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Una ragazza inusuale

Cyndi Lauper, pseudonimo di Cynthia Ann Stephanie Lauper, cantautrice, attrice, doppiatrice, regista e compositrice statunitense. Cyndi Lauper, pseudonimo di Cynthia Ann Stephanie Lauper, cantautrice, attrice, doppiatrice, regista e compositrice statunitense.
Cyndi Lauper, pseudonimo di Cynthia Ann Stephanie Lauper, cantautrice, attrice, doppiatrice, regista e compositrice statunitense.

Cynthia Ann Stephanie Lauper, detta Cyndi, è stata la vera reginetta della musica pop  negli anni ’80.

Quando parliamo di  Cyndi Lauper ricordiamo acconciature eccentriche,  look sfavillanti ed originali; in effetti, sono state soprattutto queste cose a renderla una sorta di cult in quel periodo, tanto che molte pop star delle generazioni successive ne vollero spudoratamente copiare lo stile, il suo atteggiamento.

She’s So Unusual (1983) è stato il vero album simbolo di Cynthia, un esordio perfetto che la consacrò subito tra le grandi del suo tempo.

Non c’è da dire molto sul disco, bastano due titoli: Girls Just Want To Have Fun e Time After Time, due classici della musica pop, due brani  che spopolarono rispettivamente nelle discoteche come nelle hit parade.

La copertina del disco She’s so unusual
La copertina del disco She’s so unusual

E’ incredibile come, nonostante lo strepitoso successo di quegli anni, l’uragano Cyndi sia poi lentamente svanito nel nulla, come nessun altro suo album abbia riscosso lo stesso successo del primo.

Per mia personale opinione, ritengo che la Lauper sia stata una delle pop star più sottovalutate del panorama musicale degli ultimi anni; un’artista completa che, ahimè, non è riuscita a mantenere un buon livello di popolarità nel tempo, finendo lentamente nel dimenticatoio, come un qualcosa che è passato di moda e che ha fatto il suo tempo.

Un abito rosso, capelli esageratamente cotonati in un perfetto taglio punk, un personaggio decisamente insolito e un poco goffo, ma dotato di un’esuberante femminilità, che si muoveva danzando, o meglio sobbalzando, di qua e di là: così Cyndi Lauper compariva nel lontano 1983, al suo esordio sulla copertina di She’s so Unusual.

Quando la Epic Record decise di puntare su Cyndi, questa non era più tanto giovane, disoccupata dopo lo scioglimento della sua scanzonata band rockabilly, i Blue Angel, apprezzata dalla critica ma snobbata dal grande pubblico: la sua voce era, però, capace di tingersi d’allegria, di drammaticità; ma soprattutto di tanti colori, come mai prima era avvenuto nel mondo della musica pop: non poteva passare inosservata, ma soprattutto non era il caso di lasciare senza microfono quella, piccola figurina di donna con una voce da bambina impertinente, capace di raggiungere inaspettate ottave e tingersi improvvisamente di toni disperatamente drammatici.

Affidata al produttore Rick Chertoff , le furono offerti alcuni brani da interpretare: una storia che, nell’ambiente musicale,  si è costantemente ripetuta nel corso degli anni fino a raggiungere i connotati di una fredda catena di montaggio, volta più all’ottenimento del profitto monetario che non a quello artistico.

Quella volta, però, le cose andarono diversamente perché Cyndi Lauper era un’interprete di carattere e possedeva un innato spirito artistico; per di più, le canzoni in questione le calzavano a pennello (meglio dei suoi strampalati vestiti, oserei dire!) dando vita ad un personaggio che risultava inscindibile da quel genere musicale.

L’album She’s So Unusual conteneva, insomma,  parecchie canzoni perfette per trasformare la Lauper nella popstar che risultò essere, di lì a poco.

Ad inaugurare la sua carriera fu proprio il trascinante e scintillante jangle-pop di Money Changes Everything dove, tra un’armonica blues e una linea di synth (dal sapore quasi celtico), si gettavano le coordinate seguite a breve da tanti gruppi di successo: dalle Bangles (con cui avrebbe collaborato nel suo secondo album) agli Eurythmics.

Ma a cambiare la vita della Lauper fu soprattutto il primo, irresistibile singolo estratto dall’album, Girls Just Wanna Have Fun, eletta da un’intera generazione di ragazze di quegli anni,  un vero e proprio inno al femminismo.

Ad arricchire il numero di brani indimenticabili c’era poi la sognante ballata  All Through The Night e soprattutto quell’essenziale dichiarazione d’amore a due voci (l’altra è quella del suo co-autore Rob Hyman), intrisa di tenerezza e romanticismo, che prendeva il nome di Time After Time: un pezzo talmente perfetto, nella sua semplicità, da diventare un moderno standard della musica pop americana, reinterpretato da centinaia di artisti, fino ai nostri giorni.

La copertina del singolo Time after Time
La copertina del singolo Time after Time

Il successo di questo album si prostrasse nelle hit parade per anni: parrebbe quasi il caso di dire, volendo richiamare le parole della sua canzone , che Cindy si divertì decisamente parecchio e, con lei, anche quel milioni di persone che acquistarono il disco!

La  critica la applaudì e i media (inclusa la nascente MTV) trasformarono la presenza di Cindy sugli schermi, come il primo caso di sovra-esposizione televisiva nel mondo del pop al femminile; poche altre volte, forma e sostanza sarebbero andate così bene a braccetto!

Quando fu il momento di ritornare in studio per dare un seguito all’ esordio tanto trionfale, la Lauper pretese, comprensibilmente, completa autonomia e libertà per scrivere in prima persona, brani e testi.  Tuttavia True Colors, l’album  che ne scaturì, fu ben lontano dal riscuotere il successo  del precedente.

Così,  la  brillante stella di Cintya, iniziò a offuscarsi.

Rimane poco altro da aggiungere di rimarcabile  nella sfortunata e disordinata discografia di questa eclettica artista,  ma il consistente lascito di She’s So Unusual è sufficiente per tenere Cyndi Lauper al riparo da un immeritato abbandono, come testimonianza di un’irripetibile alchimia di colori, canzoni e sound, che ancora oggi ne fanno l’album perfetto del genere pop!

 

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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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