In giro per Firenze,Le vostre storie

Piazza della Repubblica (Parte III)

Della serie… In giro per ⚜️Firenze!

Nomi precedenti: Piazza di Mercato Vecchio, piazza degli Amieri, piazza Sant’Andrea, piazza Vittorio Emanuele, piazza Vittorio.

La piazza odierna: La statua di Vittorio Emanuele II venne rimossa nel 1932 e spostata alle Cascine, quando nello stesso periodo un progetto di Marcello Piacentini (non attuato) avrebbe dovuto anche demolire l’arcone e sostituirlo con due edifici gemelli dagli angoli smussati, in stile razionalista. Nell’aprile del 1947 la piazza cambiò nome in «piazza della Repubblica», in onore della Repubblica Italiana, proclamata nel 1946, per quanto nel parlare dei fiorentini la piazza fosse a lungo indicata con il termine di piazza Vittorio. Nel 1956 vi venne ricollocata la colonna dell’Abbondanza, in un punto leggermente più a est che in origine, per non ingombrare la carreggiata.

Nel frattempo la piazza era diventata il ritrovo degli artisti e dei lettarati, nei suoi caffè storici come Le Giubbe Rosse, Paszkowski, Gilli, Gambrinus: vi si riuniva all’epoca del Futurismo e di Lacerba, de La Voce e del Leonardo, il più vivace cenacolo letterario e artistico di Firenze. Fu teatro per esempio della rissa tra i futuristi milanesi di Marinetti e gli artisti fiorentini raccolti intorno alla rivista La Voce, sulla quale Ardengo Soffici pubblicò un articolo che attaccava i rivali futuristi. Dopo la prima guerra mondiale la piazza fu teatro di scontri per le lotte politiche, fino all’avvento del fascismo. E poi tornò a essere frequestata dai rappresentanti dell’Ermetismo, attorno a Eugenio Montale, e i giovani pittori fiorentini, intorno a Ottone Rosai e Primo Conti, oltre a Giovanni Papini, Aldo Palazzeschi, Dino Campana, Elio Vittorini, Tommaso Landolfi, Antonio Bueno, Silvio Loffredo e molti altri.

Nel dopoguerra la piazza si è aperta al turismo internazionale, e questo è forse l’aspetto che la caratterizza di più oggi. A distanza di più di un secolo dall’intervento, è ora forse giunto il momento di studiare la piazza (che continua ad essere il centro della città e in quanto tale punto d’incontro dei fiorentini così come dei turisti) anche in ragione delle realizzazioni ottocentesche, oramai storicizzate e oramai da leggere, indipendentemente dalle demolizioni che le hanno generate, come uno degli episodi della cultura architettonica tardo ottocentesca.
Descrizione

Il lato Nord è lungo circa 75 metri ed è costituito da un grande edificio al centro, il palazzo Levi, in cui si aprono i caffè storici Paszkowski e Gilli. Il lato Est è costituito da due edifici principali (Savoy e palazzo del Trianon) in mezzo ai quali confluisce sulla piazza via degli Speziali. Sebbene più su via Calimala che sulla piazza, afferisce alla numerazione di piazza della Repubblica su questo lato anche l’ex palazzo del Banco di Sicilia. Il lato Sud è occupato dai tre corpi del palazzo delle Giubbe Rosse, in cui hanno sede, tra l’altro gli storici Caffè delle Giubbe Rosse e Donnini. Il lato Ovest è caratterizzato dal palazzo dell’Arcone di Piazza e dai suoi portici, che si prolungano a nord e a sud in via dei Brunelleschi e in via Pellicceria.

La piazza oggi è il teatro di artisti di strada e esibizioni estemporanee, e vi è installata permanentemente una giostra a carosello. Si segnalano, al centro, gli elaborati e eleganti lampioni, firmati sulla base dalla fonderia dell’ingegnere Luigi Veraci e datati 1909.

Edifici principali: Palazzo del Trianon, Torre dei Romaldelli, La sede storica del Banco di Sicilia, Il palazzo dell’Arcone di Piazza, Palazzo Levi, o palazzo della Fondiara Assicurazioni, L’Hotel Savoy.

Continua…

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Andrea Giovanni Iacopini

Andrea giovanni Iacopini nasce a firenze nel 1955. Geometra con la passione per le storie fiorentine è amante degli animali, della musica anni 70/80, di cinema e della squadra Viola. Si definisce un ottimista per natura.

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