo di lei cambiò, frettolosamente si vestì mentre una lacrima le rigava il volto.

Nessuno mai le aveva parlato così; gli uomini da lei -raccontava Giulia- volevano solo il suo corpo e da tempo ne faceva merce di scambio, poi si accasciò su una sedia e pianse.

Volevo fuggire, andare via con la mia delusione, la mia frustrazione mentre nel silenzio risuonava il pianto di lei.

Non so perché ma mi chinai verso di lei, i suoi dolcissimi occhi colmi di lacrime mi guardavano e fu così che prendendole la mano le dissi: “Tu non vuoi essere trattata cosi, vero?”  

No, fu categorico il suo no!

In me non c’era più disagio, anche la delusione lasciava spazio a qualcosa che non conoscevo e mi ritrovai a riflettere.

“Pensa -le dissi- quante belle realtà di noi abbiamo scoperto in questa esperienza, io che credevo solo di essere timido ed impacciato e tu che credevi che il tuo corpo fosse solo una preda di una notte.Ascolta ciò che avevo pensato di portarti nel venire da te”. Massimo tolse dalla giacca un piccolo quadernino ed iniziò a leggere.

“Per tutte le violenze consumate su di lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, 

 per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per

la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato per tutto questo: “IN PIEDI SIGNORI QUANDO PASSA UNA DONNA.”

L’emozione si fece strada, e si ritrovarono tutti e due stretti in un caldo abbraccio, vivendo la loro, sorpresa.

 23.10.1951            

 

                                                                              Sabato 25 Novembre    

GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE 

 

Ragazza che guarda il mare, immagine tratta dal Web

       

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Paola Fabbri

Paola Fabbri, lettrice di testi poetici e introspettivi, ha frequentato corsi di teatro e formazioni Steineriana di colori. Nata nel 1951 a Pisa, ha pubblicato libri amatoriali di poesie e racconti. Con “La vita canta” è giunta terza al premioInternazionale Litterae Fiorentinaie. Dice di sé: non è facile dare vita alla mente razionale ma l’anima sa dove andare per cogliere i suoi versi in fiore che sbocciano dal suo sentire come petali di rosa.

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