#CONCORSO LETTERARIO LA MIA VITA IN UNA COMPILATION MUSICALE,Accade oggi

La mia vita in una compilation musicale (Occhi neri )

Ancora non sa, cosa la spinse quel pomeriggio in macchina, a confessargli che quel brano, “Occhi neri” della Mannoia, la faceva pensare a lui e fu strano vederlo compiaciuto per quella dichiarazione.
Nessuno dei due avrebbe potuto immaginare, che quella canzone, sarebbe stata il loro eterno legame.
Marina e Giacomo si erano conosciuti molto giovani, quasi trent’anni di matrimonio, molti dei quali erano stati difficili, soprattutto dall’improvvisa scoperta della neoplasia.
Passò qualche anno e dopo un calvario di operazioni e terapie, improvvisamente, la malattia accelerò la sua corsa. Marina grazie all’aiuto di poche, intime persone, riuscì a prendersi cura di lui a casa, circondandolo solo di affetto, musica e amore.
L’ultimo giorno, fu devastante vederlo combattere per quella vita che, in fondo, aveva imparato ad apprezzare solo quando era già troppo tardi.

Incosciente ormai da due giorni, insieme al suo cuore giovane e forte, voleva resistere.
Le ore trascorrevano e il suo respiro, si faceva sempre più faticoso.
Per Marina e Claudio, il fratello di Giacomo, era straziante vederlo così e, senza avere il coraggio di dirselo, entrambi speravano che arrivasse il momento, il prima possibile.
Quando Claudio, che non lasciava mai la stanza, dovette uscire per qualche minuto, lei, finalmente sola, si avvicinò al suo Giacomo, le prese dolcemente il viso tra le mani e istintivamente, trattenendo le lacrime, sottovoce, cominciò a cantare:

“Occhi neri, occhi neri
Assoluti e sinceri
Occhi amati e sognati
Occhi desiderati

Occhi senza ritorno, è arrivato il mio giorno
Occhi senza parole, io non so più aspettare
Scioglierò questa neve
Il dolore sarà lieve
E il mio amore lo ricorderà

Scioglierò questa neve
Il dolore sarà lieve
E il mio amore mi ringrazierà…”

Inaspettatamente reagì alle sue carezze, si… poteva sentire la sua voce.
Il suo corpo sembrò rilassarsi, i respiri si fecero più lunghi e insieme al canto, terminò anche la sua lotta.
Si era fidato di lei, lasciandosi andare e quella fu la sua più grande dimostrazione d’amore.
Marina, nonostante l’enorme sofferenza, si sentiva in pace e gliene fu per sempre immensamente grata.

Era dicembre, ora era sola e nell’anno che seguì, travolta da una vera e propria tempesta emotiva, iniziò la sua nuova vita.
Si iscrisse ad un corso di canto e attraverso le canzoni, che sceglieva ogni volta con cura, o forse erano loro a scegliere lei, diede voce alla sua anima e ai sentimenti che la abitavano.
Il primo brano che interpretò fu “Sally” di Vasco Rossi, già perché: “forse la vita non è stata tutta persa…
forse era giusto così, forse… ma si…”

Negli anni a seguire, un’esibizione dopo l’altra, donò al pubblico un po’ di sé.
E lo fece attraverso Scrivimi di Bonocore, dedica speciale per un angelo terreno, che si era presentato inatteso alla sua porta, per offrirle un’amicizia preziosa.

Parlò del suo sentire l’amore, con le parole di Tosca in “Ho amato tutto” e “Il suono della voce”.
Mostrò i suoi occhi e il suo sorriso colmi di luce e di passione, per un amore appena nato, appagante e travolgente, danzando leggera e sensuale sulle note di L’importante è finire di Mina.  Condivise la magia dei segnali e delle “coincidenze”, con il pensiero di Cristina Donà e la sua Universo quell’infinito da dove continuavano a vegliare su di lei, assoluti e sinceri, amati, occhi neri.

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Maria Teresa Raggi
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