Via Filippina
Della serie…In giro per Firenze…Via Filippina.
Via Filippina è una via del centro storico di Firenze, che va da Borgo dei Greci a via dell’Anguillara; circa a metà del tracciato interseca via Borgognona.
La strada venne creata nel Seicento in concomitanza col complesso di San Firenze, nato per la confederazione dell’oratorio di San Filippo Neri, detta comunemente “dei Filippini” dal nome del loro fondatore, originario di Firenze.
Si trattava di un collegamento interno che sostituiva, spostandolo più a ovest, il tratto finale di via del Parlagio, un tempo unita a via dell’Acqua. Inoltre la via doveva dare luce al convento, che continuava sul lato opposto della strada, servito dai due cavalcavia ancora esistenti, alle estremità di via Filippina.
La strada appare come un passaggio interno tra il corpo principale del complesso di San Firenze (a ovest) e le sue propaggini a est, costruite su un certo numero di case affacciate su via Borgognona (come il palazzo Baccelli).
Il carattere “sacro” della strada è rimarcato dalla presenza di tre tabernacoli: in corrispondenza dello sbocco di via Borgognona, al centro, si trova il più antico, contenente un affresco settecentesco di scuola fiorentina con la Madonna col Bambino e san Filippo Neri, riferibile a Sigismondo Betti. Vicino a questo si trovava una lapide dei Signori Otto, oggi illeggibile, ma trascritta da Francesco Bigazzi:
I SIG. OTTO PROIBISCONO CHE NON SI FACCIA BRUTTURE DI SORTA ALCUNA APPRESSO A BRACCIA 20 SOTTO PENA DI SCUDI 10 E 10 TRATTI DI CORDA
Una lapide più estesa, che proibiva anche il gioco del pallone e simili, si trovava in borgo dei Greci, sebbene oggi sia illeggibile.
Il tabernacolo di Mario Moschi:
All’angolo con Borgo dei Greci si trova una nicchia con un rilievo in marmo della Pietà, opera del 1950 di Mario Moschi qui collocata nel 1955 dal Comitato per l’Estetica Cittadina.
All’estremità opposta, presso via dell’Anguillara, si trova una nicchia simile ma vuota.