E poi c’è … Giorgia!
Giorgia, una delle voci più belle della musica italiana, festeggia oggi 26 Aprile, il suo cinquantatreesimo compleanno, e noi vogliamo ricordarla con un breve articolo in suo onore.
Giorgia Todrani, nota anche con il solo nome di Giorgia, è una cantautrice, musicista e produttrice discografica italiana, autrice di oltre 100 brani.
Tra le cantanti più note in Italia, è ad oggi considerata nel repertorio della musica leggera italiana l’erede della mitica Mina, ma la critica non ha da meno mancato di confrontarla anche con star internazionali del calibro di Whitney Houston.
Personalmente, attendo sempre con una certa curiosità una nuova uscita della cantante romana, si tratti anche solo di un singolo anziché di un intero album.
Ho ammirato e apprezzato le sue capacità canore, sin dalla sua prima apparizione al Festival di Sanremo di quell’ormai lontano 1994 in cui, con pochi versi e tanta, tantissima voce, seppe accentrare l’attenzione su di sé con la sempre bellissima canzone E poi.
Un’ammirazione motivata dal fatto che Giorgia, nel tempo, ha saputo incantare il suo pubblico, facendo scelte anche coraggiose e ha osato indirizzarsi verso generi piuttosto sconosciuti, soprattutto nel nostro paese, cimentandosi in ambientazioni soul e r&b, non dimenticando però di essere anche una cantante la cui fama è arrivata grazie all’uso di un genere vocale popolare, nel rispetto della pura melodia all’italiana.
Dunque da vera fan, senza indugiare oltre, premerò il tasto play nel mio computer e andrò con ordine a raccontarvi qualcosa di lei …
Figlia del musicista Giulio Todrani (noto per avere fondato il gruppo soul Io vorrei la pelle nera), Giorgia è cresciuta ascoltando fin da piccola musica soul, blues e jazz e pertanto, alcune bellissime voci quali quella di Aretha Franklin o di Billie Holiday, sono divenute, di fatto, i suoi idoli.
La sua carriera nella musica inizia dapprima con la realizzazione di piccoli jingle pubblicitari, poi come corista di Zucchero. Nel 1994, come prima già ho fatto cenno, arriva la svolta: in quell’anno Giorgia partecipa al Festival di Sanremo nella sezione Nuove proposte con un brano impegnativo e intenso, si tratta di E poi, (arrivando purtroppo soltanto settima).
La sua rivincita l’avrà nel 1995 con il brano Come Saprei con il quale vince il Festival e il Premio della Critica. Da allora Giorgia ha collezionato un successo dietro l’altro con brani divenuti famosi in tutto il mondo, come Gocce di memoria, colonna sonora del film La finestra di fronte di Ozpetek, Strano il mio destino, Vivo per lei in duetto con Andrea Bocelli e Di sole e d’azzurro, scritta da Zucchero e con la quale si classificò seconda al Festival di Sanremo del 2001.
Ha collaborato con molti altri artisti importanti nello scenario italiano, fra cui anche Pino Daniele, producendo insieme l’album Mangio troppa cioccolata.
Nel 2015 ha ricevuto il Disco di Platino per il Greatest Hits del 2002, con cui aveva superato complessivamente un milione di copie vendute. Nel 2016 è uscito il suo ultimo album Oronero, tutto composto di brani eseguiti dal vivo e, a seguire, Pop Heart, il suo primo album unicamente composto di cover.
Come ormai è mia consuetudine, vorrei concludere questo articolo lasciandovi con una traccia musicale. La canzone che più mi piace della nostra Giorgia è Gocce di memoria, poiché ritengo da sempre che, oltre alla melodia (egregiamente composta da pochi ed essenziali accordi), la cosa più penetrante e coinvolgente sia costituita dalle parole del testo.
La cantante la scrisse proprio il giorno della ricorrenza del compleanno di Alex Baroni che era stato suo compagno di vita e che malauguratamente, era venuto a mancare pochi mesi prima.
Non una semplice canzone dunque ma, a mio dire, una poesia accompagnata da delle note, improntata sul ricordo di una persona cara che non c’ è più…. le lacrime che scorrono sul viso ripercorrendo i momenti vissuti insieme diventano quindi gocce di memoria.
Niente potrà mai cancellare quel che c’è stato tra due innamorati, nessuno potrà porre fine al dolore profondo di chi resta in questo mondo ed è condannato a vivere il resto dei suoi giorni nell’ assenza della persona amata, privato della sua vista o di un suo abbraccio.
Come in una preghiera, traspare la necessità da parte della cantante di riuscire a trovare almeno un modo per percepirne la presenza, come se potesse essere ancora al proprio fianco.
Ed è in questa disperazione che infine si fa spazio la certezza di avere almeno una speranza: un legame suggellato tra due persone che si sono profondamente amate può andare oltre il tempo e lo spazio e quando questa vita terrena si concluderà, ne avrà inizio una nuova … in cui finalmente coloro che lo vorranno potranno riavvicinarsi e … questa volta, restare uniti per sempre.