Il giorno dei libri e delle rose
«Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere»
(Daniel Pennac)
«Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5.000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro»
(Umberto Eco)
Qual’è stata l’ultima volta che avete letto un libro? Se siete tra gli innumerevoli esseri umani che non hanno l’abitudine di leggere, vuol dire che vi manca qualcosa. Già, perché la lettura presenta un numero così importante di benefici, che sarebbe impossibile elencarli tutti. Per esempio, stimola la mente (aiutandoci a prevenire o rallentare lo sviluppo di malattie come l’Alzheimer e la demenza senile, mantenendo il nostro cervello sempre attivo ed impegnato), riduce lo stress (non ha importanza quanto stress ti provocano il lavoro, le relazioni o le altre problematiche che incontri nella quotidianità: quando sei immerso in un libro e nella storia di cui tratta, ti ritrovi in un’altra dimensione, come in una sorta di mondo parallelo, in cui si finisce per dimenticare i propri problemi. Un romanzo scritto bene, ha la capacità ti trasportarti in un altro mondo!); infine, sicuramente migliora le conoscenze (poiché qualsiasi cosa tu legga, si aggiungerà al tuo bagaglio culturale ampliandolo e magari ti tornerà utile quando meno te l’aspetti!)
Insomma la Lettura ha un potere immenso! Semplici lettere dell’alfabeto che unite insieme compongono parole, che costituiscono frasi e poi interi periodi e, come applicando una formula alchemica, danno vita a risultati sorprendenti, capaci di generare rivoluzioni non meno potenti di quelle dettate dalla scienza.
Il 23 aprile si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore indetta dalla conferenza generale dell’Unesco. La scelta della data è simbolica perché ricorda alcune tristi ricorrenze in ambito letterario. Intorno a questa data, infatti, nel 1616, sono morti tre giganti della letteratura mondiale: lo spagnolo Miguel de Cervantes (1547-1616), l’inglese William Shakespeare (1564-1616) e il peruviano Inca Garcilaso de la Vega (1539-1616).
In realtà, Cervantes e Garcilaso de la Vega sono morti il 23 aprile secondo il calendario gregoriano mentre Shakespeare è morto il 23 aprile secondo il calendario giuliano, all’epoca ancora in vigore in Inghilterra e quindi dieci giorni dopo. Ma l’apparente corrispondenza delle date si è rivelata comunque una fortunata coincidenza per l’Unesco.
L’idea di una giornata dedicata al libro nacque per la prima volta in Catalogna, promossa dallo scrittore valenziano Vincent Clavel i Andrés. Fu re Alfonso XIII, il 6 febbraio 1926, a istituire una Giornata del libro spagnolo celebrata in tutta la nazione, inizialmente fissata nella data del 7 ottobre e successivamente spostata al 23 aprile, giorno della festa del patrono della Catalogna, San Giorgio.
In questa giornata, è tradizione in Spagna che gli uomini regalino alle proprie donne una rosa: così divenne consuetudine tra i librai catalani dare in omaggio una rosa ai clienti per ogni libro comprato.
San Giorgio è una festività molto sentita in Catalogna. La leggenda narra che un drago terrorizzasse un villaggio della regione e che per placare la sua ira gli abitanti usassero offrirgli in pasto degli animali. Col passare del tempo questi non furono più sufficienti ad ammansire la bestia, così la popolazione fu costretta ad immolare le persone. Il giorno che questa crudele sorte toccò alla figlia del re, un cavaliere di nome Jordi (Giorgio, in catalano) combatté con il drago per salvarla. Il giovane si dimostrò valoroso ed impavido e con la sua spada riuscì ad uccidere il mostruoso animale; poi, magicamente, da uno spruzzo di sangue posatosi su un cespuglio (ma a proposito di questo fatto esistono più versioni), spuntò una rosa rossa, che Jordi quindi prontamente donò alla fanciulla.
Ecco come nel 1926 Vicent Clavel i Andrés, fuse leggenda e storia unendo il simbolo del libro, che ricordava gli scrittori, alla rosa di San Giorgio dando vita alla Festa dei libri e delle rose.
Leggenda, anniversari, amore per la lettura e per i libri si fondono e promuovono questa bella festa in cui gli innamorati, i fidanzati e tutte le persone che si vogliono bene si regalano libri e rose.
L’obiettivo della Giornata a livello mondiale è ormai di fatto quello di promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright. Il messaggio è rivolto a tutti ma principalmente ai giovani che, tramite la parola scritta, possono ripercorrere le gesta di donne e uomini che hanno contribuito al progresso sociale e culturale dell’umanità tramite i loro libri.
«L’alfabetizzazione è la porta che conduce alla conoscenza, indispensabile per l’autostima e la responsabilizzazione dell’individuo. I libri, in tutte le forme, svolgono un ruolo essenziale», ha dichiarato Irina Bokova, direttore generale dell’Unesco.
Patrocinata dall’Unesco, la giornata è un tributo mondiale a libri e autori che incoraggia tutti a scoprire il piacere della lettura. La prima edizione si è tenuta nel 1996. Da allora viene istituita e proclamata di anno in anno il giorno 23 aprile, che è di fatto divenuto ormai un appuntamento indimenticabile e imperdibile nel calendario delle manifestazioni culturali italiane e internazionali.
Il Bel paese, terra di artisti e scrittori, ovviamente partecipa con entusiasmo all’iniziativa. Negli anni passati (ovvero prima che la pandemia modificasse i piani di tutti) da Milano a Roma, da Torino a Napoli, tutte le grandi città italiane si attrezzavano per ospitare eventi di ogni tipo dedicati al mondo della scrittura; ahimè, anche per quest’anno, il secondo consecutivo, non sarà possibile organizzare incontri in presenza ma, se non altro, le librerie fanno parte di quelle categorie commerciali che possono restare aperte per offrire il loro servizio al pubblico, a prescindere dall’arcobaleno di colori in cui da mesi viviamo in Italia.
Il libro è una fonte di arricchimento non solo culturale, ma anche intellettivo, sociale , etico e morale. Ogni libro che leggiamo contribuisce a renderci in qualche modo persone migliori, contribuisce a cambiare una parte di noi , a cambiare il modo stesso di intendere la vita e di viverla. Io sono stata una fervida lettrice fin da giovane, e questo ha contribuito alla mia formazione culturale e professionale.
La lettura ha cambiato la mia vita, io oggi scrivo perché ho adorato leggere. Leggere è per me uno svago, un divertimento, scrivere è una forma di rilassamento, forse anche di liberazione.
Dunque amici miei cari, leggete, leggete e leggete! Vi saluto con una frase di Gustave Flaubert, una frase che amo in particolare modo:
«Non leggete come fanno i bambini per divertirvi, o come gli ambiziosi, per istruirvi. Leggete per vivere!»