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Capodanno a Times Square

Ha oltre un secolo di vita il New Year’s Eve di Times Square, una tra le feste di Capodanno più suggestive del pianeta. Correva l’anno 1907 quando per la prima volta venne fatta scendere, lungo un palo di ferro, una palla luminosa il cui tragitto scandiva gli ultimi istanti dell’anno appena trascorso.

La tradizione nacque in un momento cruciale della storia della celebre piazza di New York, sita all’incrocio tra Broadway e la Seventh Avenue, nel distretto di Manhattan. Lo spazio nel XIX secolo aveva preso il nome di Longcrane Square e questo mantenne fino al 1904.

Capodanno a Times Square

In quell’anno poi, in conseguenza dell’apertura di una nuova fermata della metropolitana, diverse imprese trasferirono lì la propria sede, tra cui il principale quotidiano della città: il New York Times.

Quest’ultimo prese possesso di una torre, costruita al centro della piazza. Ad aprile dello stesso anno l’intera area, torre compresa, fu ribattezzata in onore del prestigioso giornale: nacquero così Times Square e Times Tower. Per ricambiare l’omaggio, il NYT organizzò un party di fine anno, con tanto di spettacolo pirotecnico per l’arrivo dell’anno nuovo. La cosa  riuscì molto bene e così si ripeté fino al 1907, anno in cui  il governo cittadino mise al bando i fuochi d’artificio.

Per rimediare a questo divieto,  il capo elettricista del quotidiano fu incaricato di realizzare una palla luminosa da far cadere dal tetto del Times Tower, fissandola ovviamente ad una struttura in ferro: il fatto doveva accadere esattamente  un minuto prima della mezzanotte.

Allora venne prontamente realizzato un telaio tutto in  acciaio e legno, sul quale furono attaccate 100 lampadine da 25 watt. Lo spettacolo che ne derivò conquistò i cittadini e da allora divenne il fulcro dei festeggiamenti del 31 dicembre nella Grande Mela.

Rivisitata una prima volta nel 1920, la palla luminosa  ha mutato nel corso degli anni più volte il suo aspetto: infine, per salutare ancor più degnamente l’arrivo del nuovo millennio, vennero utilizzati dei cristalli (realizzati dalla Waterford Crystal, una prestigiosa società irlandese specializzata in oggettistica di vetro e cristallo), che poi sono stati mantenuti in tutte le edizioni successive, insieme ad un sistema di illuminazione computerizzato con luci stroboscopiche.

Parallelamente al diffondersi nella piazza di insegne commerciali sempre più creative e tecnologiche, l’evento ha assunto  una maggiore suggestione e una liturgia ben definita: alle 23,59 viene azionata la palla luminosa e in contemporanea su un grande schermo, posto più in basso, parte il countdown scandito dalla voce di migliaia di persone.

Un minuto dopo si assiste ad una pioggia di luci, fuochi d’artificio e coriandoli colorati e sotto, in strada, si affollano centinaia di coppie a celebrare il tradizionale e benaugurante rito del bacio sulle labbra.

Anche dal punto di vista musicale possiamo dire che nel tempo si sono imposti dei brani standard, che hanno prodotto una compilation storica: da Imagine di John Lennon, intonata prima del conto alla rovescia, alla suggestiva Auld Lang Syne (brano che in Italia è meglio noto come il Valzer delle Candele) seguita dall’immancabile New York, New York, nella versione di Frank Sinatra.

Manhattan Skyline nella notte di capodanno a New York City

Non vi è dubbio che trovarsi a Times Square nella notte di Capodanno deve essere davvero una bella emozione, seppure in alcun casi chi l’ha vissuta ha fatto osservare una serie di problematiche pratiche che nell’ immaginario collettivo, fantasticando sull’ evento, non sono contemplate: dal freddo pungente, alle lunghe ore di attesa, fino ai disagi per usufruire di ogni tipo di servizio, financo agli abbeveraggi ed alla scomodità di non avere a disposizione dei servizi igienici. Però partecipare quell’entusiasmo di gruppo, quel clima di festa, con tanta umanità riunita per scambiarsi l’augurio di un felice anno nuovo, appare ad ogni modo coinvolgente, non credete anche voi?

Forse in pochi tra noi hanno avuto o avranno mai la fortuna di prendervi parte, io inclusa.

La sfera di cristallo

Subentra a questo punto la necessità di voler ricordare a noi stessi le molte altre fortune che la vita in ogni suo modo comunque ci offre e questo lo si percepisce soltanto se riusciamo a non dare mai nulla per scontato, anche l’evidenza: di fatto, adesso, provate a pensare con me  in un modo nuovo, in un modo diverso: e quando domani, quando ogni altro giorno che seguirà in questo nuovo anno arriverà, svegliamoci con gioia perché se analizziamo bene i fatti, ogni nostro risveglio è sempre un … piccolo Capodanno… anche se non si celebra a Times Square ! 

 

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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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