I racconti di MileniK,Le vostre storie

La prima nevicata

Quel giorno Sabrina si sentiva bene: si affaccio alla finestra e si fermò estasiata a guardare il paese coperto da una coltre bianca: la neve! Le era sempre piaciuta la neve! Aveva dei bei ricordi legati ad essa, sia da bambina che da adulta, amava passeggiare nel parco imbiancato, amava la neve e la neve aveva amato lei, le aveva fatto incontrare l’amore vero, quello con la A maiuscola, il suo Franco: quel giorno aveva fatto molta neve e lui, proveniente dalla vicina città, si era fermato a fotografare il paesaggio sotto gli alberi senza una adeguata protezione e si era inzuppato di acqua gelida; tremante dal freddo era entrato nella libreria dove lei lavorava chiedendo un cappuccino caldo. Avevano riso insieme della svista e lei gli aveva offerto vestiti asciutti e una tisana da bere vicino alla stufa. Al ricordo di quanto quel giovane imbranato le avesse fatto battere il cuore, Sabrina sorrise e si dedicò alla casa. Fuori, la neve continuava a cadere, presto avrebbe coperto tutto, Sabrina si mise il cappotto e gli stivali e usci a fare la spesa. Avrebbe tagliato per il parco, risparmiando un bel pezzo di strada e gioendo del paradiso bianco che le metteva tanta allegria.

Ma proprio all’uscita del giardino, accanto alla bottega del fornaio, vide lampeggiare le luci azzurre dell’ambulanza e della volante della Polizia. Si avvicinò alle signore che chiacchieravano fitto e chiese a una di esse che cosa fosse accaduto. Lei indicò due agenti che guardavano qualcosa sopra una panchina del parco.

«Me ne sono accorta quando ho aperto le finestre: c’era qualcuno su quella panchina! Un forestiero, un barbone. Si deve essere addormentato prima che iniziasse a nevicare.» disse la donna, Sabrina annui triste e si avvicinò curiosa. In quel punto il giardino faceva un ansa a U, li non si fermava mai nessuno. C’era passata una volta, aveva incontrato Carlo con la moglie Rina, i signori che abitavano accanto a casa sua. Era stata un’occasione per raccontarsi, i due anziani le avevano rivelato che si fermavano spesso in quel punto più nascosto, era li che si erano conosciuti nel ’45, in un giorno d’inverno: la guerra era finita da poco e il parco era solo un pezzo di verde in mezzo alle macerie.

Si erano ritrovati a riposare nel solito posto: lei per sedersi aveva tolto la neve poi aveva visto un’ombra avvicinarsi e gli aveva tirato la piccola quantità fredda e lui, ridendo le aveva risposto nel solito modo, si erano riempiti di neve giocando e avevano pulito la panchina. Per tutto l’inverno i due giovani si erano incontrati li nell’intervallo dal lavoro e avevano parlato fitto mentre mangiavano quel poco che si portavano da casa come pranzo. L’estate con le giornate più lunghe e calde aveva permesso ai giovani di frequentarsi di più e alla fine avevano messo su famiglia. Ma niente era magico come l’inverno e i due coniugi erano tornati spesso su quella panchina a guardare gli alberi ghiacciati anche quando, per via dell’età, giocare con la neve era diventato impossibile.

Sabrina aveva sorriso: anche lei e suo marito si erano incontrati in quel parco, in un giorno di neve.

Da allora Sabrina e i coniugi si erano incontrati spesso, poi la signora si era ammalata e Carlo, dopo la morte della moglie, era caduto in un baratro di solitudine e tristezza infiniti.

«Qualcuno di voi lo conosce? Non sembra essere un barbone, ha vestiti puliti, è curato, un bel signore direi, tiene abbracciato un vaso particolare, un’urna per le ceneri.» disse il poliziotto alle signore presenti invitandole a guardare il volto cerco dell’anziano composto sulla panchina.

Sabrina lo riconobbe: era Carlo, Rina era accanto a lui, stretta tra le sue braccia, Sabrina ricordò i loro racconti: era su quella panchina che si erano incontrati, era li che si erano riuniti. Forse era solo una sua fantasia, ma a Sabrina sembrava che Carlo sorridesse.

La prima nevicata
Author Image
Milena Beltrandi

Emiliana a Firenze dal 1970, fa parte del Gruppo Scrittori Firenze. Scrive dal 2017. Alcuni suoi romanzi hanno ottenuto menzioni e premi come: il Nabokov, l’internazionale Pegasus Montefiore Conca, La Ginestra monologo teatrale e III° x racconto La Città sul Ponte. Ha partecipato a 5 antologie a tema e pubblicato una propria raccolta di racconti e ricette Attualmente fa parte della giuria per La città sul ponte.

0 0 votes
Voto all'articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial
WhatsApp