Storie al femminile

La poesia, una medicina per l’anima

Alda Giuseppina Angela Merini, nota semplicemente come Alda Merini, è stata la maggiore poetessa italiana del secondo Novecento, l’autrice dei versi della più rara intensità, in uno straordinario equilibrio tra dolore e follia.

Raccontava così la sua esistenza: «Io la vita l’ho goduta perché mi piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno. Per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara». 

Nata da una famiglia modesta, Alda è una ragazzina sensibile, malinconica e solitaria. Frequenta le scuole professionali, studia pianoforte  e vorrebbe essere ammessa al Liceo Manzoni, ma non supera la prova d’italiano. Nonostante ciò, grazie al suo mentore Giacinto Spagnoletti esordisce come autrice a soli 15 anni,  scoprendo l’anno dopo quel male interiore, noto come sindrome bipolare, che l’accomunava ad altri grandi poeti del passato: da Charles Baudelaire a Lord Byron, da Francis Scott Fitzgerald a Virginia Woolf.

Alda Merini all’anagrafe Alda Giuseppina Angela Merini (Milano, 21 marzo 1931- Milano, 1º novembre 2009), poetessa, aforista e scrittrice italiana

Dopo essere stata internata all’ospedale psichiatrico di Villa Turno, cercò disperatamente conforto nella scrittura e nel tentativo di costruirsi una vita normale, segnata da due matrimoni e tre figli. Nel 1950 vide alcune sue composizioni inserite nell’Antologia della Poesia Italiana 1909-1949 e, tre anni dopo, pubblicò il suo primo volume di poesie, La presenza di Orfeo.

Amica di Salvatore Quasimodo, conquistò nel 1993 il Premio Librex-Guggenheim – Eugenio Montale per la Poesia, nel 1996 il Premio Viareggio per il volume La vita facile e nel 1997 il Premio Procida – Elsa Morante.

Alda Merini è la poetessa italiana più amata degli ultimi tempi. La sua storia travagliata, votata alla passione e all’amore è fortemente presente nei suoi versi, specialmente nelle sue poesie d’amore: l’amore, che sempre rappresenta, è un amore vero, mai idealizzato ma fatto di carne e non solo di spirito.

La poesia, nelle mani della  Merini, diviene strumento mediante il quale esprimere l’inesprimibile, a volte una sorta di scudo, una difesa: altre volte un’arma, l’unica possibile in talune circostanze quali i dolorosi e disumani internamenti, uno strumento per difendere la propria dignità, conservare la propria umanità e non dimenticare la propria sensibilità, ma anzi farla risplendere ancora di più. 

La poesia è stata per lei la medicina migliore per la sua anima, l’equilibrio nel suo  disequilibrio, la redenzione e  la salvezza. Con la sua  poesia è  riuscita a trasmettere agli altri quanto sia difficile e dolorosa l’esistenza per molti di noi: è riuscita anche ad  insegnare quanto il dolore contribuisca a renderla degna di essere vissuta, formandoci e rendendoci, talvolta, migliori. È soltanto  attraverso la morte che ci accorgiamo della vita, è mediante il dolore che apprezziamo la gioia, perché purtroppo , come lei scriveva ed asseriva: «Il dolore è necessario».

Alda  è stata la poetessa degli esclusi, dei reietti e degli emarginati, riuscendo a esprimere  una condizione estremamente delicata, caratterizzata da problematiche estreme di disagio sociale. La sua infinita sensibilità le ha consentito di resistere, sopravvivere e rivelarci il proprio mondo, fatto di rime petrose e  fiumi di parole in corsa. 

Ad oggi  la poetica schietta e pressoché assoluta di questa straordinaria scrittrice milanese  ha fatto di lei una delle voci maggiormente encomiabili della nostra letteratura contemporanea.

La ricordiamo con un delle sue poesie più belle :

Quelle come me 

«Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.

Quelle come me donano l’anima,

perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto.

Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi,

pur correndo il rischio di cadere a loro volta.

Quelle come me guardano avanti,

anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.

Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano,

tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.

Quelle come me quando amano, amano per sempre.

e quando smettono d’amare è solo perché

piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.

Quelle come me inseguono un sogno

quello di essere amate per ciò che sono

e non per ciò che si vorrebbe fossero.

Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai,

sono caduti nel dimenticatoio dell’anima.

Quelle come me vorrebbero cambiare,

ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo.

Quelle come me urlano in silenzio,

perché la loro voce non si confonda con le lacrime.

Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore,

perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla.

Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio,

non riceveranno altro che briciole.

Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,

purtroppo, fondano la loro esistenza.

Quelle come me passano inosservate,

ma sono le uniche che ti ameranno davvero.

Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita,

rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti

e che tu non hai voluto…

I poeti lavorano di notte

quando il tempo non urge su di loro,

quando tace il rumore della folla

e termina il linciaggio delle ore.

I poeti lavorano nel buio

come falchi notturni od usignoli

dal dolcissimo canto

e temono di offendere Iddio.

Ma i poeti, nel loro silenzio

fanno ben più rumore

di una dorata cupola di stelle»

Author Image
Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

0 0 votes
Voto all'articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial
WhatsApp