Libera professione
SINOSSI
Jade arriva a Firenze per quello che pare un normale incontro di lavoro che dovrà avvenire in una libreria. Jade sembra essere una professionista molto apprezzata, ma si scoprirà che in realtà la sua attività è quella di sicario su commissione e che l’uomo che deve incontrare è la vittima designata.
Jade scese dal taxi che aveva preso all’aeroporto ed entrò nella libreria, lasciandosi alle spalle la pioggia battente di quel venerdì di fine autunno.
Era appena arrivata a Firenze da Parigi per uno dei suoi tanti viaggi di lavoro ma ora, che aveva più di quarant’anni, aveva iniziato a chiedersi se non fosse arrivato il momento di ritirarsi per dedicarsi al marito e ai due figli. Era anche vero però che il lavoro che l’aveva fatta apprezzare in tutta Europa le piaceva ancora molto e per questo non riusciva ancora a immaginarsi solo come moglie e madre nella sua bella casa con vista sulla Senna.
Guardandosi attorno notò come la libreria fosse molto grande e avesse un corridoio dedicato a ognuno dei generi letterari più popolari.
Fantascienza, Fantasy, Romantico e Gialli erano indicati da grossi cartelli colorati e lei si mise a curiosare con aria distratta dopo essersi allentata la cintura dell’impermeabile color crema. Depositò quindi un po’ a caso lo sguardo sui diversi volumi che erano esposti sulle scaffalature, chiedendosi quale le sarebbe piaciuto leggere durante il viaggio di ritorno, pur essendo consapevole di come quello non fosse certo il momento più adatto per fare acquisti.
Guardò l’orologio.
Erano quasi le tredici e lei, come sua abitudine, era arrivata in anticipo. Del resto per il suo lavoro la puntualità era fondamentale e sapeva bene come anche solo un minuto potesse essere in grado di rovinare tutto.
Ancora qualche giro tra gli scaffali con l’attenzione adesso rivolta ai visitatori, molti dei quali l’ora di pranzo aveva allontanato lasciando quel luogo quasi vuoto.
Molto meglio così del resto, perché la presenza di troppa gente poteva trasformarsi in un potenziale ostacolo ai programmi che lei preparava con la massima cura.
Nel reparto dei romanzi gialli c’era una grossa pila di volumi di un nuovo autore di cui lei non aveva mai sentito parlare e che si mise a sfogliare con scarso interesse.
Mancavano almeno cinque minuti all’appuntamento e non era nemmeno detto che il suo uomo arrivasse puntuale. Del resto mica tutti erano come lei, anche se la precisione era comunque e sempre una questione di reciproco rispetto.
L’autore del romanzo faceva bella mostra di sé nella terza di copertina e Jade si mise a osservarlo con attenzione. Quello di immaginare cosa si potesse celare dietro a un volto era un gioco che amava molto fare e che l’aiutava a tenere viva capacità di osservazione e concentrazione. Due aspetti essenziali del suo lavoro.
L’uomo della foto era assolutamente anonimo, calvo, con degli occhiali rotondi dalla montatura sottile, un pizzo lieve e brizzolato e un naso vagamente a patata. Pensò a come non avesse veramente niente di attraente se non fosse stato per lo sguardo che invece pareva acuto e penetrante al punto tale da farla sentire vagamente a disagio.
Chiuse quindi il libro.
“E’ lei la signora Jade?”
Si voltò di scatto. Non le succedeva mai di farsi cogliere di sorpresa e questo la mise immediatamente sulla difensiva.
Davanti a sè c’era un uomo alto, con un soprabito leggero sopra un completo grigio e triste.
Jade notò pure come non indossasse la cravatta e tenesse il collo scoperto nonostante il clima di quei giorni. In quel momento si rese conto di avere smaltito lo stupore e ripreso il controllo della situazione.
“Lei è il Signor Fabrizio, vero?”
L’uomo fece cenno di sì con il capo e le tese la mano in cenno di saluto.
Jade non contraccambiò.
“Sono qui per conto della sua ex moglie” disse aprendosi in un piccolo sorriso prima di fare fuoco con la pistola che nascondeva sotto l’impermeabile.
Il colpo, attutito dal silenziatore, centrò il cuore e nessuno si accorse di nulla.
Appena fu fuori Jade si liberò della parrucca gettandola in un cassonetto e alle 14 era già al gate dei voli internazionali in attesa di imbarcarsi per Parigi, dove sarebbe stata solo una madre e una moglie.
Fino al prossimo incarico.