Firenze,Tutte le strade portano a Firenze!

Il caldo fiorentino

Il caldo fiorentino fa abbaiare anche gli umani!

Numerose sono le espressioni colorite e i termini con cui i toscani indicano il caldo afoso che regolarmente investe la nostra regione a partire da questo mese, con temperature che possono serenamente raggiungere i 41 gradi anche da metà giugno.
E infatti, immancabilmente, sta succedendo anche quest’anno! 

A questo proposito, la forma di dire più diffusa in Toscana è “afa”, un termine prettamente e correttamente italiano, come ci spiega anche l’Accademia della Crusca. Esistono però diverse variazioni di questa parola: ad esempio, in area appenninica e in Garfagnana si dice “affa”, o ancora “anfa“, questo perché una delle forme più diffuse sempre nella zona appenninica è appunto “baffa“, “banfa” e persino “panfa“: il tempo, quindi, invece di essere “afoso” è “bafoso“.

Legata a questa, troviamo poi la forma “bafagna“, diffusa soprattutto nell’area grossetana.

In Lunigiana, invece, esiste il termine “soffoco“, sostantivo che indica il caldo afoso.

In Lucchesia c’è la “fagonza“, mentre in Versilia si riscontrano voci più isolate come “tofa” o “tufa“: quest’ultima trova corrispondenza nel termine “attufato“, aggettivo riferito a luoghi dove si respira male, diffuso nella zona di Orbetello ma anche nel Lazio, fino a Roma.

Nel pisano, si direbbe che oggi è una giornata “balogia“: sentirsi “balogio“, infatti, significa essere un po’ abbacchiato.

Infine, avviandoci verso il nostro capoluogo, si fa uso di una delle espressione più curiosa di tutte : il caldo “fa ballare la vecchia/ la strega“, vale a dire un caldo talmente soffocante che provoca un tremolio dell’immagine, dando l’illusione che ci sia dell’acqua.

Le espressioni che invece vengono usate da noi fiorentini sono ancora altre e per me, ovviamente, sono le più belle (!) di tutte.  Di questo, peraltro, ne andiamo pure fieri, perché le espressioni coniate dal nostro vernacolo rendono al meglio la reazione che il calore provoca sul cittadino viola d.o.c. !

Del resto, si sa: siamo un popolo eccezionale ma forse un po’ trasgressivo. Non perché non ci piaccia seguire le regole … E’ che a Firenze, ci piace essere diretti, spicci, chiari… e non ci piace essere costretti a esprimere con modi troppo formali il nostro pensiero. E questo, lo capirete bene, alle volte può pure andare a discapito del rispetto nutrito per la Crusca e tutte le sue regole!

Ricapitolando, cari amici, per il fiorentino c’è poco da fare: i modi di dire quando fa un “caldo boia” non sono molti; due, tre al massimo, ma vanno rispettati…  questo vi sia chiaro!

Dunque, vediamo:
al primo posto troviamo un bel: “di caldo si può morire… o anche schiantare!

Al secondo troviamo di meglio, ovvero: “di caldo si può affogare!”  (lascio a voi immaginare in quel modalita’!)

Terza e ultima possibilità: se il caldo diventa irresistibile, possiamo dare il via ad un’ultima espressione disperata, e trasformarci niente meno che in mammiferi dell’ordine dei canidi e, ululando alla loro pari, sostenere che: “di caldo s’abbaia!!!

Potrà sembrarvi strano ma, in fin dei conti, tutto torna. Quando inizieranno i primi freddi, lo sapete anche voi che …. farà “Un freddo …cane!!!

Orbene dunque, a voi la scelta; sappaite che io oggi, punterei al massimo!

Un caro saluto dalla vostra accaldatissima Amministratrice!

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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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