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Casa-Museo Stibbert, tra sogno e gloria

Vi siete mai chiesti quale sia lo spazio museale più originale di Firenze? 

Ebbene, a mio vedere esso si trova su un colle posto a nord della città, in una strada senza tempo, lontana dai principali flussi turistici e costeggiata da cedri, monasteri e ville con sontuosi parchi e giardini.

Mi riferisco a La casa–museo Stibbert, una villa in stile neogotico che accoglie la collezione creata nell’arco di cinquant’anni dall’italo-inglese Frederick Stibbert, uno degli uomini più in vista dell’alta società fiorentina del XIX secolo, nipote di un ricco generale della Compagnia delle Indie e Governatore del Bengala, il quale nutriva una passione viscerale coltivata fin dall’infanzia  per i viaggi, le armi e i suppellettili. L’ ingente patrimonio di cui disponeva gli fu certamente d’aiuto per realizzare il suo grande sogno: un museo che fosse in grado di raccontare, attraverso oggetti di ogni sorta, antiche storie tra Oriente e Occidente.

Frederick Stibbert (Firenze, 9 novembre 1838 – Firenze, 10 aprile 1906), collezionista d’arte e imprenditore inglese

Non appena il giovane rampollo fu entrato in possesso dell’eredità, divenne il cliente ideale di antiquari, battitori d’asta, mercanti e di chiunque potesse aiutarlo a ricreare quelle atmosfere del passato che tanto amava. E così, a partire dalla metà dell’Ottocento, in breve tempo, Stibbert riuscì a trasformare i tremila metri quadri della villa – acquistata dalla madre Giulia Cafaggi nel 1849 – in uno scrigno di arte e storia, mettendo su un’incredibile collezione di circa 50 mila oggetti d’arte provenienti da tutto il mondo, tra i quali armature d’epoca, maschere teatrali giapponesi e porcellane cinesi e italiane. 

Il fascino di case-museo come lo Stibbert è legato alla capacità di mostrare l’inventiva ed il gusto del loro creatore, ma anche a quella di evocare le atmosfere del passato. E la collezione di Frederick Stibbert è realmente un tuffo intimo e ravvicinato nella Firenze di fine Ottocento e nella visione romantica del Medioevo che caratterizzò quel secolo. Un periodo d’oro, quello della meta’ dell’Ottocento, per il collezionismo privato, che condusse una nuova generazione di collezionisti appassionati e lungimiranti a raccontare, attraverso gli oggetti acquistati in tutta Europa, la cultura e i gusti dell’epoca.  E Firenze, già famosa nel mondo come capitale del Rinascimento, in questi anni divenne protagonista nel panorama antiquario europeo. 

 

Astuto uomo d’affari e di grande successo mondano, frequenta per tutta la vita il bel mondo fiorentino, ma anche gli ambienti internazionali. Non manca occasione di mettere in mostra la sua incredibile collezione attraverso feste ed esibizioni sfarzose, a vantaggio dei numerosi ospiti illustri – regnanti, politici, intellettuali e artisti – in visita alla dimora. La Regina Vittoria in persona visiterà la residenza nel 1894 durante il suo terzo ed ultimo soggiorno a Firenze. Ma suoi ospiti saranno anche i Duchi di Teck, Oscar Wilde e Gabriele D’Annunzio.

Il Museo Stibbert offre un viaggio nel tempo attraverso il mondo delle armi ed armature. Quelle europee si avvicendano alle orientali, dalla Turchia alla Persia passando per l’Afghanistan, l’India moghul e l’estremo oriente giapponese. Cuore di tutto il museo è il Salone della Cavalcata, con i suoi dodici manichini a misura d’uomo a cavallo, rappresentanti cavalieri europei con armature complete. Ma vanno menzionate anche le meravigliose Sale Giapponesi – con la più importante selezione di costumi militari giapponesi fuori dal Paese del sol levante – dove si possono ammirare quasi duemila opere tra elmi, sciabole katane, porcellane, rotoli dipinti ed armature. Tra di esse, anche maschere teatrali risalenti al periodo Edo ed armature appartenenti ai samurai del XVIII secolo, caratterizzate dall’utilizzo di materiali preziosi come il kinkarakawa, pelle di daino dorata a foglia e decorata a motivi floreali.

Firenze, Casa- Museo Stibbert

L’interesse di Stibbert era, peraltro, rivolto ad ogni manifestazione della storia del costume. Così come avvenne per il Victoria & Albert Museum di Londra e il Musée de Cluny di Parigi, che nascono proprio in questi anni, le collezioni private come quella di Stibbert contribuirono nel loro piccolo alla creazione di mostre ed esposizioni internazionali grazie anche alla vasta raccolta di abiti antichi. In quella dell’inglese trapiantato-fiorentino spicca, fra di essi, il petit costume d’Italie ricamato interamente in oro, indossato da Napoleone I per la sua incoronazione a Re d’Italia, nel 1805. Ma non mancano dipinti, arazzi fiamminghi, arredi antichi, porcellane e maioliche, come le piastrelle della manifattura Cantagalli in stile moresco, ispirate alle sale dell’Alhambra a Granada, e le porcellane Ginori. 

In questa sua passione onnivora per il revival storico, è evidente come le armi occuparono comunque un posto di assoluto rilievo: infatti, fu proprio un’armatura acquistata per 20 napoleoni d’oro nel 1859, a inaugurare quella che oggi si configura come una delle più grandi collezioni d’armi del mondo. 

Per di più, tutto ciò che non riusciva a reperire sul mercato, lo faceva riprodurre: merito di un nutrito gruppo di artigiani e restauratori creato da lui stesso, addetti alla riproduzione di quei pezzi introvabili. Non solo “falsi d’autore” però, ma anche opere commissionate da Stibbert in persona, frutto di uno studio paziente di uno dei tanti libri presenti nella sua ricchissima biblioteca. 

 

Il risultato concreto di questa passione viscerale fu una splendida casa-museo che, alla sua morte, Stibbert decise di donare alla città di Firenze.

Una collezione eclettica e tra le più importanti del mondo; non solo spade, pistole e armature cesellate dunque, bensì anche dipinti, ventagli, fotografie, costumi e persino bottoni che testimoniano il profondo interesse di Stibbert per la storia del costume civile e militare. 

Andare in visita a La casa-museo Stibbert significa compiere un viaggio nel tempo, attraversando paesi lontani. Tutto questo è possibile realizzarlo in questo luogo grazie al patrimonio straordinario donatoci da Federick Stibbert e dalla sua irrefrenabile passione per il collezionismo; l’uomo che, forse più di ogni altro, amò sinceramente la nostra città, Firenze. Fino a renderla, se possibile, ancora più bella.

Firenze, Casa- Museo Stibbert
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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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