Accade oggi,La Firenze dei Fiorentini

L’acqua di San Giovanni

Carissimi lettori, preparatevi a mettere in agenda un’escursione nella natura, alla ricerca di … erbe spontanee!

Volete sapere il perché di questa mia esortazione?

Ebbene, la notte del 23 giugno -vale a dire quella che precede la nascita di San Giovanni Battista– è da tempo immemore riconosciuta come la notte dedicata alla celebrazione di riti propiziatori e purificatori. Le sue origini risalgono alle festività cristiane che, come spesso accade, si sono innestate su una precedente celebrazione pagana chiamata Lithia.

Insomma, quella di cui stiamo parlando è una notte magica! Ovviamente, la magia è legata al solstizio, il quale segna l’inizio di una nuova e bellissima stagione, l’estate .

In questo giorno, il  più lungo dell’anno, la natura giunge al suo massimo splendore. Eppure, l’inevitabile slancio spontaneo che vive la terra per ambire alla sua rinascita, è stato nei secoli seguito dai nostri avi con molta apprensione: sciagure quali la siccità o, di contro, l’abbondanza di temporali, oppure il sopravvenire di alcune malattie capaci di colpire  in maniera letale alcune specie di piante, fiori e frutti, hanno sempre suggerito  agli uomini di porre la massima attenzione al fine di non farsi cogliere impreparati e quindi poter prevenire o qualora ciò non sia stato possibile, almeno limitare gli eventuali danni provocati dalle suddette calamità naturali.

Il rischio di trovarsi con i raccolti rovinati è sempre stato elevato. Per scongiurare tante e tali avversità, la notte di San Giovanni  gli uomini accendevano dei falò propiziatori, vedendo nel fuoco un’immagine emulativa del sole (un usanza che ancora oggi viene portata avanti, illuminando la sera della festa di San Giovanni con i fuochi d’artificio).

La tradizione vuole che in questa notte magica le piante e i fiori vengono influenzati da una particolare forza e per sfruttarle al meglio si può preparare l’acqua di San Giovanni

Al contempo, invece, le donne avevano cura di preparare un’acqua assai speciale. L’acqua di San Giovanni (questo è  il suo nome) nacque  per sfruttare la forza e la potenza di piante e fiori intrisi della Rugiada degli Dei.

Le credenze popolari sostengono infatti che durante la notte di San Giovanni si possano formare gocce di rugiada dai poteri magici, in grado di agire su piante e fiori, e donare loro una particolare forza. La leggenda sostiene inoltre che questa acqua sia portatrice di fortuna, amore e salute, e che sia capace di allontanare malattie e calamità. Dimenticavo: essa è pure la Protettrice con la P maiuscola dei raccolti.

Per preparare l’Acqua di San Giovanni bisogna raccogliere una misticanza di erbe e fiori spontanei. Nella scelta dei fiori e delle erbe non esiste una vera e propria regola: generalmente ci si lascia ispirare dal proprio istinto, scegliendo tra le specie che si hanno a disposizione.

In questo periodo si raccolgono in base alle fioriture presenti nel proprio territorio i fiori di iperico,  la lavanda, l’artemisia, la malva oppure fiori e foglie di menta, rosmarino e salvia. Si possono trovare e raccogliere anche i fiordalisi, i papaveri, le roseo anche la camomilla . Liberi di scegliere i fiori che più gradite, dunque!

Soltanto poche raccomandazioni:

– rispettare la natura durante la raccolta delle erbe,

– non raccogliere quantità eccessive di esemplari e soprattutto,

– non estirpare le piante alla radice.

Dopo il tramonto, una volta raccolte, erbe e fiori dovranno essere messe in una bacinella con dell’acqua, e quindi lasciate in infusione all’esterno per tutta la notte, in attesa che la rugiada vi si posi sopra per donare loro le proprietà curative: l’ infuso acquisira così le sue proprietà magiche.

Quindi, la mattina del 24, l’Acqua di San Giovanni dovrà essere utilizzata per lavarsi mani e viso, in una sorta di rituale propiziatorio e di purificazione che porterà amore, fortuna e salute.

Questa tradizione è rimasta radicata in molti popoli e, credetemi, quello fiorentino non fa certo eccezione, essendo pure che San Giovanni è considerato il patrono della nostra città.

Che cosa altro aggiungere se non un’ ovvia raccomandazione: carissimi  lettori, cominciate a far incetta di  fiori e piante  e stasera, immancabilmente, preparate la vostra Acqua di San Giovanni personalizzata: credenze propiziatorie o meno, vi assicuro che sciacquarsi il volto al mattino con quell’ acqua, tanto fresca e profumata, è una sensazione gradevolissima.

Tutti lo sanno: “San Giovanni non vuole inganni! “, ma non credo proprio che egli abbia mai negato le illusioni! Figuriamoci…  i miracoli!

Buona Festa di San Giovanni a tutti!

Acqua di San Giovanni

 

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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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