Via Giorgio la Pira
Della serie…In giro per ⚜️Firenze…
Via Giorgio La Pira.
Altre denominazioni: Via delle Stalle, via del Maglio, via La Marmora.
La strada corre da piazza San Marco fino all’incrocio con via Pier Antonio Micheli e via Alfonso La Marmora, incrociando a sinistra a circa metà del tracciato via della Dogana e sulla destra per un lungo tratto costeggia il Giardino dei Semplici l’orto botanico di Firenze che è il secondo orto botanico più antico al mondo nella sua collocazione originaria. Con le sue collezioni storiche costituisce un’articolazione del Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Firenze ed è parte del Museo di storia naturale.
La denominazione è recente (1978) e riferita al primo tratto della strada che per lungo tempo si chiamò via del Maglio e poi via Alfonso La Marmora. Più in particolare: nel Cinquecento il tracciato era indicato come via delle Stalle (dalla presenza delle scuderie medicee nella zona di San Marco), ma dal Seicento aveva assunto la denominazione di via del Maglio (o più brevemente Maglio, come appare nella pianta di Firenze delineata da Ferdinando Ruggieri nel 1731), dall’omonimo gioco che evidentemente si praticava in questa zona.
Nonostante l’antichità del tracciato, l’area attraversata si presentava al tempo al pari di una strada di campagna, a collegare l’orto del convento di San Marco con quello delle monache di San Domenico (del Maglio) e, da qui, lo stradone delle mura. La zona fu urbanizzata solo a partire dai primi anni sessanta dell’Ottocento (1864 circa) su progetto generale dell’ingegnere comunale Luigi Del Sarto con la collaborazione di Federico Gatteschi e dell’architetto Felice Francolini, fino a determinare un nuovo quartiere, ugualmente detto del Maglio. La precedente denominazione (via Alfonso La Marmora) fu deliberata dal consiglio comunale nel gennaio del 1878 a identificare l’intero tratto da piazza San Marco ai viali. Solo nel novembre del 1978 fu deciso di legare questo tratto al ricordo di Giorgio La Pira (1904-1977), giurista, politico e per due volte sindaco di Firenze, che a lungo fu ospite in questa strada nel convento dei domenicani di San Marco.
Rispetto all’immagine della via ottocentesca ancora restituita dal repertorio di Bargellini e Guarnieri (“una delle più tranquille e agiate strade dentro il perimetro dell’antica cinta”), oggi il tracciato si presenta oltremodo segnato dal traffico cittadino, rappresentando l’arteria il principale collegamento (con via Alfonso La Marmora) aperto al traffico automobilistico con direzione da piazza San Marco verso piazza della Libertà e il circuito dei viali.
Dal 1990 fa parte della Zona a Traffico Limitato di Firenze.