Il re del rock
Quando parliamo del Re del Rock non abbiamo bisogno di grandi presentazioni perché stiamo citando una leggenda che ha unito musica, cinema e costume; un mito che, a distanza di anni, continua a vivere anche nelle nuove generazioni.
Ecco dunque la nostra storia di oggi.
Il giorno 8 gennaio 1935, in una piccola abitazione a Tupelo, Mississipi, nasceva la Leggenda del Rock: il suo nome era Elvis Aaron Presley. La sua infanzia fu povera e difficile: al posto di una bicicletta che il piccolo Elvis a soli sei anni bramava ricevere come regalo di compleanno, gli fu (purtroppo o per fortuna) regalata dalla madre Gladys, una chitarra, acquistata in un negozio dell’usato, per 12 dollari e 95 centesimi. Questo semplice gesto fece, però, nascere in Elvis la passione per la sei corde e per la musica tutta, tanto da rimanere ore ed ore ad ascoltare i cori gospel e gli spiritual che venivano cantati nella chiesetta vicino casa.
A 13 anni, trasferitosi con la famiglia a Memphis, cominciò a frequenta l’area di maggior cultura nera della città. Nessuno però avrebbe scommesso un centesimo sull’avvenire di quel giovane ragazzo che, per mantenersi, lavorava come camionista, ostentando sempre un enorme ciuffo imbrillantinato sulla fronte.
Ma negli Stati Uniti qualcosa stava cambiando, il conformismo e la moralità delle vecchie generazioni cominciavano a scricchiolare; era il momento giusto, meglio ancora, il momento perfetto per lanciare un giovane bianco che proponeva musica ed eccentricità da nero.
Così, capitò che un tale della Sun Records di nome Sam Phillips, ascoltò un suo brano in un sottoscala e restandone folgorato, volle subito firmare il primo contratto con Presley: l’importo pagato corrispondeva a quattro dollari, un piccolo investimento per una vera gallina dalle uova d’oro! E i primi brani lo dimostrarono subito.
Agli inizi della sua carriera, il 3 aprile 1956, Elvis prendendo parte ad uno degli spettacoli TV più visti del momento, scoprì di avere oltre 40 milioni di spettatori che assisterono entusiasti alla sua esibizione. Da allora i suoi guadagni divennero milionari e la quantità di dischi venduta, impressionante.
Nei suoi 24 anni di carriera, esibendosi sempre e solo negli USA ed in Canada, The Pelvis (soprannome guadagnatosi per via di quei movimenti caratteristici che eseguiva con il bacino mentre ballava) pubblicò ben 61 album, vendendo oltre 1 miliardo di dischi in tutto il mondo.
Dalle romantiche Love me tender e Are You Lonesome Tonight alle rockeggianti Heartbreak Hotel e Blue Suede Shoes, molte delle sue canzoni restano immortali.
Elvis divenne un mito intramontabile: ovunque ragazzine in delirio pronte a lanciare gridolini isterici e indumenti intimi; le cronache di quegli anni narrano di una polizia in perenne difficoltà per garantire l’incolumità di Elvis dopo ogni concerto, anche solo per riuscire a permettergli di tornare sano e salvo nella sua Graceland, un edificio coloniale nel quale egli aveva voluto trasferirsi, a Memphis circondato da un grande parco: una vera e propria reggia, un palazzo reale degno di un re che, per i fan di tutti i tempi, resta ancora una splendida mèta turistica.
E come nelle favole, un bel giorno, il Re incontrò anche l’amore in una ragazzina 14enne di nome Priscilla, figlia di un capitano dell’aviazione statunitense aggregato alle forze della NATO stanziate in Germania; un colpo di fulmine che il 1 maggio 1967 fu sancito con un matrimonio. Esattamente 9 mesi dopo, il 1 febbraio 1968, nasceva Lisa Marie (colei che, a sua volta, sposerà un altro Re della musica pop, Michael Jackson).
Ma il successo non preservò Elvis da forti delusioni personali e periodi bui. Dopo il divorzio dalla moglie Priscilla, visse anni di depressione, durante i quali abusò di psicofarmaci ed iniziò ad avere un’alimentazione disordinata, fattori chiave che lo portarono ad ingrassare vistosamente e a sottoporsi a diete dimagranti a base di medicinali.
Stroncato da arresto cardiaco, Elvis fu trovato morto dalla sua nuova compagna Ginger Alden nella stanza da bagno di Graceland il 16 agosto 1977: aveva soltanto 42 anni.
La morte sconvolse l’America intera e non solo. Sulle cause del decesso sono state fatte molte ipotesi e ancora se ne continuano a fare: resta il fatto che Elvis Presley è rimasto, nel modo musicale, il personaggio più famoso ma anche il meno compreso del XX secolo. La storia della sua vita è stata vista in molti modi diversi: un ammonimento sui rischi del successo (come nella sua canzone Long Black Limousine, in cui un ingenuo ragazzo di campagna viene fatalmente tentato dalle luci della grande città), ma anche un’involuzione del sogno americano, in cui il sogno si trasforma in un incubo terrificante: oppure, secondo quanto scrisse Albert Goldman (autore di una poco lusinghiera biografia su Elvis), si può vedere la storia di Presley come «una giostra folle di ritmo e furore, priva di qualsiasi significato».
Sicuramente, ciascuno tra noi, nutrirà una sua personale considerazione, ma tutti restiamo concordi su di una cosa: la storia della vita di Elvis Aron Presley, il Re del Rock , ebbe inizio a Tupelo, Mississippi, nelle prime ore del mattino di un ormai lontano martedì, 8 gennaio 1935. Da allora non è più stata la stessa musica!