La mia vita in una compilation musicale ( Professore, mi dica)
Disegni animati sorridenti, attaccati alle pareti della stanza, lavagna cattedra e banchi in legno, che emanano odori di alberi e foreste ondeggianti, al vento. Il professore che canta la sua conoscenza, ai ragazzi attenti.
Poi, lui o lei al terzo banco seduto/a il volto girato verso la finestra richiama l’attenzione del professore che dolcemente tocca la spalla dell’alunno e scopre me Paola, iL nostro grande Vecchioni. Si sono io l’alunna che ama Vecchioni, ogni momento della mia vita ho sempre avuto una compagnia di una canzone, mi faceva riflettere, fantasticare, mi trascinava talmente dentro da farmi vivere la situazione cantata. Oggi, ora c’è “ Sogna ragazzo sogna” mi racconta e sopratutto mi fa riflettere.
“Vorrei poter volare, essere come quei poeti che spostano i fiumi con il pensiero e naviganti infiniti che sanno parlare al cielo” “sentire veramente che non è finita quando un uomo muore per la stessa vita, che ho sognato io”
Quante sconfitte mi hanno raggiunta, non vuol dire niente specificare l’età tutte hanno colpito durante e, ho pensato di aver perso sempre ma cosa vuoi, mi dice il professore che le tue ferite siano più grandi, di questa “piccola cosa che è la vita?”
La vita mi racconta che è più forte, che “attraversa i muri”, passeranno i giorni, le notti, il dolore, e sarai sempre tu!
Sulla mia scrivania ha lasciato un foglio, dice che manca un solo verso “lo puoi scrivere solo tu”.
Non posso Professore, non c’è un finale ancora, c’è un divenire per essere, che mi vedrà dove i sogni mi aspettano là!
Il Piccolo Principe